L'UNIONE EUROPEA E IL MEDITERRANEO
L'Unione Europea ha predisposto, in attivazione delle sue politiche
per la regione euromediterranea, una serie di strumenti e di programmi:
il partenariato euromediterraneo e il programma Meda; il programma
Ecip per le piccole e medie imprese; il programma Meda-Democrazia
per la promozione dei diritti dell'uomo; il programma Life-Paesi
terzi; ecc.
Il partenariato euromediterraneo è nato con la Dichiarazione
di Barcellona, adottata il 28 novembre 1995 dai 15 Ministri degli
Affari Esteri dell'Unione Europea e da quelli dei 12 Partner mediterranei
beneficiari dei Meda: Algeria, Cipro, Egitto, Stato di Israele,
Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Territori
di Gaza e della Cisgiordania. I suoi contenuti sono stati confermati
e rafforzati dalla seconda Conferenza ministeriale tenutasi a Malta
il 15 e 16 aprile scorsi. Si tratta di un patto politico tra l'Unione
Europea e i Paesi del bacino mediterraneo, chiamato a riequilibrare
verso la sponda sud le relazioni che l'Unione ha sviluppato con
i Paesi dell'est Europa a partire dal 1989.
Il partenariato euromediterraneo si basa su tre
campi diversi di intervento: politico e di sicurezza, economico
e finanziario, sociale e culturale. Esso si articola quindi in una
serie di iniziative che coprono i settori più vari. Tra le
più importanti: il riavvicinamento delle politiche economiche
settoriali, processo particolarmente attivo nei settori dell'industria,
delle telecomunicazioni, dell'energia e dell'acqua; le reti di cooperazione
euromediterrane miranti a facilitare lo scambio di conoscenze (federazioni
industriali, istituti economici, camere di commercio, banche, ecc.);
la cooperazione in campo statistico; la cooperazione tra la Società
Civile (università, associazioni professionali, organismi
non governativi); il patrimonio culturale che ha come obiettivo
il riconoscimento delle reciproche tradizioni e lo sviluppo del
dialogo culturale; lo sforzo verso una zona di pace e stabilità
attraverso l'identificazione di un certo numero di principi da rispettare
e di obiettivi ai quali mirare.
Il partenariato, per lo svolgimento delle sue azioni,
è dotato di mezzi finanziari importanti, fissati dal Consiglio
Europeo di Cannes nel giugno 1995 per il periodo fino al 1999. Questi
mezzi comprendono gli aiuti a fondo perduto, provenienti dal bilancio
comunitario (4.685 milioni di Ecu), ed un ammontare analogo in prestiti
della Banca Europea per gli Investimenti. Nell'ambito degli aiuti
a fondo perduto la parte preponderante è rappresentata dal
programma Meda. Tali aiuti sono gestiti dalla Commissione Europea
con l'assistenza del Comitato Med, composto dai rappresentanti degli
Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione.
Il programma Meda ha principalmente lo scopo di incoraggiare e sostenere
le riforme socioeconomiche dei partner mediterranei, attraverso
due canali di intervento: 1) le azioni bilaterali, che assorbono
circa il 90% dell'importo totale e che prendono l'avvio dagli accordi
di associazione fra l'Unione Europea e ciascun paese beneficiario;
2) le iniziative regionali, ivi compresa la cooperazione decentralizzata
in via di parziale rilancio, che coinvolgono più Paesi delle
due sponde del Mediterraneo.
Le azioni bilaterali si basano sui programmi indicativi nazionali,
che definiscono in funzione delle linee guida i settori prioritari
del sostegno comunitario, identificando nel contempo gli importi
previsionali per ogni settore. I settori principali di intervento
sono i seguenti: sostegno alla transizione economica, mediante programmi
di aggiustamento strutturale e programmi di sviluppo del settore
privato; consolidamento degli equilibri socio-economici; sviluppo
della Società Civile.
Le iniziative regionali si articolano su incontri, conferenze e
programmi tematici, che coinvolgono i partner mediterranei come
i paesi europei. Da quanto sopra detto, emerge che lo sforzo finanziario
inerente allo svolgimento del Meda è essenzialmente rivolto
non al finanziamento diretto di imprese o società, ma alla
preparazione di quel terreno e di quelle condizioni che ne permettano
il loro sviluppo ed il loro operare. Per quanto riguarda le proposte
di possibili progetti, queste devono, in linea generale, al fine
di essere prese in considerazione dalla Commissione Europea, essere
accettate e fatte proprie dalle autorità dei paesi beneficiari
e rientrare nelle linee della programmazione indicativa sopra citata.
Lo scopo di "Ecip" (European Community Investment Partners)
è quello di promuovere la costituzione o lo sviluppo di "joint-venture"
tra piccole e medie imprese dei paesi del Mediterraneo, America
Latina, Asia e Sudafrica. Ecip offre quattro tipi di agevolazioni
finanziarie.
"Meda-Democrazia" è un programma di cooperazione
destinato a promuovere i diritti dell'uomo e lo sviluppo della democrazia
nei paesi partner mediterranei. Creato su iniziativa del Parlamento
Europeo nel 1996, il programma accorda delle sovvenzioni ad associazioni
senza scopo di lucro, Università, Centri di Ricerca e Organismi
pubblici, per realizzare dei progetti che mirino all'avanzamento
della democrazia, della libertà d'espressione, di associazione
e a proteggere dei gruppi specifici della società quali le
donne, i giovani e le minoranze. Il finanziamento comunitario per
questo tipo di progetti può arrivare fino all'80% del costo
totale.
Lo scopo di Life Paesi terzi è attuare misure di assistenza
tecnica ed azioni pilota nei Paesi terzi (nell'area mediterranea,
oltre ai "Paesi Meda", Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia)
nei seguenti settori: assistenza tecnica per la messa in opera delle
strutture amministrative necessarie nel campo dell'ambiente e per
lo sviluppo di politiche ambientali e programmi d'azione; conservazione
o recupero, dal punto di vista della protezione ambientale, di importanti
habitat che ospitino flora e fauna minacciate; azioni pilota di
promozione dello sviluppo sostenibile. Il budget complessivo per
il 1996-99 è di 36 Mecu. Il programma finanzia, in genere,
fino al 50%, progetti presentati da amministrazioni pubbliche, Ong,
persone fisiche o giuridiche stabilite nei Paesi eleggibili.
Infine, sono applicabili ai Paesi partner del Mediterraneo le linee
di bilancio dell'Unione Europea aperte alle Ong nei settori dell'aiuto
diretto, dell'aiuto alimentare, dell'aiuto umanitario di emergenza,
dei diritti umani, della cooperazione decentrata, ecc.
Su un piano generale, il sistema di concertazione si pone l'obiettivo
di migliorare l'efficienza e la competitività delle imprese
italiane nel contesto internazionale, svolgendo una funzione di
raccordo operativo e di orientamento strategico. In concreto, ciò
si realizza attraverso un'azione di affiancamento che inizia a livello
di "policy advice" di Governo già nella fase di
"planning" operativo e che si concretizza, poi, nel reperimento
- attraverso Ambasciate e Uffici Ice all'estero - e nella diffusione
di progetti di cooperazione internazionale (assistenza tecnica,
collaborazione industriale e commerciale, trasferimento di tecnologia,
ecc.) finanziati da una molteplicità di soggetti/Istituzioni
(Unione Europea, Bers, Bei, World Bank e altri).
Il coinvolgimento mirato delle imprese prosegue con un vero e proprio
affiancamento nelle successive fasi di gara. L'informazione che
arriva agli Schemi viene trattata e diffusa facendo ricorso alle
tre banche-dati di cui questi sono dotati: la banca-dati iniziative
di cooperazione internazionale, la banca-dati imprese e la banca-dati
esperti.
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