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IL COMMENTO

Atene, 22 marzo 2004. Sui bordi di un mare calmo ed azzurro, nel cuore della civiltà ellenica, si svolge la prima riunione dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea (APEM), destinata ad incidere nel futuro del partenariato euromediterraneo per essere la principale istituzione, insieme al Parlamento europeo, a riunire i rappresentanti democraticamente eletti dei Paesi euromediterranei e di altri Paesi in qualità di osservatori attivi (v.tabella a lato).
Hanno partecipato alla riunione le delegazioni di 12 organismi internazionali, tra cui l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, guidata dal vicepresidente Claudio Azzolini, e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, guidata dal presidente Michele Capasso.
Lo svolgimento dell’Assemblea è stato messo in serio pericolo dall’attentato israeliano che ha provocato la morte dello sceicco Ahmed Yassin a Gaza.
Nel suo indirizzo di saluto, il Presidente del Parlamento Europeo Pat Cox ha sottolineato il lungo lavoro compiuto per trasformare le semplici informali riunioni del Forum Parlamentare in quest’Assemblea, confermando il valore storico della riunione e l’assoluta priorità del Processo di Barcellona per promuovere democrazia e sviluppo nella regione euromediterranea. Cox ha ribadito che è assoluta priorità del Parlamento Europeo la causa della pace e la lotta al terrorismo di qualsiasi provenienza: “Per questo – ha affermato – condanniamo l’uccisione dello sceicco Yassin ed in questo conflitto difficile chiediamo alle due parti in causa, Israele e Palestina, di mettere fine a questa spirale infernale di violenza. Quante altre persone dovranno morire per arrivare alla pace? L’Unione Europea è più matura, si sta allargando e certamente non dimentica che nelle sue radici c’è il seme della riconciliazione. Abbiamo deciso da tempo di mettere fine alle guerre che ci dividevano: quest’esperienza può costituire un modello da riprendere, sia pure con diverse modalità, in altre tristi realtà quali il Medio Oriente”.
Gli fa eco il presidente del Parlamento Marocchino Radi: “Abbiamo avuto troppe vittime. A Madrid, a Gaza. Quante ancora? Le religioni del Cielo e le Civiltà portano qualcosa di positivo perché ci impongono di non mescolare terrorismo e religione: dobbiamo consolidare la democrazia e la libertà e trasformare il Mediterraneo in un bacino di tolleranza, comprensione e disponibilità”.
La Presidente del Parlamento Ellenico Anna Benaki-Psarouda - organizzatore dell’Assemblea – ha portato il proprio saluto sottolineando l’alta rappresentatività della riunione: più di 450 milioni di cittadini rappresentati dalle delegazioni di oltre 40 Paesi euromediterranei: “Qui in Grecia – ha affermato – è nata la democrazia: dobbiamo diffonderla soprattutto per combattere la povertà, la fame e l’ignoranza che ancora invade molti Paesi della regione e del mondo: i Governi da soli non posso risolvere questi problemi, c’è bisogno del coinvolgimento e dell’aiuto della Società Civile”.
La prima giornata dei lavori si è conclusa con l’analisi del regolamento dell’Assemblea che ha condotto all’approvazione quasi totale del documento preparatorio – sono state rinviati ad una prossima assemblea alcune puntualizzazioni – ed alla costituzione del Bureau e delle tre Commissioni principali ( ved. tabella 2). Primo Presidente dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea è stato eletto l’egiziano Ahmed Fathi Sorour, Presidente dell’Assemblea del Popolo.

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