ISLAM: APPELLO CULTURA
MEDITERRANEA CONTRO INTEGRALISMO
(ANSAMED)
- NAPOLI, 27 FEB - Sconfiggere l'integralismo prendendo coscienza
delle contraddizioni esistenti in molte società dei Paesi della
sponda sud e riempiendo i vuoti culturali che si sono venuti a
creare negli ultimi anni nel mondo islamico: questo, in sintesi,
l'appello lanciato dagli uomini di cultura dei Paesi nordafricani e
mediorientali intervenuti a Galassia Gutenberg, la fiera del libro
di Napoli dedicata al Mediteraneo. Scrivere e leggere il
Mediterraneo richiede, di questi tempi, un inevitabile doppio
impegno e questo lo si è visto e sentito chiaramente nel corso
della sedicesima edizione della manifestazione che ha posto al
centro dell'attenzione il Mare Nostrum e le sue culture e che
proprio per questo non ha potuto e voluto essere a riparo
dall'attualità. Fin dall'apertura di 'Galassia', come la chiamano i
più affezionati frequentatori, è stato subito evidente che il filo
conduttore sarebbe stato qualcosa di più urgente di una discussione
squisitamente letteraria: il dialogo e gli antidoti, ancora tutti da
trovare, contro integralismi, guerre e silenzi. E così per due ore,
venerdì mattina, nella stessa stanza, seduti allo stesso tavolo, si
sono confrontati giornalisti, scrittori, intellettuali di Egitto,
Algeria e Libano, ad aprire la manifestazione. L'appello è iniziato
lì: "Il terrorismo è frutto del vuoto culturale
dell'Islam", ha detto allora Fouad Allam, editorialista della 'Repubblica',
e lo ha ripetuto in più occasioni nelle seguenti giornate di 'Galassia',
dove ognuno ha tentato di colmare questo vuoto. Molto presente il
mondo dell'Università, 'L'Orientalé di Napoli in particolare, che
tra le altre cose ha pubblicato un utile manuale, meglio, una
bibliografia con indicazioni su più di 100 titoli dedicati proprio
al Mediterraneo e ai suoi Paesi, da unire o quantomeno avvicinare,
secondo tutti, ma non per tutti allo stesso modo. Il Processo di
Barcellona, alla vigilia del suo decennale, suscita qualche critica,
di metodo prima di tutto. E' l'avvicinamento economico, o almeno
quello da solo, che non convince Luigi Mascilli Migliorini dell"Orientale:
"I limiti stanno nel non considerare un'agenda delle diversità
del Mediterraneo". E intanto sullo sfondo un'attualità
incalzante. L'attesa e gli appelli per la sorte di Giuliana Sgrena,
i passi indietro in Algeria sui diritti delle donne, l'attentato
compiuto a Tel Aviv che ha gelato il nascente ottimismo per la pace
in Medioriente, l'annuncio della riforma costituzionale in Egitto,
una svolta che potrebbe essere epocale. Questo lo scenario politico
sul quale aleggia lo spettro degli integralismi e che produce
l'appello di Allam e dei suoi colleghi al mondo della cultura,
quello Mediterraneo per 4 giorni riunito a Napoli, dove autori e
uomini di cultura arabi - dagli algerini Ahlam Mosteghanemi e
Abderrahmane Djlfauoi al giordano Ibhraim Nasrallah, al libanese
Samir Kassir ed all'egiziano Hany Shukrallah - hanno presentato e
raccontato i loro libri, le loro esperienze, spesso svelando aspetti
delle società da loro rappresentate praticamente sconosciuti a un
occidente troppo focalizzato sul volto turistico o terroristico che
i media presentano dei Paesi della sponda sud. A Galassia, grazie
alle nuove tecnologie editoriali, è stato anche stampato a tempo di
record un libro in arabo, il racconto dell'assedio della Basilica
della Natività di Marc Innaro e Giuseppe Buonavolontà, la cui
traduzione è stata curata da Padre Ibrahim Faltas, parroco di
Gerusalemme e protagonista dei 39 giorni di assedio nel 2002. La
manifestazione napoletana, che chiuderà i battenti domani
pomeriggio, è stata anche l'occasione per presentare ANSAmed (la
nuova agenzia dedicata tutta al Mediterraneo) e per rilanciare
l'impegno in favore del dialogo tra le culture e per la pace della
Fondazione Laboratorio Mediterraneo guidata da Michele Capasso,
nonché quello del comune di Napoli. "La scelta di questo tema
per noi è stata quest'anno una sperimentazione - spiega Maria
Liguori, tra gli organizzatori di Galassia Gutenberg - e il
risultato è stato di molti eventi, anche contemporanei e affollati,
a testimoniare l'entusiasmo e l'interesse che questa scelta ha
suscitato e che ci ha convinti sia la strada da seguire anche in
futuro. L'esperienza matura ci impone però per il futuro di essere
più stringenti sull'attualita". Il Mediterraneo, quindi, fa di
Galassia Gutenberg un laboratorio. "Le questioni del
Mediterraneo non finiscono qui - ha aggiunto Liguori - dobbiamo
essere più attenti al prima, al durante e al dopo". A
convincere, forse, anche la partecipazione di molti giornalisti
"anche da Roma, da Milano e da Firenze", ha concluso
Liguori. (ANSAMED). KSY
27/02/2005 20:01
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