MEDITERRANEO:
MATVEJEVIC, NUOVA SFIDA UE E ITALIA E' LA CINA
(ANSAmed) - ANCONA, 5 SET - L'Italia deve diventare il primo paese
dell'Unione europea a promuovere una politica mediterranea. E la Ue
deve saper affrontare la nuova globalizzazione del mercato, che
attraverso la via della seta irrompe dalla Cina nei porti del
Mediterraneo. Sono le sfide proposte da Predrag Matvejevic,
ordinario di Slavistica all'Università La Sapienza di Roma e
Presidente del Comitato Internazionale della Fondazione
Mediterraneo, che ad Ancona ritira stasera il premio "Mediterraneo
di pace", e inaugura con una lectio magistralis dal titolo
"Breviario Mediterraneo" la prima edizione della manifestazione
Adriatico-Mediterraneo. "Zapatero, Sarkozy e Prodi, leader politici
rispettivamente di Spagna, Francia e Italia sembrano aver imboccato
la strada giusta - ha detto Matvejevic -, avendo compreso la
necessità di spostare l'attenzione politica dell'Unione Europea dai
paesi continentali a quelli mediterranei. Occorre però domandarsi -
ha aggiunto - se i porti che si affacciano su questo mare sono
pronti ad affrontare l'aggressività del mercato orientale,
regolarizzandone i flussi, in seguito agli accordi tra Cina ed
Egitto, che prevedono un allargamento del canale di Suez a spese
della Cina, in cambio della libera entrata delle sue merci nel
Mediterraneo per 25 anni". Secondo lo studioso, gli scali italiani,
nel loro complesso, appaiono ancora impreparati all'evento. Basta
considerare che mentre a Barcellona occorrono quattro ore per
smaltire il carico di una grossa nave, a Genova servono quattro
giorni, e anche altri porti come Bari, Ravenna, Ancona e Gioia Tauro,
carenti di infrastrutture, servizi di trasporto e della necessaria
organizzazione, appaiono sempre di più come isole senza mare.
"Nonostante questo - ha aggiunto Matvejevic - l'Italia vanta nei
paesi del Mediterraneo una credibilità di cui non sa servirsi, se si
considera che solo in Albania e in Tunisia, l'italiano è la prima
lingua parlata dopo quella nazionale, e che l'Italia può svolgere
un'azione politica non appesantita dal retaggio colonialista, che
frena gli interventi di altre nazioni europee". Occorre dunque - ha
concluso Matvejevic - che l'Italia imbocchi senza indugio la strada
che la porti ad essere il primo paese dell' Unione a promuovere una
politica mediterranea, anziché il fanalino di coda dei paesi
europei". (ANSAmed). 2007-09-05 19:16 |