MEDITERRANEO:
IN UN LIBRO TUTTE LE TAPPE DEL DIALOGO MANCATO
(ANSAMED)
- ROMA, 1 FEB - Dai morti dell'intifada palestinese ai caduti del
dopoguerra in Iraq, passando per la strage terroristica di Madrid:
doveva diventare un mare di pace e di benessere condiviso, il
Mediterraneo sognato dieci anni fa a Barcellona. E invece oggi è un
mare di conflitti che rischia di inondare gli equilibri mondiali:
"Nessuno è più al riparo da questi sconvolgimenti, né il
Maghreb, né il Mashreq, né l'Europa, né l'America...". E'
partendo da questa premessa che Franco Rizzi, professore di storia
dell'Europa e del Mediterraneo all'Università di Roma Tre, nel suo
ultimo libro, intitolato emblematicamete 'Un Mediterraneo di
conflitti. Storia di un dialogo mancato', analizza l'evoluzione dei
rapporti tra l'Europa e i paesi della sponda sud del Mare Nostrum.
Dai semplici legami bilaterali con le ex colonie del secondo
dopoguerra, fino al concretizzarsi di una nuova politica di
prossimità con la Politica mediterranea rinnovata (Pmr) degli anni
Novanta, passando attraverso la Politica mediterranea globale (Pmr)
e i Programmi integrati mediterranei (Pim): ma "l'Europa -
osserva Rizzi - non aveva ancora individuato una reale e costruttiva
politica comune per il Mediterraneo". Bisognerà aspettare
Barcellona, nel 1995, per l'avvio di un vero e proprio processo con
tanto di prospettiva per realizzare una zona di libero scambio nel
2010: "La conferenza di Barcellona ha dunque inaugurato una
nuova fase - scrive Rizzi - ma soprattutto ha segnato una svolta
all'interno della politica comunitaria, ponendosi come obiettivo
fondamentale quello di assicurare la pace e la stabilità nel
Mediterraneo". "Tuttavia questo progetto così ambizioso
si è imbattuto in numerosi ostacoli", conditi di scetticismo e
timori: e oggi quel processo si inserisce in un contesto politico
nuovo, diverso. E' da qui che l'Europa oggi deve avviare le
riflessioni per 'rifondare' Barcellona (questo appunto il titolo del
capitolo conclusivo): tenendo al centro la questione dell'Islam e
dell'Occidente che, sottovalutata nel '95, e' oggi il cuore della
dimensione mediterranea. Il libro arriva fino ai giorni nostri,
dettagliato come un saggio, con lunghe note di approfondimento, e
consultabile come un manuale, con tanto di storia dell'Ue e delle
sue istituzioni, un'appendice di approfondimento sui paesi della
riva sud del Mediterraneo, un glossario e una cronologia del
Mediterraneo. "Un libro che è un'enciclopedia dei problemi del
Mediterraneo - l'ha definito Predrag Matvejevic, professore di
slavistica all'Università la Sapienza di Roma - e allo stesso tempo
una storia della politica dell'Unione Europea". "Un libro
utile - ha detto Pier Virgilio Dastoli, direttore della
rappresentaza in Italia della Commissione - perché inizia con una
buona riflessione sulla storia dell'Unione europea e si muove sulle
prospettive del partenariato". (ANSAMED).
2005-02-01
|