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CATANIA 2 – SPAZIO EUROMEDITERRANEO
DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
Catania 18-19 gennaio 2005



COMUNICATO STAMPA

Parte da Catania l’Università euro-mediterranea a distanza e nasce una rete
d’alta formazione e ricerca con sei nuovi poli internazionali. Il ministro Moratti: “L’Italia leader nella cooperazione interuniversitaria nel Mediterraneo”


Un’università a distanza che metterà in rete docenti e studenti di trenta atenei dell’area mediterranea e un network di centri di alta formazione e ricerca: a un anno di distanza dalla conferenza interministeriale conclusiva del Semestre italiano di presidenza Ue tenutasi a Catania giungono i primi concreti risultati.

Alla Conferenza tecnica “Catania 2. Spazio euro-mediterraneo di alta formazione e ricerca”, alla quale hanno partecipato 140 tra rettori, responsabili delle politiche universitarie ed esperti in rappresentanza di 52 università di 20 Paesi, conclusasi oggi, è stato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, a tracciare un primo bilancio e ad annunciare i progetti che saranno immediatamente avviati.

“L’Italia, con Catania 2, si conferma leader della cooperazione interuniversitaria nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, ha detto il Ministro. “Il Processo di Catania, attraverso il metodo della cooperazione interuniversitaria e intergovernativa, è diventato in poco più di un anno strumento di potenziale forte innovazione delle nostre politiche per l’istruzione, la formazione e la ricerca. Oltre 50 università ed enti di ricerca dell’area mediterranea sono da oggi collegati in un nuovo grande partenariato che metterà in rete pratiche didattiche ed esperienze di ricerca”.

Le intese formalmente raggiunte e quelle avviate a Catania tra le università italiane di Lecce, Milano, Pavia, Roma, Siena, e quelle di Casablanca, Creta, Cairo, Ankara, Damasco, Tunisi, dei Territori Palestinesi nei settori delle nanotecnologie, del e-business management, dell’agroalimentare, dello studio dei rischi sismici, dell’archeologia e dei beni culturali, della cooperazione allo sviluppo, testimoniano il fondamentale ruolo di cerniera che le università svolgono con il mondo della ricerca.

“L’integrazione tra università e ricerca”, ha spiegato Letizia Moratti nel suo intervento, “ricompone anche all’interno del Processo di Catania la necessaria e imprescindibile unitarietà della filiera della conoscenza alla quale le nostre politiche sono costantemente ispirate. E ci permetterà di destinare alla cooperazione interuniversitaria nella nostra area importanti finanziamenti. Per didattica e ricerca abbiamo già previsto di destinare entro breve 10 milioni di euro per il finanziamento di progetti specifici come quelli che sono stati qui oggetto di intesa”.

Un altro grande progetto che ha preso forma oggi a Catania è quello di lanciare un sistema di Università Euro-Mediterranea a distanza per capitalizzare ed estendere i risultati già ottenuti ed il consenso politico/istituzionale generato dal Progetto “Med Net’U”.

L’Università euro-mediterranea a distanza è costituita da una piattaforma di rete basata anche sulle tecnologie satellitari bidirezionali che permetteranno la diffusione di contenuti sia per televisione che attraverso Internet, una piattaforma didattica multilingue e un canale televisivo satellitare dedicato interamente a lezioni accademiche (arabo, francese, inglese, italiano e spagnolo). E’ il primo canale satellitare per la formazione in lingua araba.

Saranno attivati corsi a distanza in economia del turismo, management, diritto comparato internazionale, archeologia, lingua e cultura araba ed italiana, management dei servizi sanitari, gestione del territorio e un master in innovazione tecnologica.

“Questi importanti risultati”, ha sottolineato il Ministro, “sono la conferma della giustezza del metodo aperto, “bottom up”, che abbiamo deciso di adottare un anno fa. Allora riuscimmo, grazie ad una prima convenzione tra la Scuola in Scienza e Tecnologia dei Media di Tunisi e l’Università di Pavia, a creare il primo avamposto capace di attivare un’effettiva mobilità di studenti tra le due rive del Mediterraneo. Oggi a Catania non soltanto parte l’allargamento a tutta l’area magrebina di quella sperimentazione ma anche nascono sei nuovi nodi della Rete dell’Alta Formazione che coinvolgono molte università e ben sei paesi”.

A Catania 2 è stato presentato anche il progetto per un’Accademia Virtuale Mediterranea delle Civiltà – e quindi di un PhD di Dialogo Interculturale - che si propone di costruire, in partenariato, veri e propri ponti tra le diverse rive del Mediterraneo e creare così una “rete mediterranea del sapere” mediante una struttura integrata di didattica e ricerca a livello avanzato.

Concludendo il suo intervento il Ministro Moratti ha insistito sulla valenza culturale del Processo di Catania: “Lo sforzo scientifico e tecnologico deve essere all’altezza della sfida che ci pongono le tensioni culturali, religiose, sociali. C’è una stretta relazione tra gli elementi virtuosi, non sempre efficacemente governati, del nuovo ciclo di globalizzazione e l’intensità delle resistenze legate al confronto tra identità politiche e culturali. Settecento milioni di abitanti dell’area mediterranea”, ha proseguito il Ministro, “che nel 2010 diventerà una grande zona di libero scambio, attendono che il loro futuro di coesistenza non sia legato unicamente alle dinamiche dei mercati in fase di progressiva integrazione. A tutti loro dobbiamo offrire una prospettiva legata allo sviluppo, al benessere e alla qualità della vita così come al rispetto delle diversità culturali, alla solidarietà verso i più deboli. Il mio sogno”, ha concluso Letizia Moratti, “è che si arrivi un giorno a dare ad ogni uomo e donna nell’area euro-mediterranea un passaporto dell’istruzione e della formazione”.

Catania, 19 gennaio 2005

Ufficio Stampa

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Gino Banterla
ufficio.stampa@miur.it

Mariano Campo
Ufficio Comunicazione Università di Catania
tel. 095/7307420 - Cell. 338/8369560 - stampa@unict.it

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