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XV EDIZIONE TRIESTE FILM FESTIVAL - ALPE ADRIA CINEMA

Introduzione di Michele Capasso

Nel trascorso mese di dicembre 2003 la città di Napoli è stata al centro dell’attenzione internazionale per la sua centralità euromediterranea.
Molteplici eventi si sono svolti, quali il Forum Civile Euromed, la riunione costitutiva dell’Assemblea parlamentare euromediterranea e, infine, la VI Conferenza euromediterranea che riunisce i ministri degli Esteri di 38 Paesi e che ha, tra l’altro, sancito la costituzione della Fondazione euromediterranea per il dialogo tra culture e civilizzazioni.
L’istituzione di questa Fondazione, necessaria per il dialogo interculturale ed interreligioso, è stata stabilita dall’Unione europea nel 2002 come “rete di reti” ed organismo capace di raccogliere e valorizzare il patrimonio e le doti di istituzioni che già da tempo operano per scopi analoghi, ciò al fine di evitare duplicazioni e sprechi di risorse, tempo e speranze.
La Fondazione Laboratorio Mediterraneo - con la sua rete italiana ed euromediterranea e con le sue sezioni autonome, quali l’Accademia del Mediterraneo-Maison de la Méditerranée – è stata sin dall’inizio indicata come sede ideale per tale insediamento ed a suo favore si sono espressi i Paesi euromediterranei, organismi rappresentativi della Società civile ed istituzioni internazionali quali il Consiglio d’Europa e le Nazioni Unite.
Il rapporto tra la cultura e la creatività è intimo ed essenziale ed Alpe Adria Cinema, con cui la nostra Istituzione ha deciso di cooperare sin dal 1996, ha ancora una volta agito in sintonia con i tempi coniugando in questa XV edizione del Triestefilmfestival il linguaggio colto del Cinema con quello della letteratura e della creatività in generale.
Come di consueto, il Festival sarà anche occasione di incontro con l’opera di grandi autori e interpreti del cinema centro-europeo, a partire dall’ampia monografia dedicata ai film di un maestro del cinema ceco, Jan Nĕmec.
La ricorrenza del XV compleanno di Alpe Adria Cinema coincide con il rinnovato bisogno del dialogo tra culture e civiltà, specialmente oggi che l’Europa si allarga ed è indispensabile riancorarsi al Mediterraneo, che deve ritornare ad essere “culla” – e non “bara” - della nostra civiltà, Mare diviso “tra noi” e non “da noi”.
Quest’anno la nostra Fondazione ha omaggiato al Cairo due grandi del Cinema: Salah Abu Seif e Naguib Mahfouz: al grande scrittore egiziano, premio Nobel della letteratura, abbiamo consegnato il “Premio Mediterraneo per l’Arte e la Creatività” e, in occasione di questa XV edizione di Alpe Adria Cinema, voglio ricordare le parole con cui Mahfouz ha voluto sottolineare il legame tra la cultura e il cinema:
“Dobbiamo tutti concorrere alla costruzione di un mondo multipolare, rispettoso delle lingue, delle culture, delle tradizioni e di una gestione veramente democratica delle relazioni internazionali. Tutto questo presuppone che la diversità culturale mondiale divenga una condizione preliminare per costruire un dialogo reale tra i popoli, che il riconoscimento della cultura come forza dominante non costituisca un´eccezione bensì il fondamento del nuovo processo di civilizzazione, che la cultura non si limiti solo alle arti e alla letteratura, ma che essa inglobi tutti gli aspetti della vita nella sua dimensione spirituale, istituzionale, materiale, intellettuale economica ed emotiva nei diversi tessuti sociali: in poche parole che la cultura possa assumere un ruolo importante in cui il linguaggio del Cinema cammini di pari passo con le altre forme di creatività quali la letteratura, la danza, le arti visive, ecc. Il Premio che mi conferite è di straordinaria importanza e si oppone, in quanto strumento di pace, ai muri e alle frontiere che stoltamente ancora oggi vengono eretti”.

Il trinomio cultura-cinema-creatività costituisce una nuova sfida - politica, economica, sociale e culturale - che Alpe Adria Cinema, con il sostegno della nostra Istituzione, porta avanti coinvolgendo tutti noi.
L´interdipendenza tra uomini, società e spazi è ormai la norma e le mutazioni scientifiche e tecnologiche, la globalizzazione economica e finanziaria, la circolazione immediata dell´informazione conducono l´umanità intera verso un futuro di omologazione.
Ciò non significa affatto verso un destino comune, anzi: le ineguaglianze e le povertà che si aggravano nel mondo ne sono la prova. Come costituiscono prova il rischio di egemonia di qualche potenza su decisioni che coinvolgono l´avvenire del nostro pianeta oppure il blocco dell´informazione operato verso le fasce più deboli e meno abbienti.
Un altro rischio è la sottomissione delle economie locali a strategie industriali che hanno poche relazioni con i bisogni reali di quel paese o i monopoli di attori specifici - privati o pubblici - sulla costruzione e diffusione di modelli standardizzati di comportamento, di consumo, di pensiero, di creatività e, quindi, di esistenza.
Quando gli scambi internazionali si diffondono e si ingigantiscono – soprattutto oggi attraverso le vie del mare - gli Stati, ma specialmente i cittadini, hanno la sensazione di vedersi sottrarre la gestione del proprio mondo e si sentono imporre una "monocultura". Di fronte a questa perdita d´identità, specialmente nel Mediterraneo, grande è la tentazione di rifugiarsi in se stessi, di cristallizzarsi su valori arcaici radicati nel passato, in un clima di intolleranza che spesso conduce al fanatismo, all´odio, al rigetto dell´Altro.
Se vogliamo evitare che la guerra fredda di ieri si trasformi oggi in un suicidio cultuale, agevolato da massicci movimenti migratori internazionali, occorre - nel senso più ampio del termine -democratizzare la mondializzazione prima che la mondializzazione snaturi la democrazia.
Ciò significa promuovere, in maniera veloce ed efficace, il dialogo e la cooperazione tra spazi potenzialmente generatori di conflitti, qual è lo spazio euromediterraneo: l’azione di Alpe Adria Cinema costituisce un elemento portante per costruire oggi spazi privilegiati di solidarietà che - se rafforzati dagli scambi, dal dialogo, dalle comunicazioni e dalla cooperazione - sono la migliore garanzia per la democrazia, la pace e lo sviluppo condiviso.
Con questo spirito, come accade dal 1996, siamo a fianco di Alpe Adria Cinema attribuendo il Premio Laboratorio Mediterraneo al miglior cortometraggio.

Michele Capasso
Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo
Direttore generale dell’Accademia del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée


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