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La nostra Napoli di Rosa Russo Iervolino *
È per me un grande onore accogliere a Napoli, in veste di primo cittadino della Repubblica, Giorgio Napolitano, uno dei figli migliori di questa nostra terra, una terra bella e difficile, che ha dato natali a illustri scienziati, letterati, giuristi, politici. È per me una gioia poter ricevere in veste di primo cittadino, una personalità con cui ho avuto l’onore di lavorare in Parlamento, che ha sempre considerato prioritaria la dimensione etica della politica, il rispetto delle istituzioni, la convinta, completa adesione ai valori della carta costituzionale. Il Presidente Napolitano viene a Napoli in un momento in cui la città tutta si prepara a festeggiare il 232° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, un corpo di antica data, le cui origini risalgono al 1774, allorché venne costituita la Legione Truppe Leggere per volere del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III. Una istituzione che ha sempre espletato il suo dovere al servizio dei cittadini, così come è tradizione del Corpo, fedele al suo motto «Nec recisa recedit».
Il Presidente Napolitano è figlio di questa città che ha generato la gloriosa rivoluzione del 1799 e ha visto la creazione della Repubblica Partenopea, una città nei cui cuori la fiamma della libertà non si è mai sopita. Napoli ha conosciuto la durezza dell’occupazione nazi-fascista e, prima città italiana, si è liberata grazie alle Quattro Giornate. Nel dopoguerra e poi negli anni 60 e 70 ha conosciuto una stagione di grande crescita produttiva e civile, per poi fare i conti con i grandi processi della globalizzazione dell’economia negli anni seguenti. Ed oggi, a volte con accelerazioni, a volte lentamente, sta provando a recuperare il posto che le spetta tra le grandi città europee. Napoli è una grande città di questa nostra Europa, a cui il Presidente Napolitano ha dedicato tanto impegno come uomo politico (ricordo la dichiarazione «per una Sinistra Europea», lanciata nel 1976 con un nutrito gruppo di intellettuali tra cui Gaetano Arfè) e come Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, oltre che come amico ed ardente sostenitore delle tesi di un altro grande italiano: Altiero Spinelli. Se la moderna Europa deve molto alla dichiarazione di Schuman del 1950 e all’elaborazione «sapiente e lungimirante di Jean Monnet» è ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi con il «Manifesto di Ventotene» che si deve l’idea dell’Europa. L’Europa, la nostra patria comune, deve essere sentita e vissuta dai nostri popoli nella sua dimensione di utopia possibile, oltre che come realtà politica e culturale. Nel suo ultimo libro Giorgio Napolitano ha usato parole magistrali per descrivere questo bisogno di Europa: «L’europeismo, l’idea di un’Europa unità – oltre i confini degli Stati nazionali – nella democrazia e nella pace ha rappresentato l’esempio più alto di utopia mite, non violenta, portatrice di libertà e di progresso, non rovesciabile nel suo contrario. E in questo senso essa si è venuta realizzando e svolgendo a partire dagli anni 50 dello scorso secolo». La Napoli che oggi accoglie il Presidente è una città che guarda al suo futuro. E il destino della nostra città è il mare Mediterraneo: siamo pronti ad affrontare le sfide che verranno con la realizzazione entro il 2010 di una grande area euromediterranea di libero scambio, che conterà su circa 300 milioni di nuovi cittadini, compresi tutti i paesi del Maghreb. Il Mediterraneo come nuovo grande mercato, nuova grande sfida e opportunità per il Mezzogiorno d’Italia e per Napoli in particolare; ed è per questo che il Piano Strategico della Città, che stiamo costruendo con attori sociali e cittadini, assumerà il 2010 come data simbolica per costruire una città sempre più aperta, connessa alle reti culturali ed economiche mondiali ed europee, innovativa e solidale. Ma il Mediterraneo è anche lo scenario ideale per cooperare e costruire la pace; il dialogo come metodo, la cooperazione come strumento, la cultura come linguaggio comune. È ciò che ci insegna la nostra esperienza e quello che abbiamo imparato dai nostri padri e dai nostri maestri, fra i quali siamo onorati di annoverare il nostro Presidente. Sono certa che questa sarà la prima di numerose visite di Giorgio Napolitano, che con la sua presenza ci aiuterà a fare sempre meglio per la nostra città.
Rosa Russo Iervolino, Sindaco di Napoli
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