Lavorare per il
Med
iterraneo

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Nei giorni in cui il mare è particolarmente cristallino, e le sue profondità più visibili, si scorgono qua e là contorni insoliti : relitti, costruzioni. E’ facile trarne l’impressione di aver scoperto sui fondali una galea affondata con un carico prezioso, un palazzo d’altri tempi, i resti di una città antica. I contorni ondeggiati possono avocare la memoria umana, i relitti e le carcasse, la storia, le rovine affondate il destino. Il Mediterraneo è un collezionista appassionato. Raccoglie viaggi e peregrinazioni tra mito e storia.

....il mare su cui Ulisse navigò.....
e che attraverso i secoli ha assistito al fondersi e al contrapporsi delle diverse popolazioni..... il Mediterraneo è oggi un’unità culturale che continua ad arricchirsi e a tramandarsi generazione dopo generazione.

Nel tentativo di raccogliere e custodire una simile, millenaria eredità, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha dato vita a un progetto culturale e sociale nell’ambito del quale possano trovare voce le innumerevoli culture dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Promuovendo il dialogo interculturale e l’incontro tra le varie società civili, e grazie all’impegno comune, hanno preso il via una serie di iniziative volte a rafforzare una solidale cooperazione tra le sponde del Mediterraneo :

<<Gettiamo di nuovo una bottiglia nel nostro mare con un comune appello, destinato a ciò che resta della coscienza sulle nostre rive>>.
Con questo appello, nel 1994, la Fondazione ha dato avvio alle proprie attività, varando un’iniziativa a carattere umanitario in favore delle popolazioni della ex-Jugoslavia.

Ciò che più conta è che sia possibile riappropriarsi del valore del dialogo tra le religioni, tra le culture e la società, dando impulso a una forza operativa in grado di contribuire alla soluzione dei vari conflitti e di sostenere i processi di pace.

La Fondazione si occupa inoltre di promuovere la salvaguardia e la difesa dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico del Mediterraneo. Attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni architettonici, artistici, archeologici e ambientali, la Fondazione sostiene il recupero e la custodia della memoria e delle tradizioni umane. Lo scopo è giungere alla difesa del bacino mediterraneo in quanto mosaico di culture millenarie.
Nel promuovere la catalogazione, il restauro delle opere artistiche, lo sviluppo eco-compatibile, si stimola inoltre una cultura dell’accoglienza che favorisce l’offerta turistico-culturale.
I viaggi, gli spostamenti, le migrazioni avvicinano i popoli del Mediterraneo sviluppando la comunicazione e gli scambi multietnici. A questo scopo, la Fondazione sollecita un dialogo più serrato sul futuro della vita e del sistema euromediterraneo, in funzione di una convivenza pacifica in grado di sfruttare le risorse comuni, ascoltando le proprie voci.

In queste connessioni tra le diverse regioni mediterranee, la Fondazione ha contribuito a intessere una rete di iniziative inerenti la ricerca, la cultura e la cooperazione volte a valorizzare risorse e ad aggregare le molteplici energie che lavorano per il Mediterraneo.




Labmed è una rete orizzontale partecipata e attiva che intende rendere più efficace la comunicazione tra i partner delle regioni mediterranee e quindi farsi strumento operativo per la Comunità Europea nell’ambito del programma Euromediterraneo.

In tal modo si viene costituendo una grande banca dati a disposizione del partenariato intermediterraneo che contiene la descrizione e l’aggiornamento continuo di progetti, ricerche e iniziative per lo sviluppo dell’area mediterranea.

Per riunire quanti lavorano per il Mediterraneo, fornire loro l’accesso ai mezzi necessari, sostenere via via i progetti, è indispensabile costruire occasioni e luoghi di incontro permanente delle società civili.
Come emerge dai Forum Euromed, il ruolo di associazioni, sindacati, università e collettività locali risulta indispensabile per intraprendere una politica globale e articolata del Mediterraneo.

Dalla loro partecipazione e dal loro impegno dipenderà infatti il diffondersi di una pacifica integrazione e del progresso nelle regioni delle due rive.

Per favorire il dialogo interculturale e la promozione di sviluppo sostenibile si individuano i punti nodali per lo sviluppo delle comunità umane ; nella parità di diritti e opportunità tra uomo e donna si lavora alla interazione tra bisogni soggettivi e risposte societarie, costruzione di processi formativi significativi per il mercato occupazionale, promozione del benessere e della sicurezza delle città, sviluppo di aree regionali interconnesse al di là dei confini degli stati, salute, ecc..) ; costruire percorsi del futuro nella prospettiva della globalizzazione facendo della memoria il motore delle trasformazioni collettive.

Il Mediterraneo ha bisogno di una società civile capace di costruire il mondo dell’oggi e del domani : interrogarsi sui propri bisogni valorizzando le proprie risorse ; attivare solidarietà e condivisione di conoscenze ; raccogliere la memoria e le molteplici eredità del passato - grandezze del pensiero, bellezze dei luoghi, ma anche il ricordo presente di guerre fratricide - per guardare al futuro con concretezza e fiducia.


Servizio realizzato a cura del CSI Piemonte

Per informazioni: E-Mail comunica@csi.it