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INTRODUZIONE AL FORUM CIVILE EUROMED Arch. Michele Capasso Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Il Mediterraneo non è soltanto uno spazio geografico in cui si intrecciano storia, religioni, tradizioni; uno spazio politico, economico. E’ anche un destino, comune alle donne e agli uomini, ai popoli e alle nazioni dei paesi delle due rive del Mediterraneo. Un destino forte e complesso, bisogna dirlo, ma un destino che ci ha dato l’energia necessaria per svolgere questa missione impossibile di riunire duecento persone provenienti da 35 paesi in così pochi giorni. Poiché il nostro Forum è stato preparato in due settimane. E’ questo il tempo che ci ha concesso la Commissione Europea per organizzarci. Potete ben immaginare quanti problemi da affrontare. Fosse solo per i visti! Del resto siamo quasi al completo . Ma oggi siete qui, e voglio dimenticare tutte le difficoltà. A nome della mia équipe e del Comité de pilotage, desidero augurarvi molto calorosamente e fraternamente il benvenuto a Napoli. Per la seconda volta la nostra città accoglie il Forum Civile Euromed e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, che aveva già organizzato il secondo Forum Civile di Napoli, ha nuovamente l’onore di organizzare questo Forum e di ricevervi. Mentre noi ci riuniamo qui oggi (e questa è una delle difficoltà che abbiamo dovuto superare) si stanno svolgendo contemporaneamente altre riunioni intergovernative europee ed euro- mediterranee: - il Forum dei Parlamentari europei per il Mediterraneo, - la Conferenza intergovernativa per la Convenzione europea - la VI Conferenza euro-mediterranea. Il 28, 29 e 30, quindi, quattro eventi importanti si svolgeranno a Napoli insieme ad altri 12. Ci saranno le più alte personalità e responsabili politici, sia europei che mediterranei. La loro presenza e la nostra nello stesso tempo e nello stesso spazio potrà forse consentire alla società civile di essere ascoltata, come è stato proclamato nella Dichiarazione di Barcellona ? In tal caso, questo ci farebbe dimenticare le mille difficoltà della missione impossibile di trovare interpreti, camere d’albergo, taxi; ci farebbe dimenticare le migliaia di limitazioni da parte dei servizi di sicurezza resi così nervosi dalla presenza di tante personalità e in questo contesto di guerra dell’ombra, in cui viviamo. I visti, l’articolazione fra la società civile e i decisori, il terrorismo del dopo 11 settembre, siamo già al cuore del nostro Forum. Ma lascio ad altri il compito di presentare i lavori che si svolgeranno in questi due giorni. Permettetemi ora di presentarmi meglio. La nostra Fondazione, bisogna ricordarlo, è stata, fin dall’inizio del Partenariato euro-mediterraneo avviato dalla Dichiarazione di Barcellona, una protagonista importante del processo di consultazione e di partecipazione della società civile, e non ha mai smesso di operare per il potenziamento della società civile euro-mediterranea. Abbiamo moltiplicato gli incontri, i progetti di cooperazione fra i paesi del sud del Mediterraneo e quelli del nord. Per citare soltanto l’anno appena trascorso, abbiamo organizzato o co-organizzato i seguenti incontri: - Valorizzazione delle risorse dell’area mediterranea – NAPOLI, 13 febbraio 2003 - Impegno per la pace in vista del FCE – NAPOLI, 14 marzo 2003 - Il ruolo delle ONG nel dialogo della Società Civile dei Paesi Mediterranei – NAPOLI, 13-15 marzo 2003 (Con il sostegno della Commissione europea) - Sviluppo dei progetti di partenariato tra ONG – NAPOLI, 21 marzo 2003 - I saperi della psicologia per una cultura della pace – NAPOLI, 21 marzo 2003 - Islam e democrazia – NAPOLI, 16 maggio 2003 - Acqua e pace nel Mediterraneo – ROMA, 7 giugno 2003 - Congresso medici e volontari per il Mediterraneo – SORRENTO, 21-23 settembre 2003 -Forum euromed sulla cooperazione scientifica e tecnologica nell’area euro-mediterranea per promuovere sviluppo sostenibile e impiego – CAPRI, 4-6 ottobre 2003 - Medimedia : ideare, produrre, distribuire. Forum degli esperti di audiovisivo euro - mediterranei – LECCE, 14-16 novembre 2003 - Il Cammino della Pace – NAPOLI, 19 novembre 2003 - Società civile e cooperazione allo sviluppo – NAPOLI, 21 novembre 2003. Per quanto riguarda specificamente le riunioni della sociétà civile che hanno preceduto le conferenze intergovernative, noi siamo sempre stati presenti. Molti di voi ci hanno accompagnati nelle nostre attività. Molti conoscono bene il lavoro da noi svolto nei Forum civili, con il nostro contributo intellettuale, la presenza dei nostri membri, il nostro ruolo nell’analisi e diffusione dei risultati. Noi abbiamo insediato nel cuore di Napoli la Maison de la Méditerranée, luogo prestigioso ricco di storia e dei segni del nostro impegno nella vita contemporanea. Sulle pareti della nostra Maison si trova la Storia con la « S » maiuscola dei popoli del Mediterraneo, e la storia degli uomini e delle donne prigionieri delle violenze del nostro presente. La Palestina, la Bosnia… e anche l’Africa. Come fermare la propria compassione a une frontiera quando è il mondo che ci sollecita oggi !! Ma in questa casa, la vostra casa, ci sono anche gli scritti di tutte le nostre lingue, e probabilmente il primo grande centro di archiviazione in Italia della stampa in lingua araba. Une casa al centro di una molteplicità di legami, di connessioni con tante città del Mediterraneo e le cui sale portano i nomi : Cairo, Marrakech, Jérusalem… Una Maison de la Méditerranée che la dice lunga, e meglio delle parole, sulla nostra convinzione, e sulla nostra fede in questo destino mediterraneo. Una casa che la dice lunga sulla nostra capacità di promuovere una vera e propria utopia, quella che immerge le sue radici nel presente e guarda al futuro. Infatti, oggi più che mai, noi abbiamo bisogno di utopia per realizzare concretamente questo spazio di Pace, di condivisione, di democrazia e di uguaglianza, al quale aspiriamo tutti noi presenti in questa sala, ma al quale aspirano anche migliaia di uomini e donne, famosi, anonimi, che a volte lottano fino al punto di mettere in gioco la loro vita, la loro libertà. Ed è interesse di tutti, dei paesi di antica democrazia come degli altri. In effetti l´interdipendenza degli uomini, delle società, degli spazi è ormai la regola nel mondo, non solo nel Mediterraneo. Ma noi siamo forse la sola regione che si sia dotata di uno strumento regolatore affinché questo destino comune non sia un destino fatale per i più deboli. La Dichiarazione di Barcellona è esemplare nella sua costruzione filosofica. Ma questo significa forse che essa si è impegnata in un intervento energico e coerente che porta a questo destino comune ? Siamo ben lontani da questo! Come dimostra l’aumento delle disparità economiche fra i nostri paesi! E delle disparità sul piano della cultura, di cui tutti noi conosciamo il ruolo fondamentale per lo sviluppo economico, come per la democratizzazione, il riconoscimento dell’individuo, la libertà e l’uguaglianza. Parliamo della vera prova, la segregazione digitale che vediamo instaurarsi fra i ricchi dell´informazione e gli altri! Parliamo dell´egemonia di alcune potenze sull´elaborazione delle norme o delle decisioni che incidono sul futuro del pianeta ! Cosa possiamo fare ? Insieme ? Questa è la chiave principale del nostro forum. E’ insieme che abbiamo maggiori probabilità di farci sentire. Ma come ? Noi abbiamo già in passato dato delle risposte a queste domande, come altri in questa sala. Abbiamo lavorato sodo per far sì che la società civile, in questa città, in Italia, nel Mediterraneo, fosse più presente, facesse sentire maggiormente la sua voce. Quando i politici ci sono sembrati tiepidi, come accade spesso, siamo andati a portare il nostro sostegno, la nostra solidarietà. Abbiamo impegnato tutti i nostri mezzi. Ma sentiamo che questo non è sufficiente. Certo, di forum in forum, la cosiddetta società civile non organizzata è stata più visibile, soprattutto la società civile dei paesi del Sud, e - diciamo la parola - più organizzata. E noi siamo assolutamente favorevoli a questo processo. Ma non si tratta soltanto di esistere dinanzi ai funzionari della Comunità europea, di avere dei bilanci irrisori per riunirsi, con le ben note difficoltà. Bisogna che la società civile si faccia sentire, e non io Michele, Mourad, non citerò tutti i vostri nomi. Ho detto Mourad perché posso dire che siamo stati insieme notte e giorno …Grazie, Mourad. A nome di tutto il Forum, ti ringrazio per quello che hai fatto. Allora come ? Certo, la cosiddetta società non organizzata deve mantenere le sue caratteristiche, cioè la sua diversità, la sua spontaneità. Questa è la sua ricchezza. Ma è anche la sua debolezza. A questo proposito, posso dire che il Forum di Napoli 2003, proprio perché noi abbiamo creduto in un cambiamento qualitativo degli incontri della società civile, è il frutto di una cooperazione stretta ed unica fra la Commissione e l’organizzatore per sperimentare un nuovo modo di fare. I risultati di questo Forum ci diranno se abbiamo fatto bene. In tutti i casi, il Forum di Napoli 2003 sarà ricordato come un forum fondatore di una tradizione più democratica, più trasparente : Un forum che realizza finalmente l’ambizione, sempre enunciata ma raramente raggiunta, di un equilibrio fra il nord e il sud, e fra le donne e gli uomini. Per la prima volta un forum civile che si svolge come al solito in Europa (a quando un forum in un paese del Sud ?) è stato preceduto da incontri nazionali nei paesi del Sud : Algeria, Marocco, Tunisia, Libano, Egitto, Palestina e Israele, Giordania, e anche Spagna, Italia, Francia. Inoltre, si è anche realizzata una cooperazione organizzata e strutturale con una piattaforma della società civile, nata dai forum precedenti. Questo metodo è, lo spero, la garanzia della sua rappresentatività e dei suoi legami con i forum precedenti. Infine (e mi avvio alla conclusione) un’altra innovazione. Per la prima volta ospitiamo persone dei cosiddetti paesi dell’Est. Questo è probabilmente un prossimo cantiere per noi : l’allargamento. Si tratta di una concorrenza pericolosa per noi, popoli del Mediterraneo, o di un arricchimento? Sta a noi rispondere, cercare in questi paesi la società civile e costruire con lei un ponte e non un muro. Cari amici, vorrei concludere ringraziando : · La Commissione europea per averci sostenuto in questo difficile momento di transizione. · Il Comité de pilotage per aver svolto un lavoro complesso con intensità, passione e competenza. · I membri del Consiglio Direttivo, del Comitato Esecutivo, del Comitato Scientifico internazionale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, l’ Academia del Mediterraneo, Almamed, Euromedcity, Isolamed e Labmed, per aver accettato di utilizzare per il Forum le risorse finanziarie programmate per il nostro decennale. Ma quale modo migliore per celebrare i nostri dieci anni di attività che quello di accogliere qui i rappresentanti della società civile di 35 paesi ? Ringrazio anche tutte le persone che ci hanno aiutato per i visti nelle ambasciate italiane dei Paesi mediterranei. Ed infine, un ringraziamento molto particolare ad alcune istituzioni che avevano ufficialmente impegnato risorse per questo evento e poi non hanno adempiuto a tale impegno. Esse ci hanno costretti ad un lavoro più difficile, ma ci hanno fatto un grande regalo. Ci hanno ricordato, se mai l’avessimo dimenticato, quanto sia difficile il cammino della democrazia e della libertà. E’ quello che noi abbiamo deciso di intraprendere, tutti insieme. Torna indietro |
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