SESSIONE QUARTA: SVILUPPO RURALE ED AGRO INDUSTRIA

 

Il dibattito sul commercio dei prodotti agricoli nell'area mediterranea era un capitolo obbligatorio da trattare, per le seguenti ragioni:

 

     La situazione è tesa per le limitate possibilità di esportazione che l'Unione Europea offre ai PTM, ovvero a causa del suo elevato protezionismo.

     Parte di questo protezionismo della UE è giustificato dal bisogno di tutelare il livello di rendita degli agricoltori delle regioni mediterranee della UE.

     La bilancia commerciale dei prodotti agricoli dei PTM con la UE è deficitaria, e dunque l'argomento protezionista dell'Unione Europea è poco fondato.

     Il commercio orizzontale dei prodotti agricoli tra i PTM è praticamente nullo, essendo quest'ultimo uno dei mercati potenzialmente più importanti.

     L'ultima ragione, anche se non in ordine d'importanza, è che lo sviluppo rurale delle regioni mediterranee è legato allo sviluppo del commercio dei prodotti agricoli e agro industria. Poiché questa ragione costituisce uno dei fondamenti per il progresso economico, la situazione attuale esigeva un dibattito aperto non solo ai rappresentanti del settore agrario, ma che fosse abbastanza ampio da coinvolgere le varie parti economiche e i rappresentanti della società civile, in cerca di una soluzione globale per i vari problemi settoriali proposti.

 

I partecipanti hanno riconosciuto che la Dichiarazione di Barcellona ha compiuto dei passi avanti nel processo indirizzato al raggiungimento graduale, seppure limitato, di un libero scambio dei prodotti agricoli e pastorali. Ciò nonostante, si ammette anche che esistono delle difficoltà di adattamento per determinati territori con problemi strutturali per la concorrenza.

Concretamente, sono stati presentati dei progetti di cooperazione nell'ambito rurale per i seguenti fini:

 

     Lo sviluppo agricolo e la diversificazione economica delle zone rurali, con particolare riguardo alle aree più sensibili ai processi di integrazione dei mercati.

     Migliorare la produttività dei sottosistemi agricoli e pastorali subtropicali così come quelli delle zone aride, servendosi di tecniche compatibili con il principio dello sviluppo sostenibile. Questo progetto comprende la ricerca genetica per la promozione di varietà ad alto rendimento, resistenti alle epidemie e adatte ai climi aridi.

     I progetti devono contribuire a far sì che l'aumento della produttività agricola non implichi un aumento eccessivo dei costi chimici e nemmeno un abuso delle risorse idrauliche. Pertanto, devono essere promossi dei sistemi di irrigazione compatibili con la conservazione della risorsa acqua.

     Allestire un centro di coordinazione e promozione di azioni forestali mediterranee che serva a coordinare tanto la creazione di centri di ricerca quanto il funzionamento delle amministrazioni specializzate e delle organizzazioni professionali. Allo stesso tempo, questo centro dovrebbe promuovere le seguenti iniziative: formazione di gruppi mediterranei con interessi economico-forestali; campagne pubblicitarie a sostegno dei relativi prodotti; piani strategici multinazionali per la rigenerazione dei boschi esistenti, così come il rimboschimento di nuove aree e la prevenzione degli incendi forestali.

 

Per l'attivazione di tali iniziative, alcuni partecipanti hanno suggerito la creazione di un fondo finanziario  e la redazione di veri programmi integrati allo scopo di agevolare la compensazione degli squilibri territoriali e sociali che possono derivare dal processo di liberalizzazione commerciale.

I partecipanti hanno riconosciuto che buona parte degli ostacoli alla creazione di una zona di libero scambio sorgono da una reciproca ignoranza dei problemi agricoli esistenti sulle due sponde mediterranee. Pertanto, è necessario promuovere dei progetti che tendano a incoraggiare l'organizzazione di fori di incontro fra i produttori agricoli e le aziende del settore agroalimentare, in modo da avvicinare più facilmente le parti in questione ed intraprendere azioni di collaborazione. In tal senso, si propone la creazione di una associazione di enti agricoli del Mediterraneo che miri alla costituzione di un foro stabile di relazioni, capace di agire come interlocutore e come organismo consultivo per le istanze politiche e che promuova l'interscambio tra gli agricoltori - soprattutto i giovani - per contribuire alla permeabilità sociale delle popolazioni agricole.

Il settore agricolo e pastorizio sarà oggetto di un'attenzione particolare negli studi promossi dal Forum Civil Euromed finalizzati a valutare i costi e i benefici di un'eventuale liberalizzazione degli scambi. In questo modo, la sfiducia che l'apertura dei mercati agricoli genera in determinati settori può essere superata, in parte, in virtù di una maggiore conoscenza degli effetti dinamici e statici del processo di integrazione.

Si riconosce infine la necessità di adeguare la Politica Agricola Comune (PAC) all'obiettivo di eliminare gli ostacoli politici ed economici che interessano l'area di libero scambio. Questo comporta, in particolare, un adeguamento degli strumenti della PAC ai diversi prodotti e ai vari segmenti dell'agricoltura mediterranea, di modo che il quadro normativo dei mercati non induca distorsioni nei prezzi, sottraendo incentivi alla produzione agricola.