EUROMED: WORKSHOP SU POLITICA
INTERNAZIONALE DEL MEDITERRANEO
(ANSAmed) - NAPOLI - 8 APR - Uno dei
maggiori esperti italiani di Relazioni Internazionali, il professor
Alessandro Colombo, docente presso l'Università Statale di Milano, è
stato protagonista della conferenza del 6 e 7 aprile tenutasi
nell'ambito del workshop "La Politica Internazionale nel Mediterrane",
organizzato dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo. Colombo, che
è anche direttore dell'Osservatorio 'Sicurezza e Studi Strategici'
dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) ha
incentrato la su relazione sul tema 'Guerra, democrazia ed
eguaglianza degli Stati: il Mediterraneo e il Medio Oriente'. Si è
cercato di inquadrare l'attuale situazione nell'area mediterranea e
mediorientale in un'analisi globale dell'attuale instabilità del
contesto internazionale. Ma l'aspetto più caratteristico
dell'odierno sistema internazionale è stato rintracciato nel fatto
che il paese più forte, gli Stati Uniti, vede come legittimo l'uso
dello strumento bellico per la conservazione dell'unipolarismo. Una
tesi che potrebbe essere tacciata come la solita critica
dell'imperialismo americano, ma che Colombo ha presentato come
semplice constatazione di quella che è la teoria delle Relazioni
Internazionali che sta alla base della politica estera americana,
così come esplicitata dai documenti del Dipartimento di Stato del
governo statunitense. In un periodo di transizione apertosi con la
fine della Guerra Fredda gli USA sono alla ricerca di un nuovo
ordine internazionale. L'ideale della democrazia è considerato come
fonte di legittimazione per gli Stati per la partecipazione a questo
nuovo ordine mondiale. Di qui la strategia di esportazione della
democrazia, a cui sacrificare i due principi fondanti del vecchio
sistema internazionale, quello di sovranità statale e quello di
eguaglianza degli stati, considerati non più adatti all'attuale
contesto post-Guerra Fredda. Il Medio Oriente, con la questione
israelo-palestinese e le due guerre in Iraq, è l'esempio più
lampante dell'instabilità e della difficoltà del sistema
internazionale, che significa anche inefficacia delle istituzioni
internazionali, a cominciare dall'ONU, nel risolvere queste crisi.
In conclusione, secondo l'opinione di Colombo, una società
internazionale, le cui regole sono sottoposte a critica da parte
dell'attore più forte, è destinata ad essere e a rimanere in crisi.
(ANSAmed) COM
08/04/2005
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