Il logo della Fondazione Mediterraneo

Condividiamo valori
Combattiamo le ineguaglianze
Costruiamo la pace

Il nostro portalevideo
 Inglese Francese Italiano 
*

Home page

*
*
*

Chi siamo

*
*
*

La Rete

*
*
*

Le Sedi

*
*
*

Le Attività Svolte

*
*
*

La Maison de la Méditerranée

*
*
*
Le Attività
*
In programma
Svolte per Anno
   1994 - 2010
Svolte per Aree
   tematiche
Elenco generale
Attività delle Sedi
Pubblicazioni
 
* *
IL MEDITERRANEO PITTORESCO


Le vie del mare, strumento di sviluppo e di pace
Manuel Grimaldi


Le vie del mare – con i traffici, i trasporti e gli scambi – sono uno strumento essenziale per promuovere il dialogo tra le società e le culture che è, oggi più che mai, indispensabile non solo nel Mediterraneo ma come progetto di scala planetaria: un progetto di società in cui le culture si completano senza escludersi, si rinforzano senza scomparire, si accorpano senza perdere ciascuna la propria identità. Dobbiamo tutti concorrere alla costruzione di un mondo multipolare, rispettoso delle lingue, delle religioni, delle culture, delle tradizioni e di una gestione veramente democratica delle relazioni internazionali. Ma tutto questo presuppone che la diversità culturale mondiale divenga una condizione preliminare per costruire un dialogo reale tra i popoli, che il riconoscimento della cultura come forza dominante non costituisca un’eccezione bensì il fondamento del nuovo processo di civilizzazione, che la cultura non si limiti solo alle arti e alla letteratura, ma che essa inglobi tutti gli aspetti della vita nella sua dimensione spirituale, istituzionale, materiale, intellettuale, economica ed emotiva nei diversi tessuti sociali.
Riconoscere che cultura e sviluppo economico sono indissociabili, senza limitarsi ad un semplice approccio commerciale ed economico della cultura, è essenziale per costruire il futuro, qui nel Mediterraneo come altrove.
Questo processo ha bisogno di azioni concrete e comuni ai trentacinque Paesi protagonisti del Partenariato euro-mediterraneo, specialmente nel campo dello sviluppo sostenibile e duraturo, della salvaguardia dell’ambiente – e su questi temi lo sviluppo delle vie del mare è fondamentale! – dei diritti umani, della promozione della democrazia e di pratiche di “Buon Governo”. Si tratta di una sfida politica, economica, sociale e culturale che coinvolge tutti noi. Quando gli scambi internazionali si diffondono e si ingigantiscono gli Stati, ma specialmente i cittadini, hanno la sensazione di vedersi sottrarre la gestione del proprio mondo e si sentono imporre una "monocultura". Di fronte a questa perdita d’identità, specialmente nel Mediterraneo, grande è la tentazione di rifugiarsi in se stessi, di cristallizzarsi su valori arcaici radicati nel passato, in un clima di intolleranza che spesso conduce al fanatismo, all’odio, al rigetto dell’Altro.
Occorre, in maniera veloce ed efficace, promuovere il dialogo e la cooperazione tra spazi potenzialmente generatori di conflitti, qual è quello euro-mediterraneo: lo sviluppo dei trasporti ed in particolare dei traffici marittimi e la loro integrazione con i sistemi di interscambio terrestri costituiscono un’occasione da non perdere.
Il messaggio che desidero proporvi è semplice: utilizzare le vie del mare per promuovere il dialogo necessario per la coesistenza delle diversità e per una pace durevole.
I popoli del Mediterraneo, all’alba di questo nuovo millennio, devono chiudere definitivamente con un passato a volte tragico, guardare al futuro esaltando tutta la loro ricchezza ed il loro grande patrimonio, che hanno costituito e costituiscono un universale valore per tutta l’Umanità.
La speranza forte è che tacciano, per sempre, le armi. La violenza deve cessare.
Tutto questo non è utopia.
Si tratta di costruire un nuovo intreccio tra risorse locali e prospettive globali, tra memorie e competenze del passato e risorse del futuro delle comunità. La consapevolezza che la Terra è un bene di tutti dovrebbe far promuovere politiche condivise di tutela delle risorse naturali. La ricerca sociale più recente ribadisce che non si può promuovere l’interazione e il dialogo interculturale se non si riconoscono e rispettano le differenze e non si agisce per superare le ineguaglianze; si tratta, così, di andare oltre la tolleranza, di costruire relazioni oltre il superamento degli stereotipi. La sfida è creare legami di prosperità e giustizia con “l’altro distante”. Infatti, per ridurre conflitti tra società e culture è necessario riconoscere e far interagire le differenze riuscendo a costruire scopi comuni sovraordinati.
Uno degli strumenti è lo sviluppo delle vie del mare, in particolare delle “Autostrade del Mare”, su cui il Gruppo Grimaldi ha fondato una parte importante delle proprie attività. Su questo tema molto resta da fare ed occorrono azioni urgenti quali:
1) Il potenziamento delle infrastrutture portuali e retroportuali come un impegno preciso dell’Unione Europea.
2) Il collegamento dei porti con l’hinterland attraverso efficienti reti stradali e ferroviarie.
3) L’armonizzazione delle politiche del commercio estero al fine di equilibrare le
procedure doganali in ambito euro-mediterraneo (ancora oggi vi sono disparità enormi).
4) La realizzazione di una rete telematica interportuale che colleghi i porti mediterranei tra di loro.
5) La realizzazione di nuovi porti turistici e commerciali con l’aiuto dell’Unione Europea.

Molte cose sono state realizzate in questi ultimi anni. Le linee Euro-Med e Short Sea del Gruppo Grimaldi – per esempio – puntando su un sistema integrato di servizi e di trasporti marittimi e terrestri nonché su un piano coordinato di rotte e di scali, si confermano come strumento concreto per gli scambi, il dialogo e lo sviluppo condiviso.
Le vie del mare nel Mediterraneo sono state negli ultimi tempi, e lo sono tuttora, bagnate dal sangue di vittime innocenti: di guerre fratricide, di conflitti incomprensibili, di spregiudicati che trasportano su carrette ignobili clandestini che cercano riparo nel “ricco occidente” e fuggono da povertà, miseria e ingiustizia per finire dispersi in fondo al mare.
Di questo ne parliamo sull’onda dell’emozione, poi ce ne dimentichiamo.
Ma per quanto tempo sarà possibile continuare a ignorare? Le nostre coscienze sono
diventate impermeabili e ritorniamo dunque ancora all’acqua, alle vie del mare: uno dei modi in cui possiamo diventare permeabili a quello che sta succedendo è quello di considerare il mare che ci unisce, diviso “tra noi” e non “da noi”. Il mare è un elemento unificante, il mare non odia, dal mare si può ricostruire, si può navigare da un porto all’altro, riannodando i fili che si sono così drammaticamente spezzati.
Qui, nel Mediterraneo, in queste acque, sono sorti e tramontati potenti imperi, illustri uomini e grandi idee: ora spetta a noi saper raccogliere questa eredità e costruire, specialmente attraverso le vie del mare, un Mediterraneo di speranza, di cultura, di sviluppo condiviso e di pace.
Questo volume, che il Gruppo Grimaldi è lieto di promuovere, è un elemento utile per questo processo.

Emanuele Grimaldi
Amministratore Delegato
Gruppo Grimaldi


__________________________________________


The Seaways as instrument to promote development and peace
Manuel Grimaldi


The Seaways – with the transports, changes, trades – are the most important instrument to promote the dialogue between cultures that is never like today so indispensable; not only in the Mediterranean, but as a world-wide social project where cultures can mutually complement and reinforce, rather than exclude one another or become submerged, and in which it would be possible to achieve unity without losing individual identities.
It is essential that we work together for the creation of a multi-polar world of languages, cultures and traditions, and the conduct of truly democratic international relations.
All this, however, presupposes that the world’s cultural diversity becomes a precondition for the construction of a genuine dialogue between peoples; that the recognition of culture as a dominant force is not seen as an exception, but as the foundation of a new process of civilisation, where culture is not restricted to art and literature, but includes every aspect of life in its spiritual, institutional, material, intellectual and emotional expressions in the diversified social contexts.
The recognition that culture and development are inseparable, without falling into a simply commercial and economic approach to culture, is essential for the construction of the future, in the Mediterranean as elsewhere.
This process requires concrete action that is common to the thirty-five countries of the Euro-Mediterranean Partnership, especially in the area of human rights, the promotion of democracy and safeguard of environment – for this reason the development of seaways is very important!
This political, economic, social and cultural challenge involves everyone.
In the context of the gigantic expansion of international exchange, States, but more especially citizens, sense that control of their world is being taken away from them and that a “single culture” is being imposed on them. Faced with this loss, especially in the Mediterranean, there is a great temptation to withdraw into oneself, to become fixed in archaic values that are rooted in he past, in a climate of intolerance that often leads to fanaticism, hatred and rejection.
It is important to effectively and rapidly promote dialogue and cooperation among those areas with a high potential for generating conflicts, as is the Euro-Mediterranean area: the development of maritime freight and transport and their integration with road freight represent an opportunity which must not be missed.
The message we would like to send out is simple: to promote dialogue for the coexistence of diversity and lasting peace through the seaways. The peoples of the Mediterranean, at the dawning of this new millennium, must at all costs leave behind their tragic past and make the most of the wealth of their great heritage, which has been and still constitutes a universal asset for mankind. Our hopes are high that arms will be abandoned and that the violence must cease. It isn’t an utopia.
It is necessary to create a new connection between local resources and global perspectives, between past memories and competences and future resources of the communities. The awareness that the Earth is a Common Heritage of Mankind should encourage shared policies of protection of natural resources.
The most recent social research confirms that it is not possible to promote interaction and intercultural dialogue unless differences are recognized and respected and actions aiming at overcoming inequalities are undertaken. Therefore, it is necessary to go beyond tolerance; to establish relations overcoming stereotypes. The challenge is to establish relations of prosperity and justice with “the other who is far away”. Indeed, in order to reduce conflicts between cultures and societies, it is necessary to recognize the differences and make them to interact so as to be able to set up “super-ordinate” shared objectives.
One of the methods is to develop seaways, or “Motorways of the Sea”, on which the Grimaldi Group has based its main activities. There is still much to do, and urgent action is needed in the form of:
1. Institution of an international school for professional training in transportation, available to countries of the Mediterranean region with EU support.
2. Harmonization of the policies on foreign trade to balance the customs policies in the Euro-Mediterranean area. There are large differences between countries seen today.
3. The development of an informatics inter-port network enabling Mediterranean ports to communicate through a telematic inter-port network.
4. The development of new tourist ports by renewing old commercial ports. Building new, less useful ports, with excessive use of concrete only increases the risk of costal erosion.
5. Making the development of ports an formal part of EU’s commitment.

Many projects have been accomplished this year.
The Grimaldi Group Euromed and Eurostar networks, for example, have established themselves as solid instruments to achieve shared trade, dialogue and development by merging passengers and goods, using an integrated system of services of maritime freight and road freight, as well as developing a plan of coordinated routes and ports of call.
The Mediterranean seaways have recently been, and still are, bathed in the blood of innocent victims from fratricidal wars and incomprehensible conflicts and of those innocent victims of unscrupulous people who use old, decaying ships to transport those who seek shelter in the “Rich West” fleeing poverty, misery and injustice, and they end up lost in the sea.
We speak about it in the wake of emotion and then we forget about it. But how long can we carry on ignoring the situation?
Our conscience has become "impermeable" and therefore we go back, once more, to the water - to the seaways. In order to become "permeable" to what is occurring, we must consider the sea that unifies us as being an element we "can share" and not which "divides us”. The sea unites, doesn’t hate, can help us rebuild, it can be sailed from port to port, weaving back together those dramatically unravelled threads.
Here, in these waters of the Mediterranean, great empires, men and ideas have risen and fallen.
Now it is up to those of us receiving this inheritance to build, especially through the seaways, a Mediterranean of hope, culture, shared development and peace.
This book, which the Grimaldi Group is pleased to endorse, will be an important part of this process.


Emanuele Grimaldi
Managing Director
Grimaldi Group

Torna indietro
***
***
***
* *