ITALIA: EUROPA
E AFRICA INSIEME PER SVILUPPO AREA MED
(ANSAmed) -
NAPOLI, 6 LUG - Il Mediterraneo: un quadrante fondamentale dello
scacchiere internazionale da cui non si può più prescindere. Un
Mediterraneo, seppur disomogeneo, fondamentale per la rilevanza
economica politica e sociale che ricopre. E' il pensiero espresso
dal Rettore dell'Università di Napoli 'L'Orientalé Pasquale Ciriello
in apertura del convegno 'Europa e Africa a contatto nel
Mediterraneo' svoltosi oggi a Napoli. La crescita di interesse verso
quest'area ha fatto fiorire una miriade di enti e associazioni che
si occupano dei problemi che riguardano il Mediterraneo, ma non
basta. Ciriello ha ricordato quanto sia importante intervenire in
maniera seria sui problemi dell'area, attraverso associazioni
culturali e soprattutto università, e non in modo improvvisato.
Anche Michele Capasso, Presidente della Fondzione Laboratorio
Mediterraneo, ha spiegato l'utilità della riaffermazione geografica
del Mediterraneo. Infatti, se già paesi come Algeria, Tunisia,
Egitto e Marocco sono pronti ad un partenariato euro-mediterraneo,
bisognerebbe inserire anche la Libia e i Balcani in questo processo.
Inoltre fondamentali per rendere l'area mediterranea omogenea e
competere con Cina e India: l'istruzione e lo sviluppo delle risorse
sostenibili della sponda sud, la riduzione del gap tecnologico tra
nord e sud, e maggiori investimenti nei paesi della sponda sud. A
tal proposito se prima il Mediterraneo era considerato periferico,
tagliato completamente fuori dagli interessi commerciali e politici,
'oggi invece l'Africa settentrionale è centrale rispetto ad un
Europa statica. Il Mediterraneo ha il diritto di essere riabilitato
della sua importanza geo-politica. E' ormai una cerniera in cui due
continenti forti si scontrano ed incontrano non per una spinta
economica del Nord, bensì per una volontà della sponda sud', ha
dichiarato Luigi Serra, Preside della Facoltà di Studi
arabo-islamici e del Mediterraneo dell'Orientale. Affermazione da
cui ha preso spunto lo storico e archeologo tunisino M'hammed
Hassine Fantar dell'Università di Tunisi El Manar: Nord e Sud del
Mediterraneo devono imparare a convivere lottando per la pace e
rispettando le differenze reciproche: conoscere e riconoscere
l'altro in quanto tale. Imperativo questo del professore tunisino
che potrebbe avvalersi dell'osmosi tra imprese, centri di ricerca e
università nel tentativo di ridurre la frattura socio-economica tra
le due sponde e per risolvere i numerosi problemi
dell'Africa.(ANSAmed).
06/07/2005
15:31
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