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MED: L´ITALIA E MEDITERRANEO, CERNIERA TRA EUROPA E GOLFO

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - L´Italia, così come il resto del mondo sta cominciando a registrare dei segnali di miglioramento. Ma "restano le preoccupazioni per la lentezza e la fragilità della ripresa in atto, per i pesanti effetti negativi della crisi sui livelli occupazionali, che rischiano di perdurare nel tempo, e per le difficoltà strutturali specifiche del nostro Paese". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto dare il suo contributo al convegno che i giovani di Confindustria hanno organizzato, per oggi e domani, a Capri, sul Mediterraneo e la sua funzione di "cerniera" tra l´Europa e il Golfo. Napolitano, nella sua analisi, ha voluto sottolienare che, comunque, tutte le "prospettive durature di ripresa sono legate specialmente in Italia alla capacità delle Istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare le debolezze". Il Mediterraneo, quindi, come piattaforma che unisca i Paesi delle due sponde avviando quella sinergia economica che tutti auspicano. Federica Guidi, presidente dei Giovani di Confindustria, "padrona di casa" del convegno, ha scelto una immagine d´effetto, dicendo di immaginare il Mediterraneo"come un grande suk al quale tutti possano portare la propria bancarella e la propria merce". "Il nostro sogno - ha detto ancora Federica Guidi a - è che il Mediterraneo fra vent´anni sia un´unica, grande zona franca: senza dazi, senza barriere di natura non tariffaria alla scambio fra imprese di Paesi diversi. Solo così potrebbe partire una stagione nuova anche per l´Africa: che di una porta aperta sull´Europa, ha bisogno". Per Walter Veltroni il Mediterraneo "deve essere una nuova area di cooperazione, che va dal Maghreb alla Turchia" e non deve essere vittima di politiche "protezionistiche". Secondo l´ex segretario del Pd, esiste "il rischio, che va evitato, di un conflitto" e per questo è fondamentale cercare "una integrazione reciproca". Per il vicepresidente del Senato, Emma Bonino, una politica europea comune a tutti i Paesi del Mediterraneo non ha senso perché la realtà della regione è composita. Parlando dei rapporti tra Europa e Mediterraneo, Bonino ha sottolineato come "la geografia sia un´opportunità non un obbligo". "Si possono avere rapporti più stretti con alcuni Paesi e con altri no, la geografia - ha concluso - è un´opportunità non un obbligo". (ANSAmed).
2009-10-30 19:59

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