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PREMIO MEDITERRANEO - DELFINO D’ARGENTO 2003
alla memoria di
IZET SARAJLIC’

IZET SARAJLIC’ è stato uno dei più grandi poeti del Novecento. Nacque da un’antica famiglia musulmana della Bosnia da cui apprese i valori irrinunciabili dell’amicizia, del rispetto, del dialogo tra le culture e civiltà: i Sarajlic’ furono una famiglia che non sapeva nutrire rancore.
Ha trascorso gran parte della sua vita a Sarajevo, rimanendo anche durante l’assedio della città, per quasi quattro anni: la capitale bosniaca ha battuto il triste primato del secolo diventando “Capitale del dolore”.
Izet è rimasto laggiù: fino alla fine. Avrebbe potuto lasciare la città, ma non volle. Fu ferito non solo nell’animo. Ha perso due sorelle, il cui affetto gli aveva salvato più volte la vita. “Come farò adesso – diceva – sono abituato ad essere fratello”.
E’ stata la “voce di Sarajevo” e non ha cessato mai di scrivere, continuando a chiedersi se servisse a qualcosa, dopo tutto quello che era successo.
Non poteva fare altro.
Durante l’assedio di Sarajevo gli amici di un tempo dimenticarono Izet e la sua voce che si trasformava in grido: solo pochi, come il poeta Slobodan Markovic’, visitarono il suo sonno fragile scosso dalle raffiche di mitra.
Izet ha dato e ha perso più di chiunque altro.
In occasione della “commemorazione” del millesimo giorno di assedio di Sarajevo solo il suo sguardo comunicava: le parole erano superflue.
La Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha pubblicato “Il Libro degli Addii” nel 1997 e Izet, sulla prima copia, scrisse una sola grande parola, accanto al disegno di un fiore: “Grazie”.
Oggi vogliamo ricordare e ringraziare un grande poeta per il suo insegnamento e la sua opera, un uomo che ci ha ricordato che la letteratura da sola non basta. Occorre promuovere la pace e il reciproco rispetto con azioni concrete.
Per questo, ricordandolo con grande e intenso affetto tra i suoi membri fondatori, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, con l’Accademia del Mediterraneo, conferisce alla memoria di Izet Sarajlic’ il “Premio Mediterraneo – Delfino d’Argento” 2003.

Napoli, 4 giugno 2003

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