IMMIGRAZIONE:
FLUSSI SEMPRE PIU' AL FEMMINILE ***
(di Enrica Piovan) (ANSAmed) - ROMA, 24 MAG -
Le donne migranti come risorsa sia per i paesi d'origine che per i
paesi d'arrivo: parte da qui la nuova sfida per affrontare il
problema dell'immigrazione nel bacino euromediterraneo, visto che
proprio le donne, che un tempo lasciavano i paesi d'origine per
ricongiungersi al marito, sono oggi le nuove protagoniste di questo
fenomeno. L'argomento è stato, insieme alla questione della mobilità
studentesca, al centro della seconda ed ultima giornata di lavori
del II Forum euro-mediterraneo sulle migrazioni dell'Assemblea
parlamentare del Consiglio d'Europa che ha visto, rispetto al primo
appuntamento due anni fa a Cipro, una presenza più consistente e più
qualificata di rappresentanti dei paesi della sponda sud del
Mediterraneo. Parlare di donne e migrazione significa inquadrare un
contesto nuovo di femminilizzazione dei flussi migratori iniziato
negli anni Novanta: le donne migranti fuggono problemi di
disoccupazione e sociali ed "emigrano verso una maggiore
indipendenza e un benessere economico - ha spiegato Fifi Beneboud,
coordinatrice del programma transmediterraneo del Centro Nord-Sud
del Consiglio d'Europa - Spesso però le loro competenze vengono
misconosciute, vengono impiegate in posti subalterni, soggette a
forme di razzismo e xenofobia". Una condizione che risulta ancora
più sfavorevole per le straniere di seconda genetazione, divise tra
le costrizioni dell'ambiente familiare e la pulsione a sentirsi
parte della società in cui sono cresciute hanno studiato, con un
conseguente aumento del senso di isolamento. Eppure proprio le donne
possono costituire un vettore di dialogo tra la società di
accoglienza e quella di provenienza: "L'immigrata donna, ha un
impatto sulla società d'origine perché quando torna porta diritti
nuovi - ha osservato Faiza Kamel Atia parlamentare egiziana -
Tuttavia molto resta da fare, dall'attuazione delle convenzioni
internazionali per la tutela della condizioni della donna immigrata,
alla creazione di politiche contro lo sfruttamento e progetti per
l'istruzione, affinché la donna costituisca una risorsa per il paese
di origine e quello didestinazione". Un primo segnale l'ha dato
questo Forum romano, che auspica che il Consiglio d'Europa assuma
come prioritario il tema della donna nei fenomeni migratori. Nella
dichiarazione finale inoltre, si insiste sulla creazione di un
Osservatorio sulle migrazioni, su un progetto in partnership di
informazione sui rischi conessi all'immigrazione clandestina, sulla
necessità di risorse economiche e anche un approccio terminologico
nuovo. Il secondo Forum euromediterraneo, fortemente voluto dalla
delegazione italiana all'assemblea parlamentare del Consiglio
d'Europa, presieduta da Franco Azzolini, costituisce il punto di
partenza per l'elaborazione di un rapporto sulle nuove tendenze e
sfide per le politiche euromediterranee sulle migrazioni, che il
relatore Franco Danieli presenterà a giugno alla Commissione
migrazioni e a otttobre all'assemblea plenaria.(ANSAmed). Y2N
24/05/2005 15:40
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