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Predrag Matvejevic´
Presidente del Comitato Scientifico Internazionale
Fondazione Mediterraneo


“Vorrei esprimermi in francese ed in italiano perché il mio discorso sarà molto breve. Dico che nessuno poteva pensare che Le Monde Diplomatique fosse una volta un giornale un po’ snob un pò elitario, dipendente dal Club Marseille in Francia e anche da altre istituzioni, nessuno poteva pensare che potesse diventare ciò che è diventato. C’era comunque un predecessore, Claude Gillian, che ha cambiato completamente la situazione del Monde Diplomatique; un uomo con grandi conoscenze sull’america latina, uno degli untimi giacobini che ha fatto già un lavoro preparatorio. Quello che sorprende è come Ignazio Ramonet ha conquistato questo spazio, uno degli spazi più liberali fra i giornali francesi e ad un tempo europei; non era cosa facile la direzione del giornale Le Monde, giornale rispettabile ma comunque giornale che non ha la stessa direzione del Monde Diplomatique. Gli interessi della fondazione laboratorio Mediterraneo e del Monde Diplomatique si sono incontrati soprattutto per la Bosnia: nessun giornale europeo ha scritto le pagine che sono uscite sul Monde Diplomatique; non soltanto per quanto riguarda la Bosnia distrutta, paese dove sono nato vicino questo vecchio ponte di Monstar, ma anche la Iugoslavia che non avrebbe dovuto distruggersi così brutalmente con duecentomila morti. Noi abbiamo cominciato, Michele lo ricorda, con un appello quando si distruggevano i primi ponti nell’ex Iugoslavia, e volevo trasmettere tutta la gratitudine della gente bosniaca con cui era in contatto Le Monde Diplomatique, ai suoi collaboratori, a Ignazio Ramonet per aver fatto durante questa guerra feroce quello che ha fatto. Grazie.”

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