Il logo della Fondazione Mediterraneo

Condividiamo valori
Combattiamo le ineguaglianze
Costruiamo la pace

Il nostro portalevideo
 Inglese Francese Italiano 
*

Home page

*
*
*

Chi siamo

*
*
*

La Rete

*
*
*

Le Sedi

*
*
*

Le Attività Svolte

*
*
*

La Maison de la Méditerranée

*
*
*
Le Attività
*
In programma
Svolte per Anno
   1994 - 2010
Svolte per Aree
   tematiche
Elenco generale
Attività delle Sedi
Pubblicazioni
 
* *
COMUNICATI STAMPA ANSAMED

UNIONE MEDITERRANEA: PRONTO PROFILO NUOVA ISTITUZIONE
BRUXELLES, 19 MAG - Creazione di una co-presidenza nord-sud e di un segretariato permanente, ma anche definizione di una ´short-list´ di progetti prioritari di grande interesse per tutta la regione: queste alcune delle principali proposte della Commissione europea per dare corpo al progetto di ´Unione per il Mediterraneo´ che sarà tenuto a battesimo dal vertice euromediterraneo fissato per il 13 luglio prossimo a Parigi. In una comunicazione che sarà domani sul tavolo dell´esecutivo comunitario, Bruxelles - rispondendo alla richiesta dell´ultimo vertice europeo - traccia il profilo istituzionale di quella che ufficialmente si chiamerà ´Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo´, al fine di sancire la continuità con l´azione che venne lanciata nel 1995 nella città catalana per dare una dimensione politica alla cooperazione euromediterranea, promuovere l´integrazione economica e il dialogo culturale. Per dare consistenza alla nuova iniziativa - che vede in prima linea Francia, Italia e Spagna e che può rappresentare un importante tassello di una strategia comune per rispondere all´emergenza immigrazione - la Commissione Ue propone di istituire una co-presidenza costituita dall´Ue e da un Paese mediterraneo, scelto in maniera consensuale, che resterà in carica per due anni. Parallelamente, si propone di creare un segretariato congiunto nord-sud diviso a sua volta in due strutture: una destinata esclusivamente a occuparsi della realizzazione di grandi progetti di interesse comune, l´altra finalizzata a supportare il lavoro della co-presidenza e a garantire la condivisione del processo decisionale. A individuare i progetti e le altre azioni prioritari dell´Unione per il Mediterraneo saranno i vertici dei capi di Stato e di governo che, a partire da quello del 13 luglio prossimo, si dovrebbero riunire ogni due anni alternativamente in un Paese dell´Ue e nel Paese della sponda sud che assicura la co-presidenza, il quale, si legge nella comunicazione di Bruxelles, "dovrà invitare tutti i Paesi che partecipano all´iniziativa". Tra un vertice e l´altro, saranno i ministri degli Esteri a riunirsi periodicamente per fare il punto sul lavoro svolto e preparare i successivi summit euromediterranei. Unica sede istituzionale in cui arabi e israeliani sono chiamati a sedersi allo stesso tavolo, come è stato del resto finora il Processo di Barcellona (che ne è stato anche condizionato), l´Unione per il Mediterraneo raccoglierà tutti i Paesi Ue, Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Giordania, Autorità palestinese, Israele, Libano, Siria, Turchia, Albania, Croazia, Bosnia, Montenegro e Monaco.

UNIONE MEDITERRANEA: UE SVELA OGGI I DETTAGLI DELLA PROPOSTA
BRUXELLES, 20 MAG - Il futuro assetto della Unione per il Mediterraneo da oggi non sarà più un mistero: la Commissione Ue presenterà questo pomeriggio a Strasburgo la comunicazione con cui descrive forma e sostanza dell´idea lanciata dal presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, e adottata dal Consiglio Ue con qualche modifica, non ultima quella che riguarda il nome. Proprio l´ultimo vertice europeo aveva dato mandato all´eurogoverno di definire i dettagli di quella che l´Ue ha voluto chiamare ´Processo di Barcellona: Unione del Mediterraneo´, per cercare una continuità con il primo - e fino ad oggi unico - partenariato euro-mediterraneo. Secondo la proposta che la commissaria alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero Waldner, presenterà oggi, l´Unione avrà una co-presidenza (sia la sponda nord che quella sud saranno rappresentate) in carica per due anni e un segretariato permanente che si occuperà della realizzazione dei grandi progetti comuni. L´aspetto dei progetti è quello che la Commissione mette maggiormente in rilievo, definendoli "il cuore" del Barcellona bis. I piano di sviluppo saranno decisi dai vertici di capi di Stato e di Governo che, a partire da quello del prossimo 13 luglio a Parigi, si riuniranno ogni due anni alternativamente in un Paese del nord e in uno del sud.

UNIONE MEDITERRANEA: UE ASSEGNA PRIMA PRESIDENZA A FRANCIA
BRUXELLES, 20 MAG - La prima presidenza dell´Unione per il Mediterraneo sarà della Francia, affiancata da un altro presidente della sponda sud che sarà deciso durante il vertice di Parigi previsto per il 13 luglio. E´ quanto ha deciso la Commissione Ue che oggi a Strasburgo ha reso nota la struttura del Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo. "La doppia presidenza della nuova Unione deve rappresentare entrambe le sponde e per quella nord ci sarà il Paese che preside la Ue, ovvero da luglio toccherà alla Francia", ha annunciato il commissario alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero Waldner, presentando la nuova creatura a Strasburgo. Per la sponda sud la presidenza è invece ancora tutta da decidere: "Dovranno essere i Paesi partner del Mediterraneo a decidere chi, tra loro, sarà il primo presidente", ha spiegato Ferrero Waldner. Per quanto riguarda la sede del segretariato (l´altra istituzione prevista nella struttura di Bruxelles), tra i candidati per ora c´é la Tunisia in pole position, "ma ve ne sono anche altri e la decisone verrà presa al vertice di Parigi", ha aggiunto il commissario che ha escluso Bruxelles dalla rosa dei candidati.

UNIONE MEDITERRANEA:RIUNIONE APEM A PARIGI PRIMA DEL VERTICE
BRUXELLES, 20 MAG - L´Assemblea parlamentare euro-mediterranea (Apem), presieduta dal presidente del parlamento europeo, Hans Gert Poettering, si riunirà il prossimo 12 luglio a Parigi, alla vigilia del vertice che terrà a battesimo il nuovo Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo. E´ quanto ha annunciato oggi a Strasburgo l´eurodeputata Tokia Saifi (Ppe), presidente della commissione politica dell´Apem. Saifi ha accolto con favore la nuova Unione che oggi la Commissione ha presentato al Parlamento europeo. In particolare, dice la deputata, buona l´idea della co-presidenza nord-sud che "sarà il vero valore aggiunto". Anche l´Apem, finora consesso poco in vista, avrà un ruolo centrale nella nuova fase del partenariato euro-mediterraneo: "E´ importante che quest´assemblea sia ufficialmente riconosciuta come il braccio parlamentare del processo, perché finora questo ruolo le era negato", ha aggiunto Saifi. Per la deputata europea l´Apem potrà "trasmettere la dimensione politica al Processo di Barcellona". L´Assemblea euro-mediterranea riunisce 130 deputati dell´Unione europea e 130 rappresentano dei Parlamenti dei Paesi partner del Mediterraneo.

UNIONE MEDITERRANEA: UE, APRE AL SUD, PASSA IDEA SARKOZY
BRUXELLES, 20 MAG - C´é il tentativo di mettere fine al dialogo e passare all´azione, c´é la necessità di contenere le aspirazioni di controllo del Mediterraneo del presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, e c´é la voglia di dare comunque un timbro europeo alla nuova creatura: nel nuovo "Processo di Barcellona:Unione per il Mediterraneo", secondo l´assetto che oggi ha svelato la Commissione Ue, convivono molte aspirazioni che ora dovranno fare i conti con i veri protagonisti, ovvero i Paesi della sponda sud. Secondo la proposta presentata oggi dalla commissaria alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero Waldner, l´Unione sarà presieduta da luglio a dicembre dalla Francia (in quanto presidente di turno della Ue), affiancata da un Paese della sponda sud da definire durante il vertice di Parigi del 13 luglio, che terrà a battesimo la nuova istituzione. Ed è già partita la gara per accaparrarsi la co-presidenza, con l´Algeria che minaccia di non presentarsi a Parigi se non avrà un ruolo di primo piano e la Tunisia che vuole la sede del segretariato permanente, la seconda istituzione nata dalla struttura di Bruxelles. La co-presidenza e il segretariato hanno lo scopo di dare vita ad un processo decisionale "interamente bilanciato", spiega Ferrero Waldner, laddove nel passato le decisioni erano prese dalla Ue e poi proposte ai partner della sponda sud che si sentivano esclusi dal giro di quelli che contano. Per i progetti comuni, "il cuore" del Barcellona bis secondo Bruxelles, già ci sono le prime quattro indicazioni: ripulire il Mediterraneo entro il 2020, collegare tutti i Paesi del bacino con le "autostrade del mare", sfruttare l´energia solare e creare una protezione civile comune per rispondere alle numerose emergenze dell´area (barconi di clandestini, affondamenti di petroliere). I finanziamenti li dovrà trovare il segretariato e dovranno venire principalmente dal settore privato, ma la Commissione non esclude di tirare fuori qualche fondo dal bilancio Ue. Tutte le decisioni saranno prese dai capi di Stato e di Governo delle due sponde, che si riuniranno ogni due anni così come i ministri degli Esteri, in modo da avere ogni anno un consesso in grado di prendere decisioni e dare indirizzi. Diventa dunque una creatura targata Bruxelles il Barcellona bis, o quello che resta della proposta che Sarkozy lanciò un anno fa e che la Ue fece propria modificandone forma, sostanza e soprattutto intenti: Sarkozy voleva avere la guida di una Unione dei Paesi del Mediterraneo (sul modello di quella europea), ma gli altri Stati membri gli hanno lasciato solo il brevetto sull´idea e concesso la prima, simbolica, presidenza. Ora la palla passa ai Paesi della sponda sud, da tempo agitati all´idea di doversi mettere d´accordo su chi sarà il primo presidente e chi invece farà parte del segretariato. Sarkozy e il suo ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, hanno ingaggiato una campagna per tranquillizzare i Paesi del Maghreb e convincerli a partecipare al vertice del 13 luglio, convocato dalla Francia, quando si farà la conta reale di chi è dentro e chi fuori. Perché per ora, sulla carta, ci sono i 10 partner europei della sponda sud, più gli ex osservatori del primo Barcellona cioé Israele, Mauritania, Libia e Albania a cui si sono aggiunti anche Montenegro, Bosnia, Croazia e Monaco, ma ancora non è certo chi di loro di si presenterà a luglio a Parigi. Per ora Marocco e Tunisia sono con la Francia, mentre l´Algeria è scettica perché vede un interesse troppo europeo nella necessità di dare vita ad un´Unione. Ma è facile prevedere che tutti i malumori finiranno con una spartizione delle cariche che soddisfi tutti.

Torna indietro
***
***
***
* *