SECONDA CONFERENZA EUROMEDITERRANEA
DEI MINISTRI DEGLI AFFARI ESTERI
Malta, 15-16 aprile 1997
Il Consiglio dell'Unione europea, rappresentato dal suo Presidente,
sig. Hans VAN MIERLO , Vice Primo Ministro e Ministro degli affari
esteri dei Paesi Bassi, che rappresenta anche i Paesi Bassi,
la Commissione europea, rappresentata dal sig. Manuel MARIN GONZALEZ,
Vicepresidente,
l'Algeria, rappresentata dal sig. Ahmed ATTAF, Ministro degli affari
esteri,
l'Austria, rappresentata dalla sig.ra Benita FERRERO-WALDNER, Sottosegretario
di Stato presso il Ministero degli affari esteri,
il Belgio, rappresentato dal sig. Erik DERYCKE, Ministro degli affari
esteri,
Cipro, rappresentato dal sig. Ioannis KASOULIDES, Ministro degli
affari esteri,
la Danimarca, rappresentata dal sig. Niels HELVEG PETERSEN, Ministro
degli affari esteri,
l'Egitto, rappresentato dal sig. Amre MOUSSA, Ministro degli affari
esteri,
la Finlandia, rappresentata dal sig. Ole NORRBACK, Ministro degli
affari europei e del commercio estero,
la Francia, rappresentata dal sig. Hervé de CHARETTE, Ministro
degli affari esteri,
la Germania, rappresentata dal sig. Klaus KINKEL, Vicecancelliere
e Ministro degli affari esteri,
la Giordania, rappresentata dal sig. Fayez TARAWNEH, Ministro degli
affari esteri,
la Grecia, rappresentata dal sig. Georges PAPANDREOU, Ministro delegato
agli affari esteri,
l'Irlanda, rappresentata dal sig. Dick SPRING, Vice Primo Ministro
e Ministro degli affari esteri,
Israele, rappresentato dal sig. David LEVY, Vice Primo Ministro
e Ministro degli affari esteri,
l'Italia, rappresentata dal sig. Lamberto DINI, Ministro degli affari
esteri,
il Libano, rappresentato dal sig. Fares BOUEZ, Ministro degli affari
esteri,
il Lussemburgo, rappresentato dal sig. Jacques F. POOS, Vice Primo
Ministro e Ministro degli affari esteri, del commercio estero e
della cooperazione,
Malta, rappresentata dal sig. George VELLA, Vice Primo Ministro,
Ministro degli affari esteri e dell'ambiente,
il Marocco, rappresentato dal sig. Abdellatif FILALI, Primo Ministro
e Ministro degli affari esteri,
il Portogallo, rappresentato dal sig. Francisco SEIXAS DA COSTA,
Sottosegretario di Stato per gli affari europei,
il Regno Unito, rappresentato dalla sig.ra CHALKER OF WALLASEY,
Ministro aggiunto per gli affari esteri e del Commonwealth,
la Siria, rappresentata dal sig. Farouk AL-SHARAA, Ministro degli
affari esteri,
la Spagna, rappresentata dal sig. Ramon DE MIGUEL, Sottosegretario
di Stato agli affari esteri,
la Svezia, rappresentata dalla sig.ra Lena HJELM-WALLEN, Ministro
degli affari esteri,
la Tunisia, rappresentata dal sig. Abderrahim ZOUARI, Ministro degli
affari esteri,
la Turchia, rappresentata dal sig. Ufuk SOYLEMEZ, Ministro aggiunto
agli affari economici,
l'Autorità palestinese, rappresentata dal sig. Yasser ARAFAT,
Presidente dell'Autorità palestinese,
partecipanti alla seconda conferenza euromediterranea a Malta;
ricordando che la dichiarazione adottata nella prima conferenza
euromediterranea tenutasi a Barcellona il 28 novembre 1995 getta
le basi di un quadro multilaterale e durevole delle relazioni attraverso
l'instaurazione di un partenariato globale che include tre capitoli
concernenti rispettivamente le questioni politiche e di sicurezza,
le questioni economiche e finanziarie e quelle sociali, culturali
e umane;
tenendo conto dei progressi conseguiti nell'attuazione di tale
partenariato, segnatamente in conformità del programma di
lavoro allegato alla dichiarazione di Barcellona;
riaffermando l'importanza da essi attribuita al processo di Barcellona
che costituisce un risultato politico fondamentale, e ribadendo
gli obiettivi e principi comuni sanciti nella dichiarazione di Barcellona
e nel programma di lavoro;
esprimendo al riguardo la loro profonda inquietudine per gli ostacoli
che si frappongono al processo di pace in Medio Oriente, e sottolineando
la necessità di realizzare una pace giusta, globale e durevole
in Medio Oriente nel quadro del processo di pace convenuto a Madrid
il 31 ottobre 1991;
ricordando che questa iniziativa euromediterranea non intende sostituirsi
alle altre azioni e iniziative intraprese a favore della pace, della
stabilità e dello sviluppo della regione ma contribuirà
a favorirne il successo e ricordando il loro sostegno al conseguimento
di una soluzione pacifica giusta, globale e durevole in Medio Oriente
basata sulle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite e sui principi menzionati nella lettera di invito
alla conferenza di Madrid sulla pace in Medio Oriente, segnatamente
il principio "terra in cambio di pace", con tutto ciò
che questo implica;
prendendo atto della relazione sull'andamento del partenariato
euromediterraneo presentata dalla Commissione europea il 19 febbraio
1997;
decisi a confermare e rafforzare il partenariato euromediterraneo,
i partecipanti ribadiscono la loro volontà di garantire uno
sviluppo equilibrato dei tre capitoli del partenariato euromediterraneo;
approvano le seguenti conclusioni:
Dacché è stato istituito, il partenariato euromediterraneo
ha conseguito importanti progressi, nonostante le incertezze che
gravano sulla situazione politica e di sicurezza regionale. I partecipanti
sono consapevoli di essere impegnati nella costruzione di un vero
e proprio partenariato nonché del lavoro che resta ancora
da fare. Sottolineano l'importanza di uno sviluppo equilibrato del
partenariato attraverso l'attuazione graduale dei tre capitoli della
Dichiarazione di Barcellona e del Programma di lavoro, nonché
il carattere di complementarità e di rafforzamento reciproco
che le dimensioni bilaterale e multilaterale rivestono. Questo processo
viene realizzato nella piena consapevolezza del nesso esistente
tra la stabilità e la promozione dello sviluppo economico
e sociale della regione. I partecipanti convengono quindi di dare,
di comune accordo e in modo concertato, la priorità ad alcuni
obiettivi e di verificarne il livello di realizzazione prima della
prossima conferenza euromediterranea dei Ministri degli affari esteri.
I. Partenariato politico e di sicurezza: definire uno spazio
comune di pace e stabilità
I partecipanti prendono atto delle varie attività che gli
alti funzionari hanno intrapreso per attuare il primo capitolo della
Dichiarazione di Barcellona e il corrispondente capitolo del Programma
di lavoro, riportati nell'allegato I. Rilevano i risultati finora
conseguiti e prendono atto dell'opinione espressa dagli alti funzionari,
secondo cui i contatti tra i partner hanno creato un clima di fiducia
e una nuova piattaforma per le consultazioni politiche ai fini della
realizzazione degli obiettivi comuni in materia di stabilità
esterna e interna, tra cui lo Stato di diritto, la democrazia e
i diritti dell'uomo, contenuti nella Dichiarazione di Barcellona
e nel Programma di lavoro. Incoraggiano gli alti funzionari a continuare
ed approfondire il dialogo politico in linea con il Programma di
lavoro allegato alla Dichiarazione di Barcellona.
I partecipanti prendono atto dei progressi realizzati dagli alti
funzionari sul progetto di piano d'azione. Tale progetto è
considerato, nel suo insieme, come un documento modificabile nel
tempo, che gli alti funzionari dovranno aggiornare regolarmente
per mantenerne la funzione di orientamento negli sforzi che essi
intraprendono per attuare i principi e gli obiettivi comuni del
partenariato politico e di sicurezza nell'ambito del processo di
Barcellona.
I partecipanti prendono atto dei lavori svolti dagli alti funzionari
sulle misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza (MFS),
in particolare quelle già attuate o approvate e riportate
nell'allegato I. Riconoscono che altre misure attualmente in fasi
diverse di sviluppo devono essere approvate progressivamente tenendo
debitamente conto dell'evolversi della situazione nella regione
euromediterranea.
I partecipanti prendono atto del lavoro degli alti funzionari
in merito ad una Carta per la pace e la stabilità nella regione
euromediterranea e chiedono loro di proseguire i lavori preparatori
tenendo debitamente presenti i documenti scambiati, in vista di
sottoporre non appena possibile il testo concordato all'approvazione
di una futura riunione ministeriale allorché le circostanze
politiche lo consentiranno.
II. Partenariato economico e finanziario: creazione di una
zona di prosperità condivisa
I partecipanti prendono atto dei progressi compiuti nelle discussioni
esplorative, nella negoziazione, firma e ratifica degli accordi
euromediterranei di associazione, nonché nell'attuazione
delle unioni doganali e delle disposizioni relative alla preadesione.
Essi ribadiscono l'importanza che annettono alla piena assegnazione
dei 4.685 milioni di ecu di fondi di bilancio comunitari convenuti
nel Consiglio europeo di Cannes e dei prestiti della BEI di importo
più elevato.
I partecipanti prendono atto degli impegni di fondi di bilancio
comunitari, per il 1995 e il 1996, pari a 1.205 milioni di ecu a
titolo di sovvenzioni e della concessione di 1.694 milioni di ecu
sotto forma di prestiti della BEI, nonché delle prospettive
di ulteriori impegni fino a 1.002 milioni di ecu in sovvenzioni
per il 1997 e dell'approvazione data dal Consiglio per la concessione
di prestiti della BEI fino a 2.310 milioni di ecu per il periodo
1997 1999.
I partecipanti confermano che l'attuazione del programma MEDA
avverrà in modo giusto ed equo secondo procedure trasparenti,
nel pieno rispetto delle disposizioni finanziarie e regolamentari
applicabili e di quelle convenute e da convenire con i paesi beneficiari,
nonché degli impegni internazionali dei paesi beneficiari,
allo scopo di migliorarne il ritmo e le condizioni di esecuzione.
I partecipanti accolgono con favore le attività regionali
svoltesi in numerosi settori, che hanno consentito lo scambio di
conoscenze ed esperienze, l'organizzazione di consessi per continuare
il dialogo regionale volto a definire gli elementi fondamentali
delle politiche settoriali, e l'avvio di varie attività concrete
di cooperazione. Un elenco di tali attività figura nell'allegato
II delle presenti conclusioni.
I partecipanti ribadiscono l'importanza che essi annettono ad
uno sviluppo sociale ed economico sostenibile ed equilibrato, premessa
del conseguimento della creazione di una zona di prosperità
condivisa, tenendo conto dei diversi gradi di sviluppo. Convengono
di imprimere nuovo impulso all'instaurazione di una zona euromediterranea
di libero scambio con il 2010 come data obiettivo, nel rispetto
degli obblighi risultanti dall'OMC. Convengono inoltre di attuare
rapidamente e in modo efficace e scrupoloso l'assistenza finanziaria,
soprattutto attraverso i fondi del programma MEDA ed i prestiti
della BEI, nonché l'assistenza bilaterale degli Stati membri
dell'Unione europea ai partner mediterranei, conformemente agli
impegni assunti a Barcellona. Sottolineano l'importanza di:
- accelerare con uno spirito costruttivo i lavori per la negoziazione
e la ratifica degli accordi di associazione euromediterranei, che
costituiscono uno degli elementi essenziali della zona di libero
scambio, affinché entrino in vigore quanto prima possibile;
- sviluppare ulteriormente la zona di libero scambio soprattutto
attraverso una più intensa cooperazione intraregionale e
subregionale, agevolata dall'assistenza tecnica dell'Unione, al
fine di realizzare il libero scambio mediante accordi tra i partner
mediterranei;
- adottare una serie di misure di accompagnamento a livello regionale
volte a rendere possibile una più ampia armonizzazione ed
una maggiore compatibilità con il mercato interno dell'Unione.
Si dovranno promuovere in particolare i seguenti settori: cumulo
delle norme d'origine, cooperazione doganale, norme, proprietà
intellettuale, fiscalità e concorrenza. Saranno accolte con
favore iniziative appropriate concernenti i suddetti settori, e
saranno altresì incoraggiate le iniziative nel campo della
formazione.
In considerazione dei suddetti obiettivi, i partecipanti prendono
atto del lavoro svolto dagli esperti governativi sulla transizione
economica e dalla rete euromediterranea di istituti economici. Concordano
sull'opportunità che detto lavoro confluisca in uno studio,
da redigere sotto la guida della Commissione e in collaborazione
con i partner, in cui siano affrontati i problemi relativi al libero
scambio e all'impatto della transizione economica nella regione.
Tale studio dovrà essere disponibile per la prossima Conferenza
euromediterranea dei Ministri degli affari esteri e potrà
servire come base di discussione per definire una strategia futura.
Nell'ambito di tale strategia i partecipanti pongono inoltre l'accento
sull'importanza di:
- seguire un'impostazione più sistematica ed efficace per
stimolare gli investimenti privati nella regione, compresi gli investimenti
esteri diretti, segnatamente mediante una più ampia divulgazione
delle informazioni e l'eliminazione degli ostacoli che si frappongono
agli investimenti, utilizzando tra l'altro i meccanismi di incentivazione
degli investimenti, allo scopo di promuovere la competitività
e la crescita del settore privato e creare opportunità di
lavoro, creando in tal modo un clima favorevole agli investimenti
nei paesi partner mediterranei;
- promuovere il ravvicinamento delle norme e delle regolamentazioni
riguardanti la creazione di una zona euromediterranea di libero
scambio;
- rafforzare e concentrare le attività sui settori prioritari
nei quali è già stata avviata con successo la cooperazione,
in particolare la politica industriale, compresa la modernizzazione,
le PMI, la politica energetica, la politica ambientale e delle risorse
idriche, la società dell'informazione ed i trasporti marittimi.
I partecipanti convengono inoltre di instaurare una cooperazione
in settori quali l'ammodernamento e la ristrutturazione dell'agricoltura,
l'evoluzione degli scambi di prodotti agricoli, la riduzione della
dipendenza alimentare, lo sviluppo delle infrastrutture regionali
e i trasferimenti di tecnologia;
- perseguire e attuare il più rapidamente possibile misure
idonee ad attenuare le eventuali ripercussioni socialmente negative
dell'adeguamento e della modernizzazione delle strutture economiche
e sociali;
- proseguire il dialogo sul debito per compiere progressi nei
consessi competenti, prendendo atto delle recenti operazioni di
sgravio del debito estero dei paesi terzi mediterranei nei confronti
di taluni paesi dell'Unione europea o di conversione in investimenti
in conto capitale su base volontaria e bilaterale, che comporta
un incremento dell'investimento diretto europeo;
- assistere e preparare i partner euromediterranei per la futura
evoluzione dell'Unione europea.
III. Partenariato nei settori sociale, culturale e umano;
sviluppo delle risorse umane, promozione della comprensione tra
le culture e degli scambi tra società civili
I partecipanti ricordano che le tradizioni di cultura e civiltà
di tutto il bacino del Mediterraneo, il dialogo tra tali culture
e gli scambi a livello umano, scientifico e tecnologico costituiscono
una componente essenziale del ravvicinamento e della comprensione
tra i loro popoli, per migliorarne la reciproca percezione.
I partecipanti accolgono con soddisfazione i progressi compiuti
in materia di cooperazione regionale in alcune aree del partenariato
nei settori sociale, culturale e umano. Un elenco di attività
figura nell'allegato III delle presenti conclusioni. I partecipanti
rilevano tuttavia l'esigenza di adoperarsi ulteriormente per realizzare
gli obiettivi perseguiti dal presente capitolo del partenariato,
conformemente alla Dichiarazione di Barcellona e al Programma di
lavoro. A tal fine sottolineano la loro comune intenzione di:
- adottare i progetti regionali in materia di patrimonio culturale
attualmente in discussione, preparare una nuova serie di progetti
analoghi ed ampliare la portata della cooperazione ad altre attività
culturali e, tra l'altro, al settore audiovisivo. I partecipanti
si rallegrano per l'intenzione di proporre un programma regionale
nei settori della cultura e dell'informazione. Gli aspetti culturali
dovranno essere presi in considerazione anche in altre azioni svolte
nell'ambito del partenariato;
- portare avanti attivamente, nel quadro dell'obiettivo globale
di un miglioramento della comprensione reciproca e di un ravvicinamento
tra i popoli, il dialogo tra le culture e le civiltà, tenendo
conto del lavoro già svolto. Al riguardo i partecipanti ricordano
di essersi impegnati ad adottare le misure atte ad agevolare gli
scambi a livello umano, migliorando segnatamente le procedure amministrative;
- consolidare il dialogo tra le società civili, sull'esempio
della conferenza svoltasi al riguardo. A tale proposito i partecipanti
auspicano che siano rilanciati i programmi di cooperazione decentrata
dell'Unione europea (MED CAMPUS, MED MEDIA e MED URBS) non appena
sarà stato definito un sistema di gestione soddisfacente;
essi si adopereranno per sviluppare efficacemente tale cooperazione,
anche sul piano amministrativo;
- mantener vivo e sviluppare il coinvolgimento diretto delle società
civili nel quadro delle legislazioni nazionali, tra l'altro attraverso
il collegamento in rete tra le ONG;
- promuovere un'attiva cooperazione in materia di prevenzione
e lotta contro il terrorismo, conformemente alla Dichiarazione di
Barcellona e al Programma di lavoro; (*)
- istituire programmi di attività per i giovani e la salute
a complemento delle attività bilaterali e multilaterali già
esistenti in tali settori; tra breve saranno presentate iniziative
specifiche riguardanti i giovani;
- proseguire e potenziare le attività nel campo dell'istruzione,
compresa l'istruzione superiore, e della formazione;
- lottare con risolutezza contro il razzismo e la xenofobia e
contro l'intolleranza, e convenire di cooperare a tal fine;
- intensificare, conformemente alla Dichiarazione di Barcellona
e al Programma di lavoro, il dialogo e la cooperazione a livello
multilaterale euromediterraneo.
- sulle migrazioni e gli scambi a livello umano;
- nel settore dell'immigrazione clandestina;
- proseguire il dialogo in materia di gestione degli affari pubblici,
con particolare enfasi sulla relazione tra società civile
e sistemi amministrativi, al fine di rafforzare l'efficacia e l'affidabilità
della pubblica amministrazione;
- ricercare attivamente il dialogo e la cooperazione per combattere
la criminalità organizzata e tutti gli aspetti del traffico
illegale di stupefacenti.
IV. Aspetti generali
I partecipanti confermano il ruolo del Comitato euromediterraneo
per il processo di Barcellona quale organo centrale d'impulso, esame
e controllo di azioni e iniziative nell'ambito del partenariato.
Ritengono che esso debba adoperarsi in particolare per assicurare
equilibrio e coerenza al seguito del processo di Barcellona, mediante
una più approfondita valutazione dei risultati delle varie
attività intraprese nell'ambito del partenariato e delle
raccomandazioni ad esse relative. Convengono altresì che
la presenza dei rappresentanti di tutti gli Stati membri dell'Unione
europea potenzierebbe il ruolo del Comitato.
I partecipanti concordano sulla necessità di rendere ancor
più visibile il lavoro svolto nell'ambito del partenariato
euromediterraneo. Prendono atto delle misure adottate dalla Commissione
per rendere accessibili informazioni di carattere generale sul partenariato
e sottolineano che è importante che ciascun partner si adoperi
ulteriormente per informare la propria opinione pubblica.
I partecipanti ribadiscono l'importanza che essi annettono ad
un coinvolgimento attivo dei Parlamenti nel partenariato. Si rallegrano
del fatto che il Parlamento europeo abbia preso l'iniziativa, assieme
ad altri Parlamenti, di avviare il dialogo parlamentare euromediterraneo.
I partecipanti incoraggiano altresì il proseguimento del
dialogo tra le parti sociali.
I partecipanti accolgono con favore la proposta dell'Unione europea
di tenere la prossima riunione dei Ministri degli Affari esteri
in Germania nel primo semestre del 1999.
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