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Le associazioni di volontariato a Napoli: ipotesi per una tipologia
Di Napoli I., Arcidiacono C., Procentese F. Università degli Studi “Federico II” Napoli, Fondazione Laboratorio Mediterraneo.

Il mondo del volontariato risulta essere caratterizzato da molteplici assetti istituzionali-organizzativi, differenti finalità e obiettivi rivolti a diverse popolazioni bersaglio che ne modulano l’azione (Poli, 1996, Tavazza, 1997). In collaborazione con il Comitato di lotta all’esclusione sociale e con Volinforma (rete comunale di raccordo del volontariato napoletano) si è voluto, pertanto, realizzare una ricerca-azione che indagasse il fenomeno, studiandone le aree di forza e debolezza. Sono state casualmente selezionate 26 associazioni napoletane, distinte per anno di costituzione in nascenti e storiche, quest’ultime a loro volta suddivise per assetto giuridico in volontariato puro, imprese sociali e miste- associazioni di volontariato che concorrono a progetti finanziati dalle istituzioni. Sono stati condotti sei focus group della durata di un’ora e mezza ciascuno, con sei partecipanti per ogni singolo incontro, per un totale di 35 soggetti. I focus sono stati condotti con il metodo di Krüger (1994) seguendo una griglia predefinita focalizzata sulle seguenti aree d’indagine: esperienza soggettiva della vita associativa; caratteristiche organizzative e funzionali dell’associazione; esame dei punti di forza e di debolezza della stessa; descrizione di desideri ed aspettative a livello individuale, gruppale ed associativo; descrizione a carattere simbolico-metaforico della propria associazione. Il materiale testuale raccolto è stato analizzato, seguendo l’approccio della grounded theory (Strauss, Corbin 1990) e lo strumento di supporto prescelto è il software ATLAS.ti. Nella fase di codifica aperta sono state individuate cinquanta categorie; poi, attraverso la codifica assiale sono state stabilite relazioni tra le categorie precedentemente ottenute che hanno portato nella fase finale (codifica selettiva) a creare in forma visiva una rete concettuale in grado di spiegare il fenomeno considerato. Le relazioni tra le categorie individuate, nei processi di codifica sembrano far emergere quanto il diverso assetto giuridico influenzi l’attribuzione di significato della propria esperienza. Per le associazioni nascenti l’essenza della partecipazione è data dalla sua importanza per la crescita personale; nelle storiche, in particolare le miste e le cooperative sociali, centrale è l’efficienza e l’efficacia dell’intervento che si esplica nella richiesta di formazione e di costruzione di un servizio di assistenza legale amministrativo; le associazioni rimaste di puro volontariato denunciano, invece, un vissuto di ambivalenza dovuto alla compresenza di fiducia e speranza nel percorso associativo e di frustrazione per la difficoltà a gestire la risorsa associativa in relazione alle richieste emergenti nel sociale.


Riferimenti bibliografici
- Mazzara B. 2002. Metodi qualitativi in psicologia sociale, Carocci, Roma.
- Strauss A., Corbin J. 1990. Basics of Qualitative Research: Grounded theory Procedures and Techniques, Newbury Park, CA.
- Tavazza L.1997. Il volontariato nella transizione, supplemento al n. 10, Ottobre.
- Krueger R.A. 1994. Focus Group. A Practical Guide for Applied Research (II ed.), Sage, London
- Poli A. 1996. “Terzo settore”, Rivista del Volontariato n. 6/ Fondazione Italiana per il Volontariato - Roma.

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