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NAPOLIFILMFESTIVAL 2003

Intorno al Mediterraneo si sono costituiti due grandi orientamenti dello spirito , fondamentali ma reciprocamente differenti.
Il primo filone spirituale si esprime attraverso il monoteismo religioso, che raccoglie inizialmente, in forme originali, le eredità culturali dalla Mesopotamia all’Egitto (monoteismo biblico), per poi inglobare la coscienza morale greca (monoteismo cristiano) e quindi assorbire i vasti orizzonti culturali che l’espansione araba – riprendendo e completando il tentativo di Alessandro il Grande - permette di raccogliere dall’India all’Arabia.
Il secondo percorso del pensiero mediterraneo si esplica in una riflessione per concetti invece che per miti, ed è fondante di una cultura del “no” che, ereditata dall’Europa al tempo della sua nascita economica e culturale resterà il propulsore dell’innovativa europea.

Alla cultura mediterranea del “no” (della riflessione critica e dell’indipendenza) tutte le altre civiltà contrappongono una cultura del “sì” (della verità e dell’obbedienza), che appunto il primo orientamento spirituale ha conservato nella tradizione mediterranea. Il punto d’incontro tra le due tradizioni avviene prima del sorgere del Cristianesimo, nella sintesi ellenistica e per opera di Platone che pone un termine alla filosofia della polis (fondata sull’indipendenza della riflessione individuale e l’eguaglianza oligarchica o democratica) – incarnata dai sofisti – e riafferma un mondo del “sì”, della verità, che egli oppone al mondo fallace e fugace della doxa. Già Erodoto e Talete, l’uno per la ricerca, l’altro per la speculazione, hanno dichiarazioni di rifiuto quale punto di partenza del processo conoscitivo. Attraverso Platone ed Aristotele le due correnti fondamentali del pensiero mediterraneo si riuniscono.

L’unità che così è stabilita sarà conservata attraverso tutte le vicende storiche che vedranno il trionfo del Mediterraneo con gli imperi romano, bizantino e islamico, il risorgere della società europea e lo splendore delle sue repubbliche fin quando lo spostamento del centro economico verso l’Atlantico porterà il Mediterraneo a un declino.
La dialettica tra le due grandi anime spirituali e culturali del Mediterraneo ne sono la forza creatrice e propulsiva che hanno dato via, allo stesso tempo, alle grandi religioni e alla scienza moderna.

Attualmente, l’orientamento dell’asse economico verso il Pacifico, insieme ai processi di globalizzazione del mondo moderno, offrono al Mediterraneo un’occasione per ritrovare una sua nuova e originale posizione.
Questo però a condizione che il Mediterraneo venga visto nella sua interezza, non parzialmente per settori regionali o per settori categoriali, e che si riesca a democratizzare la globalizzazione prima che quest’ultima snaturi la democrazia.

Il Cinema costituisce uno strumento formidabile per il dialogo tra le società e le culture e per promuovere conoscenza, sviluppo e condiviso progresso.
Anche in questa edizione di NAPOLIFILMFESTIVAL la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha voluto sostenere questa importante iniziativa che potrà contribuire a fare di Napoli una grande capitale del dialogo e dell’incontro tra diverse identità: una città, insomma, capace di “pensare europeo” e “respirare mediterraneo”.

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