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LE ARTISTE

1. Abdul Aleem, Mariam (n. 1930), Egitto
Diplomata all’Higher Institute of art Education del Cairo (1954), si è laureata in arti grafiche alla University of South California (1957) e in storia dell’arte alla University of Hilwan del Cairo. Professoressa di progettazione e grafica all’Università di Alessandria, predilige una forma d’arte fortemente intrisa di spiritualità. I temi oggetto dei suoi lavori sono legati all’ambiente e rappresentati attraverso una fusione tra espressionismo artistico e problemi ecologici.

2. Abdullah, Nawal (n. 1951), Giordania
Laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1979.
Le sue composizioni semiastratte sono caratterizzate da forme vivaci e briose che si muovono tra realtà e sogno, luce ed ombra, dando una visione del mondo in cui nulla è certo e definito.

3. Adnan, Etel (n. 1925), Libano
Laureata in filosofia all’Università La Sorbona di Parigi (1955), ha continuato i suoi studi presso le Università di Berkeley e Harvard negli Stati Uniti.
E’ scrittrice, poetessa, critica letteraria, giornalista e pittrice e sin dal 1964 è alla ricerca di una relazione tra scrittura e immagine; in particolare, ha illustrato molte poesie di noti poeti arabi contemporanei e la sua ricerca l’ha condotta a lavorare con i libri giapponesi “a fisarmonica”.

4. Afroze, Mehr (n. 1948), Pakistan
Diplomata in arte al Government College of Arts and Crafts di Lucknow, India. Immigrata in Pakistan, vive a Karachi dove insegna e dipinge.
Le sue composizioni monocromatiche trattano principalmente i problemi delle donne, rappresentate da simboli in tutte le loro sfaccettature ed emozioni, attraverso una perfetta mistura tra figurativo e astratto.

5. Ahmad, Tina (n. 1950), Bangladesh
Laureata in Belle Arti all’Università di Punjab, a Lahore, Pakistan. Vive e lavora a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti fin dal 1976.
E’ un’artista che esplora il mondo delle donne portando avanti la comune battaglia per affermare la propria identità. Nelle sue opere cattura la lucidità delle donne che vengono invece percepite come invisibili nella loro società.

6. Atagok, Tomur (n. 1950), Turchia
Ha completato la sua formazione artistica al College of Arts and Crafts dell’Università dell’Oklahoma e all’Università della California, Berkeley, negli Stati Uniti. Laureata in museologia alla Mimar Sinan University di Istanbul dove vive e insegna alla Yildiz Technical University.
Il tema principale delle sue opere è la questione dell’identità delle donne; le sue figure femminili sono sezionate e ricondotte a simboli che trasmettono un chiaro messaggio.

7. Attar, Suad (n. 1939), Iraq
Laureata in Belle Arti all’Università di Baghdad nel 1964, ha studiato alla California Polytechnic State University, San Luis Obispo e frequentato corsi superiori di fotografia alla Wimbledon School of Arts e alla Central School of Arts and Design di Londra.
Le sue opere sono pervase da miti arabi classici, racconti folkloristici e poesia. Caratterizzate dalla ricerca del segreto della sessualità maschile e femminile, dalla sua complicata sfera emozionale dove la realtà scompare e l’immaginazione corre attraverso paesaggi monocromatici.

8. Badran, Samira (n. 1954), Palestina
Laureata nel 1976 in Belle Arti all’Università del Cairo, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze.
Pittrice, cesellatrice e burattinaia ritrae la condizione del suo popolo attraverso composizioni molto espressive e fotografiche in cui usa un linguaggio simbolico, mescolando metalli e colori. I suoi lavori sono espressione del nazionalismo arabo e lanciano un messaggio di ripresa per i palestinesi.

9. Baqsami, Thuraya (n. 1952), Kuwait
Giornalista, scrittrice, poetessa, disegnatrice, pittrice e cesellatrice. I suoi primi studi artistici si sono svolti al College of Fine Arts del Cairo (1972-74), seguiti da una laurea in grafica e illustrazione di libri al Surikov Insitute di Mosca nel 1981. A Dakar, Senegal si è specializzata in serigrafia, batik e pittura su seta e ceramica (1981-83) e a Londra ha frequentato diversi laboratori di tecniche di cesellatura. Le sue opere sono caratterizzate da ordine e chiarezza, e fluttuano tra la realtà maschile e la fantasia femminile. Artista molto prolifica, si è dedicata energicamente al sociale e ai problemi delle donne.

10. Baya (1931-1999), Algeria
Artista autodidatta, ha iniziato a dipingere e a lavorare con la creta nel 1943. Il suo stile è basato sui sogni infantili e l’immaginazione espressi in forme surrealistiche e naif. Orfana dall’età di cinque anni, proveniente da una famiglia povera, fu adottata da una coppia francese che viveva in Algeria. Non ha mai imparato a leggere e scrivere.
Utilizzava sempre le stesse figure prese dal mondo degli animali e con la sua sincerità, catturò l’attenzione di André Breton e Pablo Picasso quando, all’età di sedici anni, tenne un’esposizione alla Galerie Adrien Maeght di Parigi, nel 1947. Picasso la portò nella sua casa e la osservò mentre plasmava con la creta forme animali. Smise di lavorare tra il 1952 e il 1967 per occuparsi della famiglia, ma all’età di trentasei anni riprese a dipingere nel suo personalissimo stile dove animali e uomini cambiano forma.

11. Bin Othman, Karima (n. 1972), Giordania
E’ la più giovane artista della mostra. Ha studiato presso vari istituti d’arte in Italia, tra cui l’Accademia di Belle Arti di Firenze (1992-94), l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1994-95) e l’Accademia di Belle Arti di Milano (1996-98).
Le sue maschere variopinte rappresentano vari stereotipi umani in modo ora serio ora scherzoso, esponendo la superficialità dei costumi sociali e dei comportamenti vacui, mentre trasporta il visitatore in un mondo di parodia filosofica che ricorda un po’ quello di “Alice nel paese delle meraviglie”.

12. Bint Saud, Fahda (n. 1953), Arabia Saudita
Diplomatasi presso il College Femminile di Beirut, nel 1974; si è poi è laurea in scienze politiche all’Università Americana di Beirut. Si è specializzata in arte frequentando gli ateliers di Parigi. La donna delle sue composizioni è senza volto, cieca, nascosta tra pesanti veli senza colore, vagabonda tra i deserti, nessuno può capire cosa nasconde dietro le pieghe dei veli.

13. Bishara, Rana (n. 1971), Palestina
Laureata in belle arti all’Università di Haifa nel 1994. Vive e lavora in Galilea (Israele). Ha preso in il cactus, una pianta comune nel paese usata per segnare i confini dei villaggi Palestinesi, come referente e testimone del suo popolo. Nelle sue composizioni simboliche i cactus si compongono di una realtà tridimensionale che assume connotazioni estetiche e patriottiche.

14. Bouderbala, Meriam (n. 1960), Tunisia
Ha studiato pittura e incisione all’Ecole des Beaux Arts in Provenza negli anni 1980-1985, prima di frequentare la Scuola d’Arte di Londra per specializzarsi in incisione. Vive e lavora a Parigi. Pittrice e scenografa, nelle sue composizioni miscela la sabbia con la pittura, ottenendo una superficie di materiale organico. Confonde lo spettatore e tormenta la sua immaginazione attraverso simboli segreti ed impenetrabili.

15. Chakma, Kanak (n. 1963), Bangladesh
Ha conseguito la Laurea in Belle Arti presso l’Istituto di Dhaka, Bangladesh nel 1986. L’immagine femminista che la pittrice vuole esprimere è quella di una donna spensierata che vive tra la natura dove le sue emozioni sono espresse nell’ambiente naturale. Usa linee libere e spontanee, rompendo ogni legame con il passato come con la pittura occidentale.

16. Dachlan, Umi (n. 1942), Indonesia
Nata a Cirebon, si è laureata presso la Facoltà di Arte e Design del Bandung Institute of Technology nel 1969. Nelle sue composizioni usa spazi di deserti colorati alternati dall’aggiunta di frammenti di metallo simili a vecchie monete. Le astrazioni espressive rivelano le sue origini orientali.

17. Fakhro, Balqees (n. 1950), Bahrain
Diplomata al Lone Mountain Collage di San Francisco, California, si è specializzata in belle arti e in storia dell’arte. Ha meticolosamente ispessito le sue composizioni astratte attraverso linee trasparenti, colori diversi che attirano l’occhio verso un futuro luminoso e lontano.

18. Fattah, Lisa (1941-1999), Iraq
Di origine svedese, Lisa Fattah ha sposato uno scultore iracheno, Ismail Fattah, che incontrò mentre studiava all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si è laureata nel 1963. Ha poi svolto il tirocinio all’Accademia di S. Fernando a Madrid.
Il suo stile intensamente espressionista ha come tema la violenza. Fattah comunica la sua rabbia contro la ferocia mostrata verso il paese ed il popolo la hanno adottata, gli iracheni. Per essere sicura che il suo messaggio venga pienamente compreso, aggiunge alla composizione parole, forme lineari e segni.

19. Halaby, Samia (n. 1936), Palestina
Pittrice e storica dell’arte, ha conseguito una laurea in design all’Università di Cincinnati nel 1955 e altre due presso le Università del Michigan e dell’Indiana nel 1963. Lavora e vive a New York. considera il suo lavoro astratto, cerebrale e sereno come un esame del suo carattere. Le sue opere sono il prodotto di una crescita intellettuale che prende il posto del contesto sociale.

20. Husseini, Jumana (n. 1932), Palestina
Ha studiato pittura, l’arte della ceramica e scultura mentre si specializzava in Scienze Politiche all’ American University di Beirut, nel 1950. Fin dai primi anni del 1990 ha vissuto e lavorato a Parigi. Il suo stile tradisce l’alto livello tecnico. Le sue composizioni sono astratte e intensamente trasparenti, ispessite da numerosi strati di linee simboliche con le quali crea orizzonti immaginari.

21. Ibrahim, Kamala, Sudan
Artista tra le più illustri del Sudan, si è laureata alla Facoltà di Belle Arti di Londra, dove vive e lavora. Le persone afflitte e deformate di Ibrahim rimandano a Francis Bacon. Nelle sue composizioni il tempo è senza movimento, mentre le emozioni aumentano l’intensità delle angosce dei soggetti.

22. Ikramulla, Naz (n. 1939), Pakistan
Artista e insegnante, ha studiato Belle Arti a Londra. Dopo essere ritornata a Karachi, ha lavorato con Michael Ponce de Leon; adesso vive e lavora in Canada. Artista versatile, usa diverse tecniche e mezzi. Lavora contemporaneamente con stampe a colori, a inchiostro, a pastello e collage che spesso riportano alla memoria alcuni eventi politici presi in un momento particolare.

23. Karoui, Rym (n. 1967), Tunisia
Ha studiato scultura all’École Nationale Superieure des Beaux Arts di Parigi (1991) e ha poi frequentato l’École des Beaux Arts di Marsiglia, dove si è laureata nel 1993. Ha poi continuato a studiare pittura alla Masana Academy of Fine Arts di Barcellona. Le sue composizioni simboliche sono piene di colori vivi, alternati a parole isolate. Le figure naif sono simili a cartoni animati tra disegni di caverne preistoriche. Karoui vuole comunicare che il senso del macabro rappresenta un lato della natura dell’uomo.

24. Kawash, Leila (n. 1945), Iraq
Laureata in Arte al Manchester College nel 1966. L’interesse per la cultura araba e per la deteriorante situazione politica del suo paese la porta a compiere esperimenti di collage calligrafico.
Quando non riesce a ritrarre un concetto visivamente, cerca di esprimerlo in modo sensibile e delicato. Includendo slogan, versi e montaggio nelle sue trasparenti composizioni, manifesta la sua protesta e rabbia contro le barriere chiuse sulle facce degli uomini del suo paese.

25. Lachiri, Sohad (n. 1946), Marocco
Pittrice autodidatta ha svolto il suo tirocinio presso i laboratori di arte moderna all’Istituto di Belle Arti di Madrid, Sohad vive e lavora in Spagna.
Le sue composizione astratte, sono create con colori viranti e semplici forme lineari e ad un primo sguardo sono ingannevolmente semplicistiche.

26. Ma’maun, Heyi (n. 1952), Indonesia
MA’mun ha frequentato la Facoltà di Arte al Bandung Institute of Technology, laureandosi nel 1981.
Nelle sue tele i colori sono applicati con grande generosità e rappresentano l’elemento più importante. La combinazione di diverse sfumature e tonalità, in una configurazione abilmente bilanciata, dà una dimensione poetica enigmatica alle sue opere.

27. Mahmoud, Rabha (n. 1949), Oman
Laureata in letteratura ha poi scelto la carriera di pittrice, studiando allo Youth Art Studio di Muscat nel 1980. Mahmoud riempie le sue tele con figure femminili in costante movimento. I vividi colori e le vivaci pennellate espressioniste rappresentano dinamismo, ansietà e movimento perpetuo che le sue donne trasudano nonostante la loro “velata” esistenza.

28. Malallah, Hana (n. 1960), Iraq
Laureata al Dipartimento di Grafica dell’Istituto di Belle Arti (1978) e al Dipartimento di Pittura del College of Fine Arts (1989) di Baghdad, dove attualmente vive e insegna. Studentessa prediletta del famoso artista Shaker Hassan Al Said, è stata fortemente influenzata da lui riuscendo poi a trovare una propria personalità artistica.
Malallah utilizza materiali organici nella composizione dei suoi lavori come la carta, cartoncini e tessuti. I colori e le forme originali racchiudono emblematiche figure e segni che si riferiscono, in modo mistico ed indiretto, ai problemi umanitari.

29. Maykadeh, Simin (n. 1941), Iran
Si è diplomata alla Torlington Park School nel Sussex, Inghilterra, prima di frequentare la Facoltà d’Arte all’Università di Minneapolis nel Minnesota, USA, laureandosi nel 1960. Poi è entrata a far parte della classe di pittura di Barbara Pierce.
Il suo silenzio anonimo figura nelle forme stilizzate che sembrano crescere silenziosamente nei loro spazi.

30. Mehadji, Najia (n. 1950), Marocco
Najia Mehadji ha studiato arte plastica ed estetica all’Università di Parigi La Sorbona e ha svolto ricerche sul teatro contemporaneo che le hanno dato l’opportunità di studiare i metodi del disegno tradizionale, l’architettura e la musica. Ha insegnato la relazione tra movimento, suono ed effetto al Pantin Institute for Contemporary Music di Parigi.
Mehadji interpreta nei suoi lavori le connessioni tra le origini delle forme geometriche, mescolandole tra di loro.

31. Muraywid, Laila (n. 1956), Siria
Pittrice e creatrice di gioielli, Laila Muraywid si è laureata al College of Fine Arts di Damasco e all’École Nationale Supérieuse des Arts Décoratifs di Parigi.
Servendosi dei colori della terra e degli effetti dei cambi di stagione, Muraywid costruisce le sue composizioni astratte per raggiungere un equilibrio tra forma, mezzo e colore. I suoi dipinti trasudano armonia terrena e celestiale tranquillità.

32. Nasser, Hind (n. 1940), Giordania
Ha studiato al Beirut College for Women e fin da quando frequentava il gruppo di Fahrelnissa Zeid negli anni ’70 si è dedicata alla pittura astratta e semi-astratta.
Nasser lavora con i colori vivaci e i loro opposti. Molti dei suoi soggetti sono presi dalla natura in tutte le sue forme. L’abile distribuzione di figure ed ombre su zone di colore, mostrano un forte senso dell’equilibrio compositivo che dà ai suoi lavori astratti, spessore e compostezza visivi.

33. Niati, Houria (n. 1948), Algeria
Diplomata alla National School of Tixeraine in Algeria (1969), i suoi studi includono le arti visive e la musica. Ha studiato disegno al Camden Art Center e al Croydon College of Art in Inghilterra.
Pittrice, cantante e poetessa, Niati spesso accompagna i suoi dipinti con esibizioni di canzoni algerine e legge le sue poesie che scrive in francese. La grande espressività delle sue opere racchiude caratteri femministi e proclama la sua obiezione allo stereotipo della donna araba.

34. Nimer, Rabab (n. 1940), Egitto
Laureata alla Facoltà di Belle Arti di Alessandria, Rabab Nimer ha proseguito i suoi studi sull’arte all’Accademia di San Fernando di Madrid.
Forme enigmatiche e mutevoli, uomini e marionette, animano i dipinti di Nimer con colori imperturbati. Figure con le facce bianche interrogano lo spettatore con grande sensibilità immaginativa.

35. Nusairy, Amna (n. 1967), Yemen
Diplomata in critica dell’arte all’Accademia di Stato di Belle Arti di Mosca (1994), si è poi laureata in Filosofia dell’Arte all’Università di Mosca (2001).
Pittrice, critica d’arte, giornalista e conduttrice televisiva, Nusairy usa i motivi decorativi yemeniti per comporre le sue astrazioni nella ceramica, nella tessitura, nel body-painting. Per lei ogni ornamento rappresenta un segmento della vita che è iniziato in un tempo primordiale ed è ancora parte del presente. La forma grafica di ogni disegno, con le sue linee semplici e i tenui colori, è portatore di un proprio significato correlato all’opposizione vita/morte, desiderio/avversione, uomo/donna.

36. Nusseibeh, Mounira (n. 1943), Palestina
Di formazione artistica francese, ha frequentato prima L’Académie de la Grande Chaumiére di Montparnasse (1964), poi l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts (1966). Pittrice e scultrice, dipinge le sue forme solide in monocromo, nascondendo le angosce dietro facce di pietra.

37. Qasimi, Maisoon (n. 1958), Emirati Arabi Uniti
Poetessa e pittrice, ha conseguito la laurea in Economia e Scienze Politiche presso l’Università del Cairo nel 1981. Artista autodidatta, ha imparato a dipingere frequentando gli studi di altri artisti. Nelle sue opere usa segni calligrafici astratti e sullo sfondo elementi la cui funzione è quella di enfatizzare le figure principali. Gli scarabocchi animano le forme umane statiche donando l’opera di una certa energia.

38. Reza, Nahid (n. 1947 ), Pakistan
Pittrice e pedagoga ha conseguito il Diploma in Belle Arti al Central Institute of Arts and Crafts di Karachi e la Laurea in Belle Arti all’Università di Karachi (1971). Nelle sue opere l’attenzione è focalizza sulla questione riguardante la “donna”. Con una grande economia di colori, le sue composizioni includono caratteristiche simboliche maschili e femminili che diffondono forti messaggi sui desideri e pensieri della donna.

39. Seraphime, Juliana (n. 1934 ), Libano
Pittrice e cesellatrice, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Madrid. Nel suo stile futurista estremamente fantasioso, quasi fantascientifico, la linea è la principale componente della composizione, seguita poi dal colore. La figura femminile è posta al centro. La sua donna è un’arrogante e bellissima sovrana che regna suprema sul mondo dell’uomo, della natura, ostentando imperturbabilmente il suo splendore e l’emblematico erotismo.

40. Shanmughalingam, Nirmala (n. 1941), Malesia
Dopo aver studiato con il giovane artista Salesiano Hoessin Enas a Kuala Lumpur, nel 1962, ha iniziato la sua formazione artistica alla Corcoran School of Art di Washington (1966-1967), poi ha frequentato l’Harvard Extension University Course, nel Massachusetts (1970-1971), prima di completare gli studi all’Oxford Polytechnic, in Inghilterra, nel 1978. Si è dedicata alle questioni umanitarie, dipingendo il conflitto e la guerra civile in Vietnam, Afghanistan e Libano su una serie di stampe serigrafiche.

41. Sharifi, Haideh (n. 1963 ), Iran
Ha studiato pittura all’Azad Art University in Iran. Ha tratto la sua ispirazione dall’arte Islamica classica utilizzando elementi architettonici e decorativi come le ceramiche e la scrittura Araba. Nei suoi lavori usa tecniche miste come collage e stampe.

42. Shawa, Laila (n. 1940), Palestina
Laila Shawa ha frequentato la Scuola d’Arte Leonardo D’Avinci del Cairo (1957-1958) e poi ha proseguito all’Accademia di Belle Arti e all’Accademia San Giacomo di Roma.
Pittrice, designer e illustratrice di libri per bambini, Shawa ha apertamente portato avanti la causa del suo popolo, i palestinesi, come soggetto dei suoi lavori artistici. Nelle sue opere intitolate “Walls of Gaza” la calligrafia gioca un ruolo di comunicazione trasmettendo messaggi di un popolo represso che non avendo libertà di espressione, si rifà ai graffiti.

43. Shishini, Naima (n. 1929), Egitto
Pittrice e pedagoga, Naima Shishini ha studiato storia dell’arte all’Università di Copenaghen (1970-1971) e all’Università di Istanbul (1976-1977). Si è diplomata presso il College di Belle Arti di Alessandria.
Le sue astrazioni abbattono le barriere locali e regionali e delle sfere internazionali. Nonostante i segni calligrafici Arabi e i forti spazi colorati l’impressione generale resta quella della pura astrazione.

44. Shoman, Suha (n. 1944), Giordania
Anche se ha studiato legge all’Università di Parigi La Sorbona, laureandosi nel 1966, Suha Shoman si è realizzata come artista solo dopo essere entrata a far parte del circolo di studenti di Fahrelnissa Zeid. Ha inoltre lavorato con altri artisti nei loro studi.
Lei è la prima artista giordana ad aver usato la sabbia come uno strumento uguale agli oli e agli acrilici. Costruisce complicate astrazioni di linee e ombre intricate, in un miscuglio di colori forti.

45. Shukairy, Rula (n. 1957), Giordania
Rula Shukairy ha iniziato come artista autodidatta già nel 1984 quando faceva parte del gruppo di studenti di Fahrelnissa Zeid.
Nelle sue composizioni astratte si nota una certa sensibilità nella distribuzione dei colori monocromatici, attraverso l’uso ben bilanciato di luci ed ombre.

46. Tabbaa, Dodi (n. 1952), Giordania
Laureata al College of Fine Arts alla Punjab University di Lahore, Pakistan (1972) ha poi conseguito un diploma post-laurea in arti grafiche, disegno tessile e tipografia alla Ruskin School of Art di Oxford, Inghilterra (1997). Dal 1977 vive e lavora ad Amman ed è sposata allo scultore giordano Samer Tabbaa.
Nelle sue opere Tabbaa combina varie tecniche come l’acquarello, la pittura a guazzo e il collage. Gli effetti di ombre si mescolano alle forme geometriche.

47. Wijdan (n. 1939), Giordania
Pittrice, scrittrice e storica dell’arte, Wijdan ha frequentato il College for Women di Beirut diplomandosi nel 1961. Ha iniziato a dipingere quando era ancora al College, frequentando i corsi di arte e lavorando con singoli artisti nei loro studi. Nel 1993 si è laureata in Storia dell’Arte Islamica all’Università di Londra.
Wijdan ha sviluppato un suo stile individuale costruendo le sue composizioni con spessi strati di pittura che incide per mostrare i diversi sottostrati colorati che si scavalcano l’un l’altro, mescolandosi e contrastandosi a seconda dell’effetto desiderato. Molti dei suoi disegni astratti rappresentano una denuncia contro il ruolo dittatoriale, la repressione, l’offesa alla dignità umana che, in una forma o in un’altra, sono pratiche comuni a tutto il mondo.

48. Yucel, Su (n. 1961), Tuchia
Su Yucel ha frequentato l’Acccademia di Belle Arti di Strasburgo (1979-1985). Un’esperta colorista, crea combinazioni sinfoniche di sfumature ed ombre che si trasformano in figure astratte nella realtà dei pensieri. L’uso degli oli è simile a quello degli acquerelli, che danno l’impressione di una luce costante.

49. Zaru, Samia (n. 1938), Palestina
Si è diplomata al College for Women di Beirut e laureata in arte alla American University di Beirut (1958). Ha continuato la sua formazione artistica a Washington alla Corcoran School of Art (1961). Zaru è designer tessile, pittrice, incisore, grafico. Molti dei suoi soggetti riguardano il problema palestinese che ha ritratto in numerosi modi. Nei suoi dipinti impressionisti astratti, con i loro colori contrastanti e le linee audaci, inserisce collages palestinesi fatti di ricami e tessuti per enfatizzare il punto estetico nella composizione.

50. Zeid, Faherlnissa (1901-1991), Turchia/Giordania
Ha studiato pittura alla Fine Arts Academy di Istanbul e all’Academie Ranson di Parigi. Ha vissuto la maggior parte della sua vita da sposata tra Berlino, Londra e Parigi accompagnando suo marito, il Principe Ascemita Zeid Bin al-Hussein. Un’artista magnanima e prolifica di fama internazionale è diventare membro negli anni ‘30 del D-Group di Istanbul e negli anni ‘50 dell’École de Paris di Parigi. Negli anni ‘70 si è trasferita ad Amman dove ha insegnato pittura ad un ristretto numero di ragazze giordane tra cui Hind Nasser, Suha Shoman e Rula Shukairy.
Zeid è stata un’artista prolifica e versatile che si è mossa tra l’astrazione e il ritrattiamo. I suoi ritratti Bizantini mostrano un’abile stilizzazione mentre le composizioni astratte testimoniano uno stile più individualista.

51. Zubir, Sharifa Fatimah (n. 1948), Malesia
Ha studiato arte al MARA Institute of Technology di Shah Alam, Malesia, diplomandosi nel 1967; ha poi continuato la sua formazione artistica alla Reading University in Inghilterra (1973) e al Pratt Institute di New York.
Pittrice astratta, forma, spazio e colore sono per Zubir gli elementi principali delle sue composizioni. Ha raggiunto una tecnica raffinata attraverso la quale i suoi arrangiamenti fantastici rappresentano la Gioia quale forza di vita. Le sue forme in movimento fluttuano in un labirinto mistico, suggerendo un bisbiglio primario, universale, filosofico che scaturisce dalla Gioia, avvolgendo la vita e l’aldilà in un’ascendenza sofistica.



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