SOCIETA'
INTEGRATA, NON DIALOGO; DE VASCONCELOS A NAPOLI
(ANSAmed) - NAPOLI,
17 FEB - 'A 10 anni dal processo di Barcellona, il Mediterraneo deve
abbandonare il dialogo tra le civilta', perché le civiltà non
dialogano tra loro, a favore di un modello di società integrata
cosmopolita, ossia l'inclusione nella diversita". Questa la tesi
principale di Alvaro de vasconcelos, segretario generale dell'EuroMeSCo
e direttore dell'Istituto Studi Strategici di Lisbona, illustrata
durante la prima conferenza del 2006 organizzata ieri a Napoli dalla
Fondazione Mediterraneo. Inoltre De Vasconcelos ha sottolineato la
differenza tra l'approccio americano, influenzato dalle teorie di
Huntinghton, e il modello europeo 'che vive direttamente l'incontro
con l'islam attraverso il Mediterraneò. Secondo l'analista
portoghese, 'L'Europa ha davanti due sfide importanti:
L'integrazione degli immigrati e la questione turcà. Sul secondo
punto, De Vasconcelos ha precisato che 'la condizione fondamentale
e' però una reale democraticità nella Istituzioni e il rispetto dei
diritti umanì. L'evento dedicato al tema 'Dialogo tra civilta' o
inclusione nella diversità, è stato l'occasione per illustrare i
tratti principali del nuovo Manifesto per le Alleanze tra le
Civiltà, redatto dalla Fondazione Mediterraneo. 'Oggi islam e
Occidente devono lavorare insieme per gestire le sfide della
modernita', un nuovo scenario che li porta ad essere nuovi alleati
invece che contendentì, questa la considerazione di Michele Capasso,
presidente della Fondazione, nell'introduzione della conferenza. Al
termine della relazione di De Vasconcelos, sono intervenuti Franco
Mazzei e Fabio Petito dell'Istituto Orientale di Napoli,
evidenziando alcuni punti di disaccordo con la tesi illustrata da De
Vasconcelos; in particolare riguardo l'apertura o meno al dialogo da
parte delle differenti culture e civiltà. (ANSAmed).
2006-02-17
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