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Gino Pisanò
Presidente Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce


Medimedia: ideare, produrre, distribuire. Nella definizione tematica dell’incontro a più voci, che vedrà dialogare a Lecce prestigiosi esponenti della comunicazione mediatica, è implicito un imperativo categoriale: mediare. Le tre ipotesi di ricerca enunciate, infatti, non potrebbero prescindere dal concetto di mediazione senza subire una deriva di senso o una ridotta prospettiva di prassi: mediare vuol dire porre in essere il confronto fra esperienze, abilità, competenze lontane e diverse per dare vita all’idea progettuale elaborata da Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce – Accademia del Mediterraneo e Co.Pe.A.M. nell’ordine di una visione pluralistica, ma antropologicamente unitaria, coordinata a uno spazio geoantropico che ha nel mare l’elemento di maggiore coesione e sviluppo.
E l’idea è quella di favorire, mediante lo sviluppo della cooperazione audiovisiva, il rispetto dei diritti umani (individuali e collettivi), nonché della simmetrica gerarchia assiologica che li sostenta e li elabora. Il crepuscolo degli schemi ideologici, della staticità dei valori, delle relative ‘chiusure’ entro perimetri immobili o definiti dall’alto, oggi cede il passo alle emergenti, vorticose e, come il mare, mobili istanze postmoderne, assurte a nuovo predicato della conoscenza. Eterogeneità, univocità, dialettica fra l’autorità del produttore di cultura (emittente) e possibilità di una partecipazione popolare nella prospettiva di «una determinazione democratica dei valori» (Harvey), diversità di tipologie comunicazionali (con le infinite variabili connesse), l’adozione di significanti che sussumono nuove e più dinamiche capacità interpretative nel destinatario convocano la responsabilità di chi «manipola» il mercato. La produzione di conoscenza, i nuovi sistemi dell’informazione, la capillare distribuzione dei ‘materiali’ semantici in una macroarea complessa, come lo spazio mediterraneo, possono modificarne la realtà etologica, culturale, socio-economica (es. omologazione, globalizzazione, destabilizzazione ecc.) risultando meccanismi enormemente propulsivi nel determinare i rapporti fra soggetti, etnie, nazioni. Il tutto chiama in causa la cooperazione nella luce di due principi-cardine: la libertà e la pace, tanto degli individui quanto dei popoli. Questo il problema. Agli ospiti, convenuti da ogni parte del Mediterraneo, il compito di affrontarlo nella logica del confronto sereno e produttivo.

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