PRIMA CONFERENZA EUROMEDITERRANEA
DEI MINISTRI DEGLI AFFARI ESTERI
Barcellona, 27-28 novembre 1995
Il Consiglio dell'Unione europea, rappresentato
dal Suo Presidente, Sig. Javier SOLANA, Ministro degli affari esteri
della Spagna,
la Commissione europea, rappresentata dal Sig. Manuel MARIN, Vicepresidente,
la Germania, rappresentata dal Sig. Klaus KINKEL, Vicecancelliere
e Ministro degli Affari esteri,
l'Algeria, rappresentata dal Sig. Mohamed Salah DEMBRI, Ministro
degli Affari esteri,
l'Austria, rappresentata dalla Sig.ra Benita FERRERO-WALDNER, Sottosegretario
di Stato, Ministero degli Affari esteri,
il Belgio, rappresentato dal Sig. Erik DERYCKE, Ministro degli Affari
esteri,
Cipro, rappresentata dal Sig. Alecos MICHAELIDES, Ministro degli
Affari esteri,
la Danimarca, rappresentata dal Sig. Ole Loensmann POULSEN, Sottosegretario
di Stato, Ministero degli Affari esteri,
l'Egitto, rappresentato dal Sig. Amr MOUSSA, Ministro degli Affari
esteri,
la Spagna, rappresentata dal Sig. Carlos WESTENDORP, Sottosegretario
di Stato per le relazioni con la Comunità europea,
la Finlandia, rappresentata dalla Sig.ra Tarja HALONEN, Ministro
degli Affari esteri,
la Francia, rappresentata dal Sig. Hervé de CHARETTE, Ministro
degli Affari esteri,
la Grecia, rappresentata dal Sig. Károlos PAPOULIAS, Ministro
degli Affari esteri,
l'Irlanda, rappresentata dal Sig. Dick SPRING, Vice Primo Ministro
e Ministro degli Affari esteri,
Israele, rappresentato dal Sig. Ehud BARAK, Ministro degli Affari
esteri,
l'Italia, rappresentata dalla Sig.ra Susanna AGNELLI, Ministro degli
Affari esteri,
la Giordania, rappresentata dal Sig. Abdel-Karim KABARITI, Ministro
degli Affari esteri,
il Libano, rappresentato dal Sig. Fares BOUEZ, Ministro degli Affari
esteri,
il Lussemburgo, rappresentato dal Sig. Jacques F. POOS, Vice Primo
Ministro e Ministro degli Affari esteri, del Commercio estero e
della Cooperazione
Malta, rappresentata dal Prof. Guido DE MARCO, Vice Primo Ministro
e Ministro degli Affari esteri,
il Marocco, rappresentato dal Sig. Abdellatif FILALI, Primo Ministro
e Ministro degli Affari esteri,
i Paesi Bassi, rappresentati dal Sig. Hans van MIERLO, Vice Primo
Ministro e Ministro degli Affari esteri,
il Portogallo, rappresentato dal Sig. Jaime GAMA, Ministro degli
Affari esteri,
il Regno Unito, rappresentato dal Sig. Malcolm RIFKIND QC MP, Segretario
di Stato per gli Affari esteri e del Commonwealth,
la Siria, rappresentata dal Sig. Farouk AL-SHARAA, Ministro degli
Affari esteri,
la Svezia, rappresentata dalla Sig.ra Lena HJELM-WALLEN, Ministro
degli Affari esteri,
la Tunisia, rappresentata dal Sig. Habib Ben YAHIA, Ministro degli
Affari esteri,
la Turchia, rappresentata dal Sig. Deniz BAYKAL, Vice Primo Ministro
e Ministro degli Affari esteri,
l'Autorità palestinese, rappresentata dal Sig. Yassir ARAFAT,
Presidente dell'Autorità palestinese,
partecipanti alla conferenza euromediterranea di Barcellona:
- sottolineando l'importanza strategica del
Mediterraneo e volendo conferire alle loro future relazioni una
nuova dimensione, basata su una collaborazione e solidarietà
globali, consona alla natura privilegiata dei vincoli forgiati dalla
vicinanza e dalla storia;
- consapevoli che i nuovi problemi politici,
economici e sociali nei vari punti del Mediterraneo costituiscono
sfide comuni che richiedono un'impostazione globale e coordinata;
- decisi a creare a tal fine, per le loro
relazioni, un quadro multilaterale e durevole, fondato su uno spirito
di partenariato, nel rispetto delle caratteristiche, dei valori
e delle specificità di ciascun partecipante;
- considerando che questo quadro multilaterale
è complementare a un rafforzamento delle relazioni bilaterali,
che si devono salvaguardare accentuandone la specificità;
- sottolineando che questa iniziativa euromediterranea
non intende sostituirsi alle altre azioni e iniziative intraprese
a favore della pace, della stabilità e dello sviluppo della
regione ma contribuirà a favorirne il successo; i partecipanti
sostengono il conseguimento di una soluzione pacifica giusta, globale
e durevole nel Medio Oriente basata sulle pertinenti risoluzioni
del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sui principi menzionati
nella lettera di invito alla conferenza di pace per il Medio Oriente
tenutasi a Madrid, segnatamente il principio "terra in cambio
di pace", con tutto ciò che questo implica;
- convinti che l'obiettivo generale - consistente
nel fare del Bacino mediterraneo una zona di dialogo, di scambi
e di cooperazione che garantisca la pace, la stabilità, la
prosperità - esige il rafforzamento della democrazia e il
rispetto dei diritti dell'uomo, uno sviluppo economico e sociale
sostenibile ed equilibrato, misure per combattere la povertà
e la promozione di una migliore comprensione tra culture, tutti
aspetti essenziali del partenariato, convengono di stabilire un
partenariato globale tra i partecipanti - partenariato euromediterraneo
-mediante un regolare dialogo politico rafforzato, lo sviluppo della
cooperazione economica e finanziaria e un maggiore accento sulla
dimensione umana, culturale e sociale, questi tre assi costituendo
i diversi aspetti del partenariato euromediterraneo.
PARTENARIATO POLITICO E DI SICUREZZA:
DEFINIRE UNO SPAZIO COMUNE DI PACE E STABILITA'
I partecipanti esprimono la convinzione che
la pace, la stabilità e la sicurezza della regione mediterranea
sono un bene comune che si impegnano a promuovere e a rafforzare
con tutti i mezzi di cui dispongono. A tal fine essi convengono
di procedere, a intervalli regolari, a un dialogo politico rafforzato
fondato sul rispetto di principi essenziali di diritto internazionale,
e riaffermano un certo numero di obiettivi comuni in materia di
stabilità interna ed esterna.
Con questo spirito essi si impegnano, con
la seguente dichiarazione di principi, a:
- agire in conformità della Carta delle
Nazioni Unite e della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,
come pure di altri obblighi a norma del diritto internazionale,
segnatamente quelli risultanti dagli strumenti regionali ed internazionali
di cui sono parti;
- sviluppare il principio di legalità
e la democrazia nei loro sistemi politici, riconoscendo in questo
quadro il diritto di ciascun partecipante di scegliere e sviluppare
liberamente il suo sistema politico, socioculturale, economico e
giudiziario;
- rispettare i diritti dell'uomo e le libertà
fondamentali e garantire l'effettivo e legittimo esercizio di tali
diritti e libertà, comprese la libertà di espressione,
la libertà di associazione a scopi pacifici e la libertà
di pensiero, di coscienza e di religione, individualmente e in comune
con altri membri dello stesso gruppo, senza alcuna discriminazione
per motivo di razza, nazionalità, lingua, religione o sesso;
- accogliere favorevolmente, mediante il dialogo
tra le parti, gli scambi di informazioni su questioni attinenti
ai diritti dell'uomo, alle libertà fondamentali, al razzismo
ed alla xenofobia;
- rispettare e assicurare rispetto per la
diversità e il pluralismo nelle loro società, promuovere
la tolleranza tra i diversi gruppi esistenti nella società
e lottare contro le manifestazioni di intolleranza, di razzismo
e di xenofobia; i partecipanti sottolineano l'importanza di un'adeguata
formazione in materia di diritti dell'uomo e libertà fondamentali;
- rispettare la loro uguaglianza sovrana e
tutti i diritti inerenti alla loro sovranità, e adempiere
in buona fede gli obblighi assunti a norma del diritto internazionale;
- rispettare l'uguaglianza di diritti dei
popoli e il loro diritto all'autodeterminazione, operando sempre
in conformità degli scopi e principi della Carta delle Nazioni
Unite e delle pertinenti norme di diritto internazionale, comprese
quelle relative all'integrità territoriale degli Stati, come
risulta da accordi conclusi tra le parti interessate;
- astenersi, in conformità delle norme
del diritto internazionale, da ogni intervento diretto o indiretto
negli affari interni di un altro partner;
- rispettare l'integrità territoriale
e l'unità di ciascuno degli altri partner;
- risolvere le loro controversie con mezzi
pacifici, invitare tutti i partecipanti a rinunciare alla minaccia
o all'uso della forza contro l'integrità territoriale di
un altro partner, compresa l'acquisizione di territorio mediante
la forza, e ribadire il diritto al pieno esercizio della sovranità
mediante mezzi legittimi in conformità della Carta delle
Nazioni Unite e del diritto internazionale;
- rafforzare la loro cooperazione per prevenire
e combattere il terrorismo, in particolare attraverso la ratifica
e l'applicazione di strumenti internazionali ai quali hanno sottoscritto,
mediante l'adesione a tali strumenti come pure con altre misure
appropriate;
- lottare insieme contro l'espansione e la
diversificazione della criminalità organizzata e combattere
il flagello della droga in tutti i suoi aspetti;
- promuovere la sicurezza regionale adoperandosi,
tra l'altro, a favore della non proliferazione chimica, biologica
e nucleare mediante l'adesione e l'ottemperanza ai regimi di non
proliferazione sia internazionali che regionali, nonché agli
accordi sul disarmo e il controllo degli armamenti - quali TNP,
CWC, BWC, CTBT e/o accordi regionali quali quelli concernenti aree
demilitarizzate, compresi i relativi sistemi di controllo, nonché
mediante il rispetto in buona fede degli impegni assunti nel quadro
delle convenzioni in materia di controllo degli armamenti, disarmo
e non proliferazione.
Le parti perseguono l'obiettivo di creare
un'area mediorientale reciprocamente ed efficacemente controllabile,
priva di armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche e biologiche
e dei loro sistemi di consegna.
Inoltre le parti:
- studieranno iniziative pratiche per prevenire
la proliferazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche nonché
l'eccessiva accumulazione di armi convenzionali;
- si asterranno dallo sviluppare un potenziale
militare superiore alle loro esigenze di legittima difesa, riaffermando
nel contempo la volontà di pervenire al medesimo livello
di sicurezza e fiducia reciproca con il minor numero possibile di
truppe e di armamenti e aderendo alla CCW;
- promuoveranno condizioni atte a sviluppare
relazioni di buon vicinato tra di loro e daranno il proprio sostegno
ai processi volti ad assicurare stabilità, sicurezza, prosperità
e cooperazione regionale e subregionale;
studiare le misure comportanti fiducia e
sicurezza che si dovrebbero adottare tra le parti al fine del consolidamento
di uno "spazio di pace e stabilità nel Mediterraneo",
inclusa la possibilità a lungo termine di stabilire, a tal
fine, un patto euromediterraneo.
PARTENARIATO ECONOMICO E FINANZIARIO:
CREAZIONE DI UNA ZONA DI PROSPERITA' CONDIVISA
I partecipanti mettono in rilievo l'importanza
che annettono ad uno sviluppo sociale ed economico sostenibile ed
equilibrato finalizzato al conseguimento del loro obiettivo di creare
una zona di prosperità condivisa.
Le parti riconoscono le difficoltà
che la questione del debito può creare per lo sviluppo economico
dei paesi della regione mediterranea. Data l'importanza delle loro
relazioni, essi convengono di continuare il dialogo allo scopo di
compiere progressi nelle sedi competenti.
Rendendosi conto che i partner devono far
fronte a sfide comuni, sebbene in diversa misura, i partecipanti
si prefiggono i seguenti obiettivi a lungo termine:
- accelerare il ritmo di uno sviluppo socioeconomico
sostenibile;
- migliorare le condizioni di vita delle loro
popolazioni, aumentare il livello di occupazione e ridurre le disparità
di sviluppo nella regione euromediterranea;
- incoraggiare la cooperazione e integrazione
regionale.
Per il conseguimento di tali obiettivi, i
partecipanti convengono di stabilire un partenariato economico e
finanziario che, tenendo conto dei diversi gradi di sviluppo, sia
volto a:
- instaurare gradualmente una zona di libero
scambio;
- attuare un'opportuna cooperazione economica
e un'azione concertata nei settori pertinenti;
- potenziare sostanzialmente l'assistenza
finanziaria dell'Unione Europea ai suoi partner.
a) Zona di libero scambio
La zona di libero scambio sarà instaurata
grazie ai nuovi accordi euromediterranei e agli accordi di libero
scambio tra i partner dell'Unione Europea. Le parti hanno fissato
la data del 2010 come meta per la graduale realizzazione di questa
zona che coprirà la maggior parte degli scambi, nel rispetto
degli obblighi risultanti dall'OMC.
Allo scopo di sviluppare gradualmente il
libero scambio in questa zona: saranno progressivamente eliminati
gli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio per quanto riguarda
i prodotti manufatti, secondo scadenzari che saranno negoziati tra
i partner; partendo dai flussi tradizionali e nella misura permessa
dalle differenti politiche agricole e tenendo debitamente conto
dei risultati raggiunti nel quadro dei negoziati GATT, il commercio
dei prodotti agricoli sarà progressivamente liberalizzato
mediante l'accesso preferenziale e reciproco tra le parti; gli scambi
in materia di servizi, incluso il diritto di stabilimento, saranno
progressivamente liberalizzati tenendo conto dell'accordo GATS.
I partecipanti decidono di facilitare la
progressiva realizzazione di questa zona di libero scambio grazie:
- all'adozione di misure adeguate in materia
di norme d'origine, di certificazione, di tutela dei diritti di
proprietà intellettuale e industriale, di concorrenza;
- al proseguimento e allo sviluppo di politiche
fondate sui principi dell'economia di mercato e dell'integrazione
delle loro economie, tenendo conto dei rispettivi bisogni e livelli
di sviluppo;
- all'adattamento e ammodernamento delle
strutture economiche e sociali, accordando priorità alla
promozione ed allo sviluppo del settore privato, al miglioramento
del settore produttivo ed alla creazione di un opportuno quadro
istituzionale e regolamentare per un'economia di mercato; analogamente,
si sforzeranno di attenuare le conseguenze sociali negative che
possono risultare da tale adattamento, incoraggiando programmi a
favore delle popolazioni più povere;
- alla promozione di meccanismi volti a sviluppare
i trasferimenti di tecnologia.
b) Cooperazione economica ed azione
concertata
La cooperazione sarà sviluppata in
particolare nei settori elencati più avanti, e a tal fine
i partecipanti:
- riconoscono che lo sviluppo economico deve
essere sostenuto dal risparmio interno, base dell'investimento,
e dagli investimenti stranieri diretti; sottolineano l'importanza
di creare un ambiente propizio agli investimenti, in particolare
eliminando progressivamente gli ostacoli agli investimenti che possono
condurre al trasferimento di tecnologia e all'aumento della produzione
e delle esportazioni;
- affermano che la cooperazione regionale,
realizzata su base volontaria, segnatamente al fine di sviluppare
gli scambi tra gli stessi partner, costituisce un fattore chiave
per favorire la creazione di una zona di libero scambio;
- incoraggiano le imprese a concludere accordi
tra loro e si impegnano a promuovere tale cooperazione e l'ammodernamento
industriale offrendo un ambiente e un quadro regolamentare favorevoli:
ritengono necessarie l'adozione e l'attuazione di un programma di
sostegno tecnico per le PMI;
- sottolineano la loro interdipendenza in
materia di ambiente, che richiede un'impostazione regionale e una
cooperazione rafforzata, nonchè un migliore coordinamento
dei programmi multilaterali esistenti, ribadendo l'importanza che
annettono alla convenzione di Barcellona e al PAM; riconoscono la
necessità di conciliare lo sviluppo economico con la protezione
dell'ambiente, di integrare le preoccupazioni ambientali in tutti
i pertinenti aspetti della politica economica e di attenuare le
conseguenze negative per l'ambiente che potrebbero risultarne; si
impegnano a stabilire un programma di azioni prioritarie a breve
e medio termine, anche in relazione alla lotta contro la desertificazione,
e di concentrare adeguati aiuti tecnici e finanziari su queste azioni;
- riconoscono il ruolo decisivo delle donne nello sviluppo e si
impegnano a promuovere la loro partecipazione attiva nella vita
economica e sociale e nella creazione di posti di lavoro;
- sottolineano l'importanza della conservazione e gestione razionale
delle risorse ittiche e di una migliore cooperazione nel settore
della ricerca sulle risorse, tra cui l'acquicoltura, e si impegnano
a facilitare la formazione e la ricerca scientifica e a studiare
la creazione di strumenti comuni;
- riconoscono il ruolo centrale del settore energetico nel partenariato
economico euromediterraneo e decidono di rafforzare la cooperazione
e di intensificare il dialogo nel settore delle politiche energetiche;
decidono inoltre di creare adeguate condizioni quadro per gli investimenti
e le attività delle società operanti nel campo dell'energia,
cooperando per creare condizioni che permettano a tali società
di estendere le reti energetiche e promuovere le interconnessioni;
- riconoscono che l'approvvigionamento idrico, unitamente all'opportuna
gestione e all'adeguato sviluppo delle risorse, sono questioni prioritarie
per tutti i partner mediterranei e che la cooperazione in questi
settori dovrebbe essere sviluppata;
- convengono di cooperare per l'ammodernamento e la ristrutturazione
dell'agricoltura e di favorire uno sviluppo rurale integrato; tale
cooperazione punterà in particolare sull'assistenza tecnica
e sulla formazione, sul sostegno alle politiche seguite dai partner
per diversificare la produzione, sulla riduzione della dipendenza
in campo alimentare e sulla promozione di un'agricoltura rispettosa
dell'ambiente; essi convengono inoltre di cooperare all'estirpazione
delle produzioni illegali ed allo sviluppo delle regioni interessate.
I partecipanti convengono inoltre di cooperare
in altri settori e, in proposito:
- sottolineano l'importanza di sviluppare
e migliorare le infrastrutture, fra l'altro attraverso la creazione
di un sistema efficace di trasporti, lo sviluppo delle tecnologie
dell'informazione e l'ammodernamento delle telecomunicazioni; convengono
di elaborare un programma di priorità in tal senso;
- si impegnano a rispettare i principi del
diritto marittimo internazionale e in particolare la libera prestazione
di servizi nel settore dei trasporti internazionali e il libero
accesso ai carichi internazionali; si terrà conto dei risultati
cui perverranno i negoziati commerciali multilaterali sui servizi
di trasporto marittimo, attualmente in corso nell'ambito dell'OMC;
- si impegnano ad incoraggiare la cooperazione
tra collettività locali ed a favore della pianificazione
regionale;
- riconoscendo che la scienza e la tecnologia
hanno un considerevole influsso sullo sviluppo socioeconomico, convengono
di rafforzare le proprie capacità di ricerca e di sviluppo
scientifico, di contribuire alla formazione di personale scientifico
e tecnico e di promuovere la partecipazione a progetti di ricerca
congiunti a partire dalla creazione di reti scientifiche;
- convengono di promuovere la cooperazione
nel settore statistico ai fini di un'armonizzazione dei metodi e
di uno scambio di dati.
c) Cooperazione finanziaria
I partecipanti considerano che la realizzazione
di una zona di libero scambio e il successo del partenariato euromediterraneo
poggiano su un potenziamento sostanziale dell'assistenza finanziaria
che deve favorire in via prioritaria uno sviluppo endogeno sostenibile
e l'intervento attivo degli operatori economici locali. A questo
proposito constatano:
- che il Consiglio europeo di Cannes ha convenuto
di prevedere per tale assistenza finanziaria stanziamenti per un
importo pari a 4.685 milioni di ecu per il periodo 1995 1999 sotto
forma di fondi disponibili del bilancio comunitario: a ciò
si aggiungono l'intervento della BEI, sotto forma di prestiti di
importo più elevato, e i contributi finanziari bilaterali
degli Stati membri;
- che è necessaria una cooperazione
finanziaria efficace, gestita nel quadro di una programmazione pluriennale,
tenuto conto delle specificità di ciascuno dei partner;
- che una sana gestione macroeconomica riveste
un'importanza fondamentale per il successo del loro partenariato:
a tal fine, essi convengono di favorire il dialogo sulle rispettive
politiche economiche e sui metodi per ottimizzare la cooperazione
finanziaria.
PARTENARIATO NEI SETTORI SOCIALE, CULTURALE E UMANO:
SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE, PROMOZIONE DELLA COMPRENSIONE TRA
LE CULTURE E DEGLI SCAMBI TRA SOCIETA' CIVILI
I partecipanti riconoscono che le tradizioni
di cultura e civiltà in tutta la regione mediterranea, il
dialogo tra queste culture e gli scambi a livello umano, scientifico
e tecnologico costituiscono un fattore essenziale per avvicinare
i popoli dei rispettivi paesi, favorire la comprensione tra di essi
e migliorare la percezione reciproca.
In quest'ottica i partecipanti convengono
di creare un partenariato nei settori sociale, culturale e umano.
A tal fine:
- riaffermano che il dialogo e il rispetto
tra culture e religioni è una condizione necessaria per il
riavvicinamento dei popoli: in proposito, sottolineano l'importanza
del ruolo che i mezzi di comunicazione di massa possono svolgere
ai fini di una conoscenza e comprensione reciproca delle culture,
come fonte di arricchimento reciproco;
- insistono sul carattere essenziale dello
sviluppo delle risorse umane, sia per quanto concerne l'istruzione
e formazione dei giovani, in particolare nel settore della cultura;
manifestano la volontà di promuovere gli scambi culturali
e la conoscenza di altre lingue, rispettando l'identità culturale
di ciascun partner, e di instaurare una politica duratura di programmi
educativi e culturali; in questo contesto, i partner si impegnano
a adottare misure per facilitare gli scambi a livello umano, in
particolare mediante il miglioramento delle procedure amministrative;
- sottolineano l'importanza che il settore
sanitario riveste per uno sviluppo sostenibile e dichiarano l'intenzione
di promuovere l'effettiva partecipazione della comunità a
iniziative volte a migliorare la salute ed il benessere;
- riconoscono l'importanza dello sviluppo
sociale che, a loro parere, deve andare di pari passo con qualsiasi
sviluppo economico; annettono particolare importanza al rispetto
dei diritti sociali fondamentali, tra cui il diritto allo sviluppo;
- riconoscono il contributo essenziale che
la società civile può fornire nello sviluppo del partenariato
euromediterraneo e come fattore essenziale per maggior comprensione
e ravvicinamento tra i popoli;
- di conseguenza, convengono di attuare e/o
potenziare gli strumenti necessari a una cooperazione decentrata
per favorire gli scambi tra gli attori dello sviluppo, nel contesto
delle legislazioni nazionali: responsabili della società
politica e civile, del mondo culturale e religioso, delle università,
della ricerca, dei mezzi di comunicazione di massa, delle associazioni,
i sindacati e le imprese pubbliche e private;
- su questa base, riconoscono l'importanza
di incoraggiare i contratti e gli scambi tra i giovani nel contesto
dei programmi di cooperazione decentrata;
- incoraggiano azioni di sostegno per le istituzioni
democratiche e per il rafforzamento del principio di legalità
e della società civile;
- riconoscono che l'attuale evoluzione demografica
rappresenta una sfida prioritaria cui si deve far fronte con politiche
appropriate per accelerare il decollo economico;
- riconoscono l'importante ruolo svolto dalle
migrazioni nelle loro relazioni; convengono di accrescere la loro
cooperazione per ridurre le pressioni migratorie ricorrendo, tra
l'altro, a programmi di formazione professionale e di assistenza
per la creazione di posti di lavoro. Si impegnano a garantire la
protezione di tutti i diritti riconosciuti, ai sensi della legislazione
vigente, ai migranti legalmente residenti nei rispettivi territori;
- nel settore dell'immigrazione clandestina,
decidono di instaurare una più stretta cooperazione; in questo
contesto le parti, consapevoli delle loro responsabilità
per quanto riguarda la riammissione, convengono di adottare le pertinenti
disposizioni e misure, mediante accordi o regimi bilaterali, per
riammettere i loro cittadini che si trovino in situazione irregolare:
a tal fine gli Stati membri dell'Unione europea considerano "cittadini"
i cittadini degli Stati membri quali sono definiti ai fini comunitari;
- convengono di rafforzare la cooperazione con varie misure volte
a prevenire e combattere in modo più efficace il terrorismo;
- ritengono del pari necessario lottare congiuntamente
e efficacemente contro il traffico di droga
la criminalità internazionale, nonché
contro la corruzione;
- sottolineano l'importanza di attuare una
decisa campagna contro il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza
e convengono di cooperare a tal fine.
SEGUITO DELLA CONFERENZA
I partecipanti:
- considerando che la Conferenza di Barcellona
getta le basi di un processo aperto e destinato a svilupparsi;
- riaffermando la loro volontà di creare
un partenariato basato sui principi e gli obiettivi definiti dalla
presente dichiarazione;
- decisi a dare un'espressione concreta a
tale partenariato euromediterraneo;
- convinti che per conseguire tale obiettivo
è necessario portare avanti il dialogo globale così
avviato e realizzare una serie di azioni specifiche,
adottano il programma di lavoro qui allegato.
I Ministri degli Affari esteri si riuniranno
periodicamente per verificare l'applicazione della presente dichiarazione
e definire azioni che consentano di conseguire gli obiettivi del
partenariato.
Le diverse azioni saranno oggetto di verifica
attraverso riunioni tematiche ad hoc di ministri, alti funzionari
e esperti, scambi di esperienze, scambi di informazioni, contatti
tra i partecipanti della società civile o con qualsiasi altro
mezzo appropriato.
Saranno incoraggiati i contatti a livello
di parlamentari, autorità regionali e parti sociali.
Un "Comitato euromediterraneo per il
processo di Barcellona" a livello di alti funzionari, composto
dalla troika dell'Unione europea e da un rappresentante di ciascun
partner mediterraneo, si riunirà periodicamente per preparare
le riunioni dei Ministri degli Affari esteri, fare il punto e dare
una valutazione del seguito del processo di Barcellona e di tutte
le sue componenti ed aggiornare il programma di lavoro.
I servizi della Commissione assicureranno
i lavori necessari per la preparazione e il seguito delle riunioni
risultanti dal programma di lavoro di Barcellona e dalle conclusioni
del "Comitato euromediterraneo per il processo di Barcellona".
La prossima riunione a livello di Ministri
degli Affari esteri si terrà nel primo semestre del 1997
in uno dei dodici partner mediterranei dell'Unione europea, da determinare
dopo ulteriori consultazioni.
ALLEGATO
PROGRAMMA DI LAVORO
I. Introduzione
Scopo di questo programma è il conseguimento degli obiettivi
della Dichiarazione di Barcellona e il rispetto dei principi ivi
enunciati, attraverso azioni regionali e multilaterali. Esso è
complementare sia alla cooperazione bilaterale, attuata in particolare
con gli accordi conclusi tra l'Unione europea e i suoi partner mediterranei,
sia alla cooperazione già esistente in altre sedi multilaterali.
La preparazione e il seguito delle varie azioni avranno luogo in
base ai principi e meccanismi istituiti nella Dichiarazione di Barcellona.
Le azioni prioritarie per un'ulteriore cooperazione
sono indicate in appresso. Ciò non esclude che la cooperazione
euromediterranea si estenda ad altre azioni, qualora i partner decidano
in tal senso.
Le azioni possono applicarsi agli Stati, alle loro autorità
locali e regionali, nonché agli operatori delle loro società
civili.
Con il consenso dei partecipanti, altri paesi o organizzazioni possono
essere coinvolti nelle azioni previste nel programma di lavoro.
L'attuazione deve aver luogo in modo flessibile e trasparente.
Con il consenso dei partecipanti, la futura cooperazione euromediterranea
terrà conto, se del caso, delle opinioni e delle raccomandazioni
risultanti dalle pertinenti discussioni svoltesi a vari livelli
nella regione.
L'attuazione del programma dovrebbe cominciare non appena possibile
dopo la conferenza di Barcellona. Essa formerà oggetto di
esame nella prossima conferenza euromediterranea sulla base di una
relazione che dovrà essere elaborata dai servizi della Commissione
europea, tenendo conto in particolare delle relazioni delle varie
riunioni e dei gruppi indicati in appresso, ed approvata dal "Comitato
euromediterraneo per il processo di Barcellona" istituito dalla
Dichiarazione di Barcellona.
II. Partenariato in materia politica
e di sicurezza: creazione di una zona comune di pace e stabilità
Al fine di contribuire all'obiettivo di creare progressivamente
una zona di pace, stabilità e sicurezza nel Bacino mediterraneo
si terranno incontri periodici di alti funzionari, a cominciare
dal primo trimestre del 1996. Questi funzionari:
- procederanno a un dialogo politico per esaminare i mezzi e metodi
più appropriati per l'attuazione dei principi contenuti nella
Dichiarazione di Barcellona e
- presenteranno concrete proposte in tempo utile per la prossima
sessione euromediterranea dei Ministri degli esteri.
I centri studi che si occupano di politica estera nella regione
euromediterranea saranno incoraggiati a creare una rete per una
più intensa cooperazione che potrebbe divenire operativa
dal 1996.
III. Partenariato economico e finanziario:
creazione di una zona di comune prosperità
Si terranno riunioni periodiche a livello di ministri, funzionari
o esperti, se del caso, per promuovere la cooperazione nei settori
indicati in appresso. Tali riunioni potranno essere affiancate,
se del caso, da conferenze o seminari in cui sarà coinvolto
anche il settore privato.
Creazione di una zona di libero scambio
euromediterranea
La creazione di una zona di libero scambio in conformità
dei principi contenuti nella Dichiarazione di Barcellona è
un elemento essenziale del partenariato euromediterraneo.
La cooperazione si concentrerà su misure pratiche intese
a facilitare l'instaurazione del libero scambio e le sue conseguenze,
e comprendenti:
- l'armonizzazione di regole e procedure in campo doganale, intesa
in particolare alla graduale introduzione del cumulo dell'origine;
nel frattempo si prenderà in considerazione in uno spirito
positivo l'eventualità di trovare, se del caso, soluzioni
ad hoc in casi specifici;
- l'armonizzazione di norme, comprese riunioni convocate dalle organizzazioni
europee in fatto di norme;
- l'eliminazione di indebiti ostacoli tecnici agli scambi di prodotti
agricoli e l'adozione di misure attinenti alle norme fitosanitarie
e veterinarie nonché di altre norme legislative sui prodotti
alimentari;
- la cooperazione tra uffici statistici affinché forniscano
dati affidabili su base armonizzata;
- possibilità di cooperazione regionale e subregionale (fatte
salve iniziative prese in altre sedi esistenti).
Investimenti
L'obiettivo della cooperazione sarà la creazione di un clima
favorevole all'eliminazione degli ostacoli agli investimenti, rivolgendo
particolare attenzione alla definizione di siffatti ostacoli e ai
mezzi, compresi quelli nel settore bancario, di promuovere tali
investimenti.
Industria
L'ammodernamento dell'industria e l'aumento della sua competitività
saranno fattori determinanti per il successo del partenariato euromediterraneo.
In questo contesto il settore privato svolgerà un ruolo più
importante per lo sviluppo economico della regione e la creazione
di posti di lavoro. La cooperazione sarà concentrata:
- sull'adattamento della struttura industriale all'evoluzione dell'ambiente
internazionale, in particolare all'emergere della società
dell'informazione;
- sul quadro e sulla preparazione della modernizzazione e ristrutturazione
delle imprese esistenti, specialmente nel settore pubblico, compresa
la privatizzazione;
- sull'uso di norme internazionali o europee e sulla promozione
di regimi di prova di conformità, di certificazione, di riconoscimento
e di qualità.
Verrà rivolta particolare attenzione a mezzi che permettano
di incoraggiare la cooperazione tra piccole e medie imprese e di
creare le condizioni per il loro sviluppo, compresa la possibilità
di organizzare seminari, tenendo conto dell'esperienza acquisita
con MED-INVEST e all'interno dell'Unione.
Agricoltura
Pur evidenziando che le questioni attinenti all'agricoltura rientrano
principalmente nelle relazioni bilaterali, la cooperazione in questo
settore sarà concentrata:
- sul sostegno delle politiche attuate dai partner per diversificare
la produzione;
- sulla riduzione della dipendenza alimentare;
- sull'incentivazione di un'agricoltura rispettosa dell'ambiente;
- sul potenziamento delle relazioni tra imprese, gruppi ed organizzazioni
che rappresentano i settori commerciali e professionali negli Stati
partner, su base volontaria;
- sul sostegno alla privatizzazione;
- sull'armonizzazione delle norme fitosanitarie e veterinarie;
- sullo sviluppo rurale integrato, inclusi il miglioramento dei
servizi di base e lo sviluppo di attività economiche connesse;
- sulla cooperazione tra regioni rurali, sullo scambio di esperienze
e di know-how in materia di sviluppo rurale;
- sullo sviluppo delle regioni in cui vengono estirpate colture
illecite.
Trasporti
Efficienti vie di trasporto interoperabili tra l'Unione europea
e i suoi partner mediterranei, come pure tra questi ultimi, e il
libero accesso al mercato per servizi nei trasporti marittimi internazionali,
sono essenziali per lo sviluppo di modelli di commercio e per un
agevole funzionamento del partenariato euromediterraneo.
I Ministri dei trasporti dei paesi della parte occidentale del Mediterraneo
si sono riuniti due volte nel corso del 1995 e, a seguito della
conferenza regionale per lo sviluppo dei trasporti marittimi nel
Mediterraneo, il Gruppo "Trasporti marittimi mediterranei"
ha adottato un programma di lavoro pluriennale.
La cooperazione sarà concentrata:
- sullo sviluppo di un efficiente sistema multimodale transmediterraneo
di trasporti combinati via mare/via aerea attraverso il miglioramento
e l'ammodernamento dei porti e degli aeroporti, la soppressione
delle indebite restrizioni, la semplificazione delle procedure,
il miglioramento della sicurezza marittima e aerea, l'armonizzazione
ad alto livello delle norme ambientali - compreso un più
efficiente controllo dell'inquinamento marittimo - e lo sviluppo
di sistemi armonizzati di gestione del traffico;
- sullo sviluppo di collegamenti terrestri est/ovest sulle coste
meridionali e orientali del Mediterraneo, e
- sulla connessione delle reti di trasporto mediterranee alla rete
di trasporto transeuropea per assicurarne l'interoperabilità.
Energia
Nel 1995 ha avuto luogo in Tunisia una conferenza ad alto livello;
il seguito di tale conferenza è stato assicurato da una riunione
svoltasi ad Atene e da una conferenza sull'energia svoltasi a Madrid
in data 20 novembre 1995.
Nella prospettiva di creare condizioni appropriate per gli investimenti
e le attività delle imprese operanti nel settore dell'energia,
la futura cooperazione si concentrerà, fra l'altro:
- sulla promozione dell'associazione dei paesi mediterranei al trattato
sulla Carta europea per l'energia;
- sulla pianificazione energetica;
- sull'incoraggiamento del dialogo tra produttori e consumatori;
- su esplorazione, raffinazione, trasporto, distribuzione e commercio
regionale e transregionale di petrolio e gas;
- su produzione e trattamento del carbone;
- sulla generazione e trasmissione di energia elettrica e sull'interconnessione
e sviluppo di reti;
- sull'efficienza energetica;
- sulle fonti di energia nuove e rinnovabili;
- su problemi ambientali connessi con l'energia;
- sullo sviluppo di programmi comuni di ricerca;
- sulle attività di formazione e di informazione nel settore
dell'energia.
Telecomunicazioni e tecnologia dell'informazione
Al fine di sviluppare una rete moderna ed efficiente di telecomunicazioni,
la cooperazione si concentrerà:
- sulle infrastrutture di informazione e telecomunicazione (quadro
regolamentare minimo, norme, prove di conformità, interoperabilità
delle reti, ecc.);
- su infrastrutture regionali, compresi i collegamenti con reti
europee;
- sull'accesso ai servizi e
- su nuovi servizi in campi d'applicazione prioritari.
L'intensificazione degli scambi euromediterranei e l'accesso alla
società dell'informazione che sta muovendo i primi passi
saranno facilitati da una più efficiente infrastruttura per
informazioni e comunicazioni.
È prevista per il 1996 una conferenza regionale intesa a
spianare la via a progetti pilota che mostrino i concreti vantaggi
della società dell'informazione.
Pianificazione regionale
La cooperazione si concentrerà:
- sulla definizione di una strategia di pianificazione regionale
per la zona euromediterranea, rispondente alle esigenze e alle specificità
dei paesi;
- sulla promozione di una cooperazione transfrontaliera in settori
di reciproco interesse.
Turismo
I ministri del turismo, riuniti a Casablanca, hanno adottato nel
1995 la Carta del turismo mediterraneo. Le azioni di cooperazione
da avviare verteranno in particolare su informazione, promozione
e formazione.
Ambiente
La cooperazione si concentrerà:
- sulla valutazione dei problemi ambientali
nella regione mediterranea e sulla definizione, se del caso, delle
iniziative da adottare;
- sulla presentazione di proposte per la fissazione ed il successivo
aggiornamento di un programma di azione ambientale prioritaria a
breve e medio termine, coordinato dalla Commissione europea e completato
da azioni a lungo termine; esso dovrebbe includere tra i principali
campi di azione: gestione integrata di acque, terreni e zone costiere;
gestione dei rifiuti; prevenzione e lotta contro l'inquinamento
atmosferico e marino nel Mediterraneo; conservazione e gestione
del patrimonio naturale nonché di territori e siti; protezione,
conservazione e ripristino della macchia mediterranea, in particolare
mediante la prevenzione e il controllo dell'erosione, del degrado
dei terreni e degli incendi forestali; lotta alla desertificazione;
trasferimento dell'esperienza della Comunità in tecniche
di finanziamento, legislazione e controllo ambientale; integrazione
delle considerazioni ambientali in tutte le politiche;
- sull'instaurazione di un dialogo regolare per controllare l'esecuzione
del programma di azione;
- sul rafforzamento della cooperazione regionale e subregionale
e del coordinamento con il piano d'azione mediterraneo;
- sulla promozione del coordinamento di investimenti provenienti
da varie fonti e sull'attuazione delle convenzioni internazionali
pertinenti;
- sulla promozione dell'adozione e attuazione delle disposizioni
legislative e regolamentari, eventualmente necessarie, con particolare
riguardo a misure preventive e a adeguate norme di livello elevato.
Scienza e tecnologia
La cooperazione si concentrerà:
- sulla promozione di azioni di ricerca e
sviluppo e sulla ricerca di soluzioni al problema del crescente
divario tra conseguimenti scientifici, tenuto conto del principio
di beneficio reciproco;
- sull'intensificazione degli scambi di esperienze nel settore scientifico
e sulle politiche che permetterebbero nel modo più efficace
ai partner mediterranei di ridurre il divario rispetto ai loro vicini
europei e di promuovere il trasferimento di tecnologia;
- sull'incentivazione della formazione del personale scientifico
e tecnico mediante una maggiore partecipazione a progetti comuni
di ricerca.
A seguito della riunione ministeriale tenuta
a Sophia Antipolis nel marzo del 1995 è stato istituito un
comitato di monitoraggio; esso terrà la sua prima riunione
immediatamente dopo la conferenza di Barcellona. Come compito principale,
dovrà fare raccomandazioni per l'attuazione congiunta delle
priorità politiche convenute a livello ministeriale.
Acqua
La Carta mediterranea sull'acqua è stata adottata a Roma
nel 1992.
L'acqua costituisce un problema prioritario per tutti i partner
mediterranei e diverrà sempre più importante via via
che la penuria si farà maggiormente sentire. La cooperazione
in questo campo sarà volta a:
- fare il punto della situazione alla luce
delle esigenze presenti e future;
- individuare i mezzi atti a rafforzare la cooperazione regionale;
- presentare proposte per la razionalizzazione della programmazione
e gestione delle risorse idriche, se del caso su base comune;
- contribuire alla creazione di nuove risorse idriche.
Pesca
In considerazione dell'importanza della conservazione e gestione
razionale delle risorse ittiche del Mediterraneo, si rafforzerà
la cooperazione nel quadro del Consiglio generale della pesca per
il Mediterraneo.
Nel 1996 si organizzeranno riunioni per dar seguito alla conferenza
ministeriale sulla pesca tenuta a Heraklion nel 1994, con un'appropriata
azione in campo giuridico.
Si intensificherà la cooperazione nel campo della ricerca
sulle popolazioni ittiche, compresa l'acquicoltura, nonché
sulla formazione e nella sfera scientifica.
IV. Partenariato nei settori sociale,
culturale e umano: sviluppo delle risorse umane, promozione della
comprensione tra le culture e degli scambi tra le società
civili
Sviluppo delle risorse umane
Il partenariato euromediterraneo deve contribuire a migliorare i
livelli di istruzione in tutta la regione, con particolare riguardo
ai partner mediterranei. A tal fine si procederà a un regolare
dialogo sulle politiche dell'istruzione, partendo da formazione
professionale, tecnologie nell'insegnamento, università e
altri istituti di istruzione superiore, ricerca. In questo contesto,
come pure in altri settori, si rivolgerà particolare attenzione
al ruolo delle donne. La Scuola commerciale euroaraba di Granada
e la Fondazione europea di Torino contribuiranno anch'esse a tale
cooperazione.
Verrà organizzata una riunione dei rappresentanti del settore
della formazione professionale (responsabili delle decisioni, professori
universitari, formatori, ecc.) per mettere in comune i diversi approcci
in materia di gestione moderna.
Avrà luogo una riunione di rappresentanti delle università
e di altri istituti di istruzione superiore. La Commissione europea
rafforzerà il suo attuale programma MED-Campus.
Si organizzerà inoltre una riunione sulle tecnologie nell'insegnamento.
Comuni e regioni
Le autorità comunali e regionali devono essere strettamente
coinvolte nel funzionamento del partenariato euromediterraneo. Rappresentanti
delle città e delle regioni saranno incoraggiati a incontrarsi
ogni anno per fare il bilancio delle comuni sfide e scambiarsi le
loro esperienze. Queste riunioni saranno organizzate dalla Commissione
europea e terranno conto di precedenti esperienze.
Dialogo tra culture e civiltà
Data l'importanza di un miglioramento della mutua comprensione mediante
la promozione di scambi culturali e la conoscenza delle lingue,
funzionari e esperti si riuniranno per fare concrete proposte di
azione, in particolare nei seguenti campi: patrimonio culturale
e creativo, avvenimenti culturali e artistici, coproduzioni (teatro
e cinema), traduzioni e altri mezzi per la diffusione della cultura,
formazione.
Una maggiore comprensione tra le grandi religioni presenti nella
regione euromediterranea faciliterà una maggior tolleranza
e cooperazione reciproca. Allo scopo di abbattere pregiudizio, ignoranza
e fanatismo e di promuovere la cooperazione alla base, si appoggeranno
riunioni periodiche di rappresentanti delle religioni e delle istituzioni
religiose, nonché di teologi, professori universitari e altre
persone interessate. Le conferenze tenute a Stoccolma (15-17 giugno
1995) e a Toledo (4-7 novembre 1995) possono servire da esempio
in questo contesto.
Media
Una stretta interazione tra media favorirà una migliore comprensione
culturale. L'Unione europea promuoverà attivamente siffatta
interazione, in particolare con l'attuale programma MED-Media. In
questo contesto sarà organizzata, ogni anno, una riunione
di rappresentanti dei media.
Gioventù
Gli scambi di giovani dovrebbero servire a preparare le future generazioni
a una più stretta cooperazione tra i partner mediterranei.
Si dovrebbe quindi stabilire un programma euromediterraneo di scambi
di giovani, basato sull'esperienza acquisita in Europa e modulato
sui bisogni dei partner: detto programma dovrebbe tenere conto dell'importanza
della formazione professionale, specialmente per i giovani privi
di qualifiche, e della formazione degli organizzatori e degli assistenti
sociali operanti tra i giovani. La Commissione europea presenterà
le necessarie proposte prima della prossima sessione dei ministri
degli esteri euromediterranei.
Scambi tra esponenti della
società civile
Alti funzionari si incontreranno periodicamente per discutere misure
atte a agevolare gli scambi umani risultanti dal partenariato euromediterraneo
- con particolare riguardo a funzionari, scienziati, docenti universitari,
imprenditori, studenti e sportivi - e comportanti anche il miglioramento
e la semplificazione delle procedure amministrative, laddove queste
creassero ostacoli non necessari.
Sviluppo sociale
Il partenariato euromediterraneo deve contribuire al miglioramento
delle condizioni di vita e di lavoro e del tasso d'occupazione della
popolazione negli Stati partner mediterranei, soprattutto delle
donne e degli strati sociali più bisognosi. In questo contesto
i partner annettono particolare importanza al rispetto e alla promozione
dei diritti sociali fondamentali. A tal fine si organizzeranno riunioni
periodiche, a livello appropriato, di persone operanti nel campo
delle politiche sociali.
Sanità
I partner convengono di concentrare la cooperazione in questo settore
su:
- azioni volte ad accrescere la consapevolezza,
l'informazione e la prevenzione;
- sviluppo di servizi sanitari pubblici, in particolare assistenza
sanitaria, servizi di "primo livello", servizi per la
maternità e l'infanzia, pianificazione familiare, sistemi
di controllo epidemiologico e misure di controllo per le malattie
infettive;
- formazione del personale sanitario e del personale con funzioni
amministrative nel settore;
- cooperazione sanitaria in caso di catastrofi naturali.
Migrazione
Data l'importanza del problema della migrazione per le relazioni
euromediterranee, si incoraggeranno incontri per l'elaborazione
di proposte concernenti flussi e pressioni migratori. Vi si terrà
conto dell'esperienza acquisita tra l'altro con il programma MED-Migrazione,
specialmente per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni
di vita dei migranti legalmente stabiliti nell'Unione.
Terrorismo
Traffico di droga, criminalità organizzata
La lotta contro il terrorismo dovrà essere una priorità
per tutte le parti. In proposito si terranno periodiche riunioni
di funzionari per rafforzare la cooperazione tra autorità
di polizia, giudiziarie e di altro tipo. In questo contesto si studierà
in particolare il modo di accrescere gli scambi di informazioni
e di migliorare le procedure di estradizione.
Si avranno riunioni periodiche di funzionari per discutere le misure
pratiche che possono essere prese per migliorare la cooperazione
tra autorità di polizia, giudiziarie, doganali, amministrative
o di altro tipo nella lotta, in particolare, contro il traffico
di droga e la criminalità organizzata, compreso il contrabbando.
Tutte queste riunioni saranno organizzate tenendo debito conto della
necessità di un approccio differenziato che prenda in considerazione
la diversità della situazione in ciascun paese.
Immigrazione illegale
Si avranno riunioni periodiche di funzionari per discutere le misure
pratiche che possono essere prese per migliorare la cooperazione
tra autorità di polizia, giudiziarie, doganali, amministrative
o di altro tipo nella lotta contro l'immigrazione illegale.
Queste riunioni saranno organizzate tenendo debito conto della necessità
di un approccio differenziato che prenda in considerazione la diversità
della situazione in ciascun paese.
V. Contatti istituzionali
Dialogo parlamentare euromediterraneo
Una conferenza interparlamentare sulla sicurezza e la cooperazione
nel Mediterraneo si è tenuta alla Valletta dal 1 al 4 novembre
1995.
ll Parlamento europeo è invitato a prendere, presso altri
parlamenti, l'iniziativa di un futuro dialogo parlamentare euromediterraneo,
che potrebbe permettere a rappresentanti eletti degli Stati partner
di scambiare idee su un'ampia gamma di problemi.
Altri contatti istituzionali
Regolari contatti tra altri organi europei, in particolare il Comitato
economico e sociale della Comunità europea, e le loro controparti
mediterranee contribuirebbero a una migliore comprensione dei principali
problemi attinenti al partenariato euromediterraneo.
A tal fine il Comitato economico e sociale è invitato a prendere
l'iniziativa di instaurare relazioni con i suoi partner e organismi
equivalenti dei paesi mediterranei. In questo contesto, il 12 e
13 dicembre 1995 si terrà a Madrid una riunione euromediterranea
dei comitati economici e sociali e organismi equivalenti.
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