I GIOVANI, RISORSA PER IL FUTURO
Benvenuti nel sito della Fondazione Mediterraneo:
la nostra istituzione si pone come attivatrice originale della Società
Civile del Mediterraneo e del Mondo Arabo per un effettivo dialogo culturale tra tutti
i popoli che vi convergono direttamente, con particolare riguardo
al Sud-Est europeo ed ai Paesi della sponda del Sud che per vicende
storiche sono rimasti in una posizione secondaria sul piano della
cultura e della politica internazionale degli ultimi secoli.
Non si può concepire seriamente un’età postcoloniale
senza sentire profondamente l’unità che lega tutti
i Paesi del Mediterraneo, qualunque sia il loro grado di sviluppo
sociale ed economico. In mancanza di questa visione unitaria e di
un’azione unitaria conseguente, molti Paesi del Mediterraneo
troveranno assai difficile uscire dalla situazione in cui sono caduti
nel periodo in cui erano più oggetto che soggetto della storia
(tratta degli schiavi, colonialismo, sfruttamento straniero delle
risorse naturali ed umane per il Sud; stagnazione sotto grandi imperi
e poi condizioni di sottosviluppo per il Sud-Est).
Per superare definitivamente l’attuale fase e arrivare alla
piena partecipazione egualitaria è necessaria una rivoluzione
delle coscienze, basata sul riconoscimento della parte avuta da
quei Paesi nella storia comune, e una rivoluzione politica che esca
dalla pratica di assistenza diretta o indiretta per entrare nella
logica di un partenariato vero, capace di riscoprire e rispettare
l’individualità storica di tutti i popoli mediterranei
e le loro originalità culturali al fine di stabilire forme
associative assolutamente egualitarie.
Premessa essenziale di questo processo è una nuova visione
del Mediterraneo.
Punto d’origine della civiltà neolitica - che i più
riportano alle falde del monte Zagros, mentre Jacques Cauvin in
Naissance des divinitès, Naissance de l’agriculture,
(Paris,1994) colloca con solidi argomenti nel Vicino Oriente -,
dell’urbanizzazione e della scrittura, questo mare ha visto
nel corso del tempo lo sviluppo di regni ed imperi durante i quali
si sono formate, attraverso interferenze e scambi, le culture originali
che hanno dato una svolta radicale allo sviluppo della civiltà
umana.
Intorno al Mediterraneo si sono costituiti due grandi orientamenti
dello spirito , fondamentali ma reciprocamente differenti.
Il primo filone spirituale si esprime attraverso il monoteismo religioso,
che raccoglie inizialmente, in forme originali, le eredità
culturali dalla Mesopotamia all’Egitto (monoteismo biblico),
per poi inglobare la coscienza morale greca (monoteismo cristiano)
e quindi assorbire i vasti orizzonti culturali che l’espansione
araba – riprendendo e completando il tentativo di Alessandro
il Grande - permette di raccogliere dall’India all’Arabia.
Il secondo percorso del pensiero mediterraneo si esplica in una
riflessione per concetti invece che per miti, ed è fondante
di una cultura del “no” che, ereditata dall’Europa
al tempo della sua nascita economica e culturale resterà
il propulsore dell’innovativa europea.
Alla cultura mediterranea del “no” (della riflessione
critica e dell’indipendenza) tutte le altre civiltà
contrappongono una cultura del “sì” (della verità
e dell’obbedienza), che appunto il primo orientamento spirituale
ha conservato nella tradizione mediterranea. Il punto d’incontro
tra le due tradizioni avviene prima del sorgere del Cristianesimo,
nella sintesi ellenistica e per opera di Platone che pone un termine
alla filosofia della polis (fondata sull’indipendenza della
riflessione individuale e l’eguaglianza oligarchica o democratica)
– incarnata dai sofisti – e riafferma un mondo del “sì”,
della verità, che egli oppone al mondo fallace e fugace della
doxa. Già Erodoto e Talete, l’uno per la ricerca, l’altro
per la speculazione, hanno dichiarazioni di rifiuto quale punto
di partenza del processo conoscitivo. Attraverso Platone ed Aristotele
le due correnti fondamentali del pensiero mediterraneo si riuniscono.
L’unità che così è stabilita sarà
conservata attraverso tutte le vicende storiche che vedranno il
trionfo del Mediterraneo con gli imperi romano, bizantino e islamico,
il risorgere della società europea e lo splendore delle sue
repubbliche fin quando lo spostamento del centro economico verso
l’Atlantico porterà il Mediterraneo a un declino.
La dialettica tra le due grandi anime spirituali e culturali del
Mediterraneo ne sono la forza creatrice e propulsiva che hanno dato
via, allo stesso tempo, alle grandi religioni e alla scienza moderna.
Attualmente, l’orientamento dell’asse economico verso
il Pacifico, insieme ai processi di globalizzazione del mondo moderno,
offrono al Mediterraneo un’occasione per ritrovare una sua
nuova e originale posizione.
Questo però a condizione che il Mediterraneo venga visto
nella sua interezza, non parzialmente per settori regionali o per
settori categoriali.
Su questo la Fondazione Mediterraneo ha strutturato
la propria principale azione, ponendo al centro i giovani dell'Europa e del Mondo Arabo, che
dovranno costituire una risorsa per il nostro futuro e per la pace.
Nullo Minissi
Direttore Scientifico
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