IL DENARO
22 settembre 2005
“La passione è il motore della creazione artistica, è il motore
della storia”, sintetizza così, Achille Bonito Oliva, il significato del tema
scelto per la XII edizione della Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del
Mediterraneo, che si è aperta lunedì al Castel Sant'Elmo di Napoli.
“La passione travalica i confini linguistici e culturali - ha detto Bonito
Oliva che è responsabile del coordinamento scientifico della manifestazione -
passione intesa però come costruzione, in contrapposizione al nichilismo che
sembra prevalere nel momento storico attuale.
La passione - continua il critico - considerata come matrice sentimentale e
progettuale che porta ad allargare i propri confini verso la giusta direzione
di una coesistenza delle differenze”.
E i settecento artisti tra i 18 e i 30 anni, giunti a Napoli da 28 Paesi
dell'’Europa e del Mediterraneo, sembrano essere un esempio tangibile di
convivenza delle diversità e di apertura del transnazionalismo.
Un’apertura che quest’anno si è spinta fino alla Libia, per la prima volta
presente alla Biennale. Arrivati ieri nel capoluogo partenopeo, gli artisti
libici presentano alla kermesse lavori di pittura, scultura, decorazione.
"L'arte libica ha naturalmente una matrice islamica - spiega Bonito Oliva
- dunque è caratterizzata da una sorta di tabù dell'immagine. Tuttavia, le
opere selezionate per quest’edizione della Biennale mostrano una maggiore
apertura all’arte e alla cultura occidentale”.
La presenza della Libia rappresenta dunque una novità importante di questa
edizione della Biennale, così come è degno di nota l’aumento della presenza
femminile proveniente da Paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Sono sempre più numerose le artiste provenienti da Marocco, Algeria, Siria -
dice Bonito Oliva - a dimostrazione del fatto che la passione ci porta al
contatto con la diversità non per incontrare il nemico ma per arricchire la
propria vita e quella degli altri”.