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MED: LEGA COOP, A ROMA LUOGO INCONTRO COOPERATIVE BACINO
(ANSAmed) - ROMA, 14 LUG - Ospitare a Roma il luogo di incontro permanente delle cooperative del Mediterraneo: questa la proposta lanciata dal presidente della Lega Coop Lazio, Enrico D´Agostino, in apertura del convegno internazionale ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò. Il luogo di incontro sarà "uno strumento che assumerà la forma che sceglieremo insieme ai colleghi degli altri paesi - ha spiegato D´Agostino - e che avrà il carattere della concretezza". Uno spazio cioé che valorizzI le attività esistenti, ne promuova di nuove e si metta a disposizione di chi voglia intraprendere la strada della collaborazione. Spiegando la ragione per cui il Lazio sarebbe il luogo ideale per portare avanti questa iniziativa, D´Agostino ha spiegato: "Nel Lazio esiste una forza produttiva che è interessata ad introdurre e sviluppare i processi innovativi che i nuovi tempi ci chiedono". Risorse alle quali bisognerà affiancare " una banca dati dell´esperienze" via via maturate all´estero: "Noi immaginiamo uno strumento attivo - ha concluso - qualcosa che non sia pensato solo per noi del Lazio, ma che possa essere utile al processo di cooperazione nel Mediterraneo: una rete di comunicazioni, di servizi e di confronto dove le esperienze sono condivise e rappresentano la base per il lavoro successivo". Il convegno, che si concluderà domani, ha in programma tre sessioni dedicate al quadro politico ed istituzionale delle relazioni euromediterranee e alle prospettive del movimento cooperativo. Vi partecipano oggi, tra gli altri oltre ai rappresentanti di paesi del Mediterraneo, il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, e il vice ministro alle Attività produttive, Adolfo Urso, mentre domani parteciperà il sindaco di Roma, Walter Veltroni. (ANSAmed). Y2N/DMR 14/07/2005 12:28

MEDITERRANEO: MATVEJEVIC, ITALIA RITROVI RUOLO TRAINANTE
(ANSAmed) - ROMA, 14 LUG - Tutto il Mediterraneo, compresa l´Italia, soffre di una "fortissima identità dell´essere e una scarsissima identità del fare". E´ questa la diagnosi espressa da Predrag Matvejevic, scrittore croato e docente all´Università Sapienza di Roma, nel corso del convegno internazionale sull´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneo, organizzato per oggi e domani a Roma dalla Legacoop. Commentando il progetto di realizzare nel Lazio una casa delle regioni del Mediterraneo, Matvejevic ha messo in guardia ricordando i tanti altri progetti falliti nel corso degli anni. Il problema è che "prevale un´Europa continentale su quella del sud - ha spiegato - con conseguenti sofferenze da parte della sponda meridionale. L´Italia, da parte sua, invece di essere promotrice nell´Europa di una politica nei confronti di tutto il Mediterraneo, non riesce a trovare se stessa e ad assumere il compito che le conviene". L´Italia, nonostante sia lambita quasi interamente dal Mediterraneo, "non ha un´università mediterranea - ha osservato - dove si possano studiare le varie questioni relative al Mediterraneo. E non è riuscita, malgrado gli sforzi, a ospitare la fondazione euro-mediterranea che è finita ad Alessandria d´Egitto". Il suggerimento di Matvejevic è di sostituire a "tanti progetti verbali vuoti che tolgono ogni credibilità al discorso Mediterraneo, progetti che contengano anche la relativa realizzazione, con dati, date, mezzi, responsabili". L´Italia, inoltre, "dovrebbe definire una sua politica mediterranea e nel Mediterraneo - ha aggiunto - ma purtroppo non ci ha nemmeno provato preferendo aggregarsi alla politica europea invece che trainarla". Riguardo al ´Processo di Barcellona´, di cui ricorre quest´ anno il decimo anniversario, Matvejevic ha aggiunto: "Le formulazioni sono positive, ma non realizzabili". Questo anno di celebrazioni sarà l´occasione per "vedere davvero cosa resta da fare, con un´analisi che sia più critica e non troppo comprensiva" degli eventi che hanno impedito la riuscita del processo. (ANSAmed). Y2N/TP 14/07/2005 15:14

MEDITERRANEO:URSO, PROCESSO COESIONE UTILE CONTRO TERRORISMO
(ANSAmed) - ROMA, 14 LUG - "Serve un bacino mediterraneo di scambi tra imprese che sappia battere il terrorismo". E´ quanto ha sollecitato quest´oggi il viceministro per le Attività produttive, Adolfo Urso, intervenendo ai lavori del convegno ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le ragioni del Mediterraneò, organizzato dalla Camera di commercio di Roma e dalla Lega delle cooperative. Il terrore, del resto, ha sottolineato Urso, "ha colpito prima di noi proprio quei Paesi africani presenti sulla sponda del Mediterraneo". In termini complessivi, ha aggiunto il viceministro, "se è vero che è caduta la frontiera orientale dell´Europa, è anche vero che ora è a rischio l´avvicinamento al nostro continente dei Paesi del Mediterraneo. Come italiani - ha proseguito - dobbiamo insistere per ottenere in tempi quanto più brevi possibili l´integrazione dei Paesi balcanici, compresa la Turchia, e anche l´asse completo dei Paesi del Mediterraneo. Tutto ciò è strategico per il futuro dell´Europa ma soprattutto per quello del nostro Paese". Urso ha poi ricordato come, in attesa dell´avvio dell´area di libero scambio tra Ue e Paesi del Mediterraneo prevista per il 2010, sia necessario operare anche sul fronte dell´ integrazione culturale. "Dobbiamo quindi convincere anche gli altri Paesi Ue a non rinunciare alla realizzazione di questo progetto. Per fare questo - ha rilevato - serve uno sforzo sul fronte degli scambi e delle società miste tra imprese". Da ultimo Urso ha ricordato il ruolo positivo svolto finora dalle cooperative italiane, le quali "hanno fatto bene in Croazia e ora possono operare allo stesso modo sulla sponda Sud del Mediterraneo, Maghreb compreso". (ANSAmed). TEO 14/07/2005 15:17

MEDITERRANEO: LE COOPERATIVE COME VOLANO DI SVILUPPO
(ANSAmed) - ROMA, 14 LUG - Appaiono ancora lontani dall´ essere raggiunti gli obiettivi per l´integrazione tra Ue e Paesi del Mediterraneo fissati nel 1995 a Barcellona: se ai progressi fatti nel campo delle collaborazioni economiche non si affiancheranno riforme e percorsi di integrazione sul versante politico-sociale, dei diritti e della sicurezza, rischia di essere vanificato l´obiettivo di fare del Mediterraneo una Zona di Libero Scambio nel 2010. Questo l´allarme lanciato oggi nel corso della prima giornata del convegno internazionale ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò, organizzato dalla Camera di commercio di Roma e dalla Lega delle Cooperative. Il rilancio delle politiche legate allo sviluppo dei Paesi del Mediterraneo è stato al centro dell´ intervento del viceministro per le Attività produttive, Adolfo Urso: "Se è vero che è caduta la frontiera orientale dell´ Europa - ha affermato - è anche vero che ora è a rischio l´avvicinamento dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Dobbiamo insistere - ha proseguito - sui processi di integrazione, anche per quanto riguarda i Paesi balcanici e la Turchia. In vista del 2010, anno di avvio dell´ area di scambio con i Paesi mediterranei, serve anche un´accelerazione commerciale e culturale. Quindi - ha sottolineato - è importante avviare uno sforzo sul fronte degli scambi commerciali e della realizzazione di nuove società miste tra imprese". Le cooperative, ha aggiunto, opereranno bene su questa parte del mondo, "come del resto hanno già fatto in Croazia. Inoltre - ha aggiunto - un bacino mediterraneo capace di interagire con i Paesi dell´ Unione europea, rappresenta anche un freno al possibile dilagare del terrorismo". Una rassicurazione in questo senso l´ha fornita il presidente di Legacoop, Giuliano Poletti. "La nostra organizzazione è impegnata, attraverso i rapporti con le organizzazioni cooperative della sponda Sud del Mediterraneo e all´ interno dell´ Alleanza Cooperativa Internazionale, a favorire lo sviluppo dei movimenti cooperativi nell´ area, nella convinzione che il modello cooperativo possa costituire un volano di integrazione e sviluppo sul piano sociale ed economico. Tra gli interventi, è spiccato quello del ministro giordano del Turismo, Muwaffaq Ajalouni, il quale ha ricordato come il processo di sviluppo delle imprese cooperative abbia preso piede nel suo Paese a partire dal 1952". La realtà complessiva del mondo delle cooperative è stata descritta da Pauline Green, presidente dell´ Alleanza cooperativa internazionale europea: "Il nostro settore - ha ricordato - svolge un ruolo fondamentale nel Vecchio Continente, grazie al lavoro di 5,4 milioni di addetti attivi nelle diverse imprese e ai 140 milioni di cittadini ad esse associati". Il mondo delle cooperative, ha lamentato Green, "é spesso invisibile, soprattutto per quanto riguarda Bruxelles, e su questo dovremo operare bene e presto per rendere la nostra attività più evidente". Green ha promesso inoltre un ulteriore sforzo per il sostegno dei Paesi africani e della sponda Sud del Mediterraneo, e ha preannunciato la sottoscrizione di un nuovo round di accordi per progetti di sviluppo. Intervento di alto profilo, infine, quello di Carlos Lozano, coordinatore spagnolo della Rete euro-mediterranea per l´economia sociale. "In tempi brevi dovremo avviare nuove relazioni con istituti di credito per promuovere altre tipologie di attività all´ interno dei Paesi del Mediterraneo e progetti-pilota da avviare in settori ancora non esplorati". (ANSAmed) TEO/FV 14/07/2005 19:10

MED: LE COOPERATIVE E LE SFIDE DELLA REGIONE, FARE SISTEMA
(ANSAmed) - ROMA, 14 LUG - Le imprese cooperative dei paesi del Mediterraneo puntano a fare rete e guardano al bacino come a un´area strategica di sviluppo. L´occasione per riflettere sul ruolo delle cooperative è stato il convegno internazionale di due giorni, avviato oggi a Roma, su ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò, da cui sono emerse anche proposte concrete. Prima fra tutte quella di fare di Roma il luogo di incontro permanente delle cooperative del Mediterraneo, avanzata in apertura di lavori dal presidente di Legacoop Lazio, Enrico D´Agostino. Una proposta che si inserisce nella direzione ribadita oggi dal presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, di fare di Roma la sede della casa delle regioni del Mediterraneo. Il convegno, organizzato da Legacoop, è stato prima di tutto l´occasione per riflettere sulla realtà delle coperative e la risorsa dell"economia socialé per le sfide della regione euromediterranea, che vanno dalla disoccupazione, alla crescita economica insufficiente, fino agli scarsi investimenti stranieri e alle grandi differenze tra il nord e il sud del bacino. "Talvolta l´economia sociale è l´unica ricetta per creare ricchezza in zone disagiate - ha spiegato Carlos Lozano, coordinatore della rete euromediterranea per l´economia sociale (Cepes) - perché il capitale non è destinato solo a creare ricchezza, ma anche a creare vantaggio sociale". E se è vero che "siamo ancora lontani dall´avere relazioni tra i movimenti cooperativi che consenta un giusto confronto, è necessario mettere in rete i movimenti cooperativi del Mediterraneo per offrire un servizio a imprese che hanno relazioni quotidiane - ha osservato il presidente di Legacoop Puglia, Luigi Sansò - e dare così sviluppo a tutti i paesi del bacino". Una cooperazione che, per alcuni, potrebbe anche significare "trovare un terreno comune per iniziare un futuro di pace", ha osservato Stavros Iacovou della Cooperative Central Bank di Cipro, riferensosi alle relazioni tra greco e turco-ciprioti. I settori in cui questa cooperazione potrebbe svilupparsi concretamente, non mancano: dall´agroalimentare al turismo. "Si potrebbe creare un vero e proprio sistema agroalimentare, in cui regioni e paesi possano lavorare insieme su produzioni specifiche da vendere con marchio unico per aggredire e non subire i mercati internazionali", ha osservato il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo, che ha suggerito anche la creazione di "un sistema turistico integrato" e magari di un "Politecnico del Mediterraneo per rispondere alla domanda di formazione di innovazione tecnologia, ricerca e formazione". (ANSAmed). Y2N 14/07/2005 19:46

MED: COOP. GRECIA, CONCENTRARE SFORZI SU PRODOTTI AGRICOLI
(ANSAmed) - ROMA, 15 LUG - "Piuttosto che competere tra di noi è meglio investire nell´interesse internazionale per i prodotti del comparto agroalimentare del Mediterraneo". Questa la direzione indicata dal direttore generale dell´Unione delle cooperative agricole della Grecia (Paseges), Jhon Tziforos, ai partecipanti al Convegno internazionale su ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò, che si conclude oggi a Roma. "Dobbiamo cambiare il modello commerciale in favore del bacino Mediterraneo", ha osservato Tziforos, ricordando che l´agricoltura rappresenta circa il 10% di tutto il volume degli scambi dell´Ue con i paesi del Mediterraneo. E se anche negli ultimi 15 anni gli scambi sono aumentati, purtroppo "sono rimasti concentrati sulle materie prime - ha aggiunto - quando invece l´obiettivo sarebbe un mercato di prodotti di qualità". Ecco perché "anziché competere tra di noi sarebbe meglio investire sui prodotti del comparto agroalimentare del Mediterraneo", ha concluso, suggerendo come ulteriore passo "la creazione di un´associazione delle organizzazioni cooperative agricole nel Mediterraneo" e da ultimo, anche "la realizzazione di un Centro mediterraneo dell´agroalimentare". Tziforos ha anche ricordato quanto sia importante il settore dell´agricoltura in Grecia, sia per le aree rurali, sia per l´economia nazionale, visto che il settore dà lavoro a una larga percentuale della popolazione (il 15% nel 2003) e contribuisce al 6% del Pil. Ma si tratta anche di un sistema debole, con aziende agricole di piccole dimensioni e popolazione impiegata di età superiore ai 55 anni: i suoi pilastri sono l´agricoltura a dimensione familiare e la struttura a cooperative. "E´ chiaro che l´agricoltura greca - ha osservato - si trova davanti un percorso difficile. Ma più la competizione cresce all´interno dell´Ue, più c´é bisogno di maggiore cooperazione. Ed è in questo momento che le cooperative agricole nell´Ue hanno assoluto bisogno non solo di rafforzare il loro supporto interno, ma di promuovere la cooperazione regionale e trans-frontaliera". Y2N 15/07/2005 10:18

MEDITERRANEO: VELTRONI, AREA CRUCIALE FUTURI EQUILIBRI MONDO
(ANSAmed) - ROMA, 15 lug - "Molta parte del futuro degli equilibri mondiali è legata alla capacità di pensarsi mediterraneo". Lo ha detto Walter Veltroni, sindaco di Roma, prendendo parte al convegno internazionale ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò, che si conclude oggi a Roma. Occorre "trovare nel Mediterraneo - ha aggiunto - la relazione tra esperienze istituzionali di pratica della democrazia, di pluralismo politico e le nuove esperienze che stanno emergendo su scala mediterranea". "Questo dialogo, questa ricerca comune, nel pieno rispetto delle diversità e nello sforzo di costruire un percorso comune - ha osservato - può contribuire, in un tempo come questo, a un forte processo di stabilizzazione, di cui c´é bisogno". Veltroni, ha ricordato che dalla biografia dei terroristi che hanno colpito a Londra emerge la normalità dei responsabili di questi attacchi. "Dobbiamo evitare che persone come queste, di seconda e terza generazione, debbano sentirsi nella nostra società messe ai margini. Se non vogliamo lastricare il nostro futuro di minacce, ma creare le condizioni per la pace, il dialogo e l´incontro, dobbiamo scegliere un´altra via - ha aggiunto - creare sempre maggiori nuove possibilità di incontro, dialogo e conoscenza reciproca".(ANSAmed). Y2N/TER 15/07/2005 12:26

MEDITERRANEO: ALEMANNO, COOPERATIVE UTILI A SVILUPPO SUD-SUD
(ANSAmed) - ROMA, 15 LUG - L´agricoltura dei Paesi in via di sviluppo deve essere rivolta al mercato interno, "cioé Sud-Sud e non più Sud-Nord". E´ quanto ha sollecitato il ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, intervenendo alla giornata conclusiva del convegno ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le Regioni del Mediterraneò. Nel prossimo futuro, ha affermato Alemanno, sarà necessario "governare meglio i processi commerciali, meglio se a livello bilaterale, per l´ integrazione delle produzioni stagionali". E questo perché i prodotti del settore agro-alimentare dei Paesi in via di sviluppo e dell´ area del Mediterraneo in generale "non possono integrare quelli dell´ Unione europea". Inoltre, secondo il ministro, i Paesi della sponda Sud hanno evidenziato negli scorsi anni uno scarso utilizzo dei fondi Meda, "e ciò dimostra che lo sforzo di Bruxelles non trova una giusta applicazione progettuale". In termini complessivi, ha aggiunto Alemanno, lo sviluppo rurale "non può non vedere nello strumento delle cooperative una grande risorsa, e ciò perché esse sono in grado di mantenere le imprese a dimensioni contenute, così da comportare, tra l´ altro, anche una concentrazione dell´ offerta". Nel caso in cui dovesse aumentare il numero delle cooperative operanti nella sponda Sud del Mediterraneo "i fondi Meda diventerebbero automaticamente decisivi sul fronte della competitività, sovvertendo così lo status quo". L´ imminente 60/mo anniversario della Fao, ha sollecitato ancora Alemanno, potrebbe essere l´ occasione giusta "per indire una nuova conferenza sull´ agricoltura dei Paesi in via di sviluppo e di quelli del bacino Mediterraneo". Nel suo intervento al convegno sul Mediterraneo, Alemanno si é detto poi d´ accordo sull´ ipotesi di avviare a Roma un coordinamento delle politiche di sviluppo delle cooperative dell´ area del Mediterraneo: "Se l´ area di libero scambio non viene governata da progetti di sviluppo - ha avvertito - rischia di essere sempre più distributiva e sempre meno produttiva". Da ultimo, ha concluso Alemanno, sul fronte della formazione " un´ immigrazione stagionale governata in termini di flussi può conferire nuove conoscenze tecniche per i Paesi di origine di questo tipo di lavoratori, e non solo quindi un mero utilizzo di manodopera". (ANSAmed) TEO/IAT 15/07/2005 13:13

EUROMED: DOCHAO MORENO, PARTENARIATO AL CENTRO RELAZIONI
(ANSAmed) - ROMA, 15 LUG - A 10 anni da Barcellona l´Europa non si è dimenticata del Mediterraneo: c´é una forte volontà della Commissione UE di "fare del partenariato euromediterraneo e della politica di vicinato il centro delle nostre relazioni privilegiate con l´insieme dei paesi partner mediterranei". A ricordarlo è Rafael Dochao Moreno, responsabile del partenariato euromediterraneo alla Direzione generale relazioni esterne della Commissione Ue. Prendendo parte al convegno internazionale su ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò che si è concluso oggi a Roma, Moreno ha indicato luci e ombre di questi 10 anni del Processo di Barcellona. "Non si può negare l´importanza del lavoro svolto", ha detto, ricordando gli accordi di associazione, la cooperazione finanziaria "ancora insufficiente, ma sostanziale" con i suoi quasi 10 miliardi di euro in dieci anni, i tre miliardi annuali destinati al Mediterraneo dalla Bei, la creazione di istituzioni come l´assemblea parlamentare euro-mediterranea, la Femip, la Fondazione Anna Lindh. Ma il partenariato ha avuto anche i suoi punti deboli. "Questi ultimi dieci anni sarebbero stati più fecondi - ha osservato Moreno - se il processo di pace in Medioriente non avesse subito le difficoltà che conosciamo", con le conseguenze sul piano politico e della sicurezza. Inoltre "non abbiamo comunicato il significato e la portata del partenariato ai cittadini, che ne sono gli usufruitori finali". E infine, il "gap economico tra le due sponde non è diminuito come speravamo". In questo quadro, tuttavia, oggi "la dichiarazione di Barcellona, l´aquis comunitario e il lavoro svolto costituiscono una base solida per andare avanti", ha aggiunto Moreno, ricordando che la Commissione ha elaborato alcune proposte per i prossimi 5 anni nei tre campi della cooperazione euromediterranea, la politica, l´economia e la formazione. Tra i tanti suggerimenti della Commissione, che risalgono al 12 aprile scorso, c´é la proposta di creare una ´rete per la democrazia´, la volontà di sviluppare il libero scambio in due settori chiave come i servizi e l´agricoltura, la realizzazione nel 2007 di un calendario con i partner mediterranei per adottare misure contro l´inquinamento da qui al 2020. Si punta inoltre a rafforzare il sistema educativo aumentando del 50% la parte della cooperazione finanziaria dell´Ue per l´insegnamento a partire dal 2007, di arrivare a una gestione congiunta della circolazione delle persone e dell´integrazione degli immigrati e di intensificare la lotta contro la discriminazione e l´esclusione sociale. (ANSAmed). Y2N 15/07/2005 15:27

MED: ORTOFRUTTA, ITALIA ´PONTE´ DI SVILUPPO ED EXPORT
(ANSAmed) - ROMA, 18 LUG - La produzione agricola e ortofrutticola del bacino del Mediterraneo per essere valorizzata "non ha bisogno di grandi progetti, ma di più attenzione ai bisogni concreti delle imprese". Lo dice Renzo Piraccini, amministratore delegato di Apofruit, che fa derivare questa convinzione dall´esperienza della ´Mediterranean fruit company´ (Mfc), una spa consortile nata tre anni fa per fare da ponte tra la filiera ortofrutticola italiana e il bacino del Mediterraneo. "Nel Mediterraneo l´Italia è il primo paese produttore nel campo ortofrutticolo, seguita da Spagna e Francia - spiega Renzo Piraccini, presidente dell´Mfc, di cui ha illustrato l´esperienza nel corso di un convegno sull´impresa cooperativa e il Mediterraneo svoltosi a Roma - e non solo nel campo della produzione, ma anche delle tecnologie, del confezionamento e dei servizi. L´Italia, inoltre, costituisce anche una piattaforma logistica importante tra il Nord dell´Europa e il sud del Mediterraneo". I paesi della sponda sud, invece, si trovano di fronte a vari problemi, in particolare la lavorazione e il packaging, "che mal si adattano alle esigenze del mercato globale - osserva Piraccini - desideroso di frutta perfettamente calibrata". E´ proprio a cavallo tra i progressi dell´esperienza italiana e i limiti dei paesi in via di sviluppo che si inserisce il lavoro dell´Mfc, che riunisce 27 aziende italiane attive nell´ortofrutta, con gli obiettivi di favorirne il processo di internazionalizzazione, fornire servizi commerciali per promuovere lo sviluppo dell´export, realizzare la formazione professionale di operatori del settore, acquisire partecipazioni in società estere di filiera. "In questi tre anni Mfc ha formato 30 tra tecnici agricoli e ingegneri meccanici - osserva Piraccini - e ha aperto uffici in Egitto (Cairo), Turchia (Adama) e Tunisia (Tunisi)", con gli obiettivi di promuovere nel mercato locale la vendita di tecnologie e di materiali di imballaggio della aziende associate, sviluppare le importazioni dei prodotti di orto-frutta italiani, promuovere le relazioni con produttori locali per esportare in Italia e in Europa i prodotti di questi paesi. I produttori associati hanno anche realizzato un marchio, ´made in blu´, un bollino azzurro col tricolore per promuovere la frutta italiana su qualsiasi mercato locale: solo il 6% di questa linea commerciale è infatti destinata al mercato interno.(ANSAmed). Y2N
15/07/2005 19:22

MED: COOPERATIVE, SUD INVITA A SFRUTTARE POTENZIALITA´ AREA
(ANSAmed) - ROMA, 15 LUG - Visto dalla sponda sud del Mediterraneo, il sistema cooperativo appare come lo strumento più adatto per rendere dinamica l´economia senza danneggiare il sociale: ma i limiti di quei paesi in via di sviluppo ne limitano anche l´azione. Ecco perché è proprio da lì che si guarda con maggiore speranza alla collaborazione regionale per scambiare esperienze e sviluppare appieno le potenzialità del bacino. La conferenza internazionale ´L´impresa cooperativa, l´Europa e le regioni del Mediterraneò, che si è svolta ieri e oggi a Roma, è stata l´occasione per mettere a fuoco anche le esperienze e le esigenze della sponda sud, dove, dal Marocco alla Turchia, il settore delle cooperative contribuisce in modo consistente soprattutto in certi settori, come quello agricolo, e ha il vantaggio di coinvolgere donne e giovani. Ma ci sono problemi che ne limitato gli effetti, come le difficoltà di gestione dovute al basso livello di scolarizzazione, l´assenza di strutture di integrazione, l´eterogeneità degli associati, le difficoltà di ricevere finanziamenti. "Con condizioni propizie sia sul piano economico che su quelli finanziario e istituzionale, anche il ruolo delle cooperative nel concretizzare il progetto di integrazione euromediterranea guadagnerebbe in efficacia", ha detto Boutaina Ismaili Idrissi, dell´Ufficio per lo sviluppo della cooperazione del Ministero del turismo marocchino, facendo notare che "l´apertura del mercato agricolo europeo sarebbe più vantaggioso per i paesi della sponda sud che il semplice aiuto finanziario", invitando a "trasformare la sfida demografica in un´opportunità di sviluppo" e suggerendo la creazione di un´organizzazione cooperativa maghrebina. "Il mondo cooperativo sembra rispondere bene ai bisogni dei paesi in via di sviluppo - ha detto Kamal Abdoul Khier, presidente dell´Unione centrale delle cooperative agricole dell´Egitto - ma nel mondo di oggi, sempre più piccolo e sempre più globale il senso del movimento cooperativo deve essere quello di conservare la tradizione guardando al futuro, con attenzione al ruolo dell´informazione per ridurre il gap tra nord e sud". "Ci sono molti ambiti di collaborazione ma sarebbe bene avere una banca dati comune permanente", ha suggerito Sebahattin Gazanfer, direttore generale dell´Unione delle cooperative turche TARIS, favorevole alla proposta di fare di Roma il luogo di incontro permanente delle cooperative del Mediterraneo. "L´importante è non dimenticare che nell´area euromediterranea ci sono regioni che offrono un potenziale di produzione diversificato in molti settori, specialmente nell´industria agroalimentare - ha concluso - è arrivato il momento di sfruttarlo". (ANSAmed). Y2N 15/07/2005 19:35


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