SESSIONE PRIMA: LA FORMAZIONE NEL SETTORE TURISTICO COME ELEMENTO STRATEGICO

 

La domanda di attività legate all'ozio si trova in forte crescita e questo comporta un rapido incremento dell'industria turistica, determinando un aumento della domanda quantitativa oltre che della domanda di risorse umane particolari, specializzate in attività concrete. Nel corso della sessione è stato rilevato come tutto questo debba comportare una pressione sui sistemi educativi che, per il momento, non ha ottenuto degli effetti soddisfacenti. Per di più, ci sono vari problemi che impediscono di dotare di mobilità queste risorse umane, spesso educate per compiti specifici e con scarsa capacità di cambiamento. Pertanto, occorre impegnarsi di più nello sviluppo delle carriere professionali e non solo nel campo della formazione particolare.

La problematica relativa all'istruzione, all'informazione e al turismo nel Mediterraneo deve fare i conti con un ambiente circostante di grande varietà per quanto riguarda le attività e le possibilità di impiego. Si tratta di un ambito enormemente complesso, fatto di settori e livelli professionali che pretendono di occupare nicchie molto complesse, con formazione e capacità lavorative molto diverse, in tempi ed orizzonti temporali differenti.

Per dotare di sufficiente preparazione il settore delle risorse umane si devono creare delle carriere professionali. E questo impone di ridisegnare i sistemi educativi in modo diverso: con nuove tecnologie e nuovi metodi di insegnamento. Ci dirigiamo verso un tipo di insegnamento molto più personalizzato: un insegnamento basato sulla capacità decisionale dell'allievo, che sia passibile di critica e che si serva di modelli di simulazione al computer. In tale contesto, la funzione dell'insegnante sarà molto più personalizzata.

Esistono una serie di prerequisiti fondamentali per un insegnamento turistico di qualità: la professionalità, la coscienza sociale, l'elasticità e la capacità di analizzare situazioni a lungo termine. A tutto questo bisogna aggiungere la necessità di una prospettiva multidisciplinare, ammettendo che il turismo non significa soltanto economia, o geografia o gestione d'impresa. Il turismo comprende elementi culturali, elementi di impatto sull'ambiente, fattori che potenziano l'immagine che una società ha di se stessa.

Di conseguenza, c'è bisogno di un'azione equilibrata che non privilegi certi aspetti della formazione - ad esempio, quelli imprenditoriali - a danno di altri, quali potrebbero essere le materie umanistiche o le predisposizioni naturali. Ci sono ancora pochi materiali e strumenti a disposizione. Occorre creare dei centri che costituiscano un modello di quello che si può fare nel settore turistico, dando particolare importanza alla ricerca e allo sviluppo. Non si può creare un buon sistema educativo che non sia coordinato alla ricerca in campo turistico. Per avere dei sistemi di educazione turistica competitivi - vale a dire, utili per il settore, per l'industria e per la società - dobbiamo fare in modo che essi soddisfino due condizioni: qualità ed efficienza.

Che significa la qualità nel turismo? Qualità significa sistemi di educazione turistica che rispondano alle necessità dei datori di lavoro che faranno uso delle risorse umane e, naturalmente, dei professionisti medesimi. La qualità totale ci consente di migliorare l'efficienza dei processi educativi che già sono in funzione, per eliminare gli eventuali scompensi con la domanda. Le nuove tecnologie, i nuovi processi e la ricerca in campo educativo ci consentiranno di ridisegnare completamente il processo educativo stesso.

Veniamo così a parlare delle implicazioni che può avere il nuovo paradigma imprenditoriale del sistema educativo. La flessibilità comporterebbe, tra molte altre cose, l'istruzione e la formazione permanenti. Nel settore mediterraneo, lavorano più di dieci milioni di persone. Di conseguenza, non si può semplicemente prescindere da queste oppure dire che non vanno più bene. Si tratta di realizzare un serio sforzo di istruzione permanente con le persone che già lavorano.

Il settore è segmentato e questo comporta un insegnamento specializzato. Ma, allo stesso tempo, il settore è molto mobile, malleabile e flessibile; pertanto è necessario che questi specialisti sappiano trasformarsi. Occorre creare un nucleo fondamentale di materie comuni e poi una serie di specializzazioni. In questo modo la formazione continua diventa più facile. Quando si dovranno effettuare dei rimpasti delle risorse umane, non dovremo partire da zero, da specialisti che non sanno fare nient'altro che il proprio lavoro; al contrario, lo specialista potrà ricollegarsi al suo nucleo di conoscenze e, semplicemente, acquisire una nuova specializzazione. L'impostazione del sistema educativo come nucleo di conoscenze seguito da vari indirizzi complementari potrebbe essere una risposta a tutto questo. I datori di lavoro, i professionisti potranno contare su degli specialisti capaci di acquisire nuove conoscenze con relativa facilità.

Le nuove condizioni della domanda esigono nuovi contenuti curricolari: argomenti, materie, aree tematiche relativi al comportamento del consumatore, alla conoscenza e alla ricerca sui mercati. I moderni fattori produttivi esigono per l'istruzione un investimento quantitativamente maggiore, educando i formatori con l'aiuto di nuovi materiali e dando anche importanza alle nuove tecnologie.

Questi fattori organizzativi devono essere rispecchiati anche dai contenuti curricolari. Bisogna dare un maggior rilievo ai rapporti che le università e le istituzioni educative intrattengono con i professionisti, con il settore, con l'industria e, naturalmente, con la formazione continua. Infine, bisogna mettere in evidenza i contenuti educativi che riguardano l'impatto sociale ed ambientale del turismo: analisi del ambiente circostante, impatto e costi.

In definitiva, per ridisegnare i sistemi di educazione turistica si possono indicare varie tappe. In primo luogo, trovare ed analizzare le brecce della qualità. Ciò presuppone un'analisi dei bisogni e dell'offerta da parte dei datori di lavoro e delle istituzioni educative, un censimento delle risorse esistenti nel settore, il reperimento delle lacune nella qualità e il disegno di una mappa delle professioni turistiche. Qualcosa di simile è stato fatto in Europa nell'anno 1989, ed è un'attività che l'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) realizza su scala mondiale.

Nel corso della sessione si è discusso anche della reingegnerizzazione dei processi applicati all'educazione: nuovi sistemi educativi elaborati e completati a partire da zero, per constatare che ci sono modi migliori di organizzare l'educazione in campo turistico. Nel momento in cui potremo contare su dei sistemi di educazione turistica di nuovo conio, avremo a portata di mano la gestione della qualità totale di questo sistema, l'adattamento continuo alle necessità di datori di lavoro e professionisti e, infine, un elemento tanto importante per questo foro quale gli standards dell'educazione internazionale.

In un mercato come quello turistico, con grande mobilità nella domanda, bisogna facilitare la mobilità delle risorse umane servendosi di standards di trasparenza per quanto riguarda i titoli. Soltanto così un direttore di albergo educato in Tunisia, in Turchia o in Grecia potrà essere facilmente assimilato ad un altro che si è formato in Francia o in Spagna.

I principali progetti e suggerimenti che sono emersi in questa sessione si riferiscono alle seguenti iniziative:

 

     Assicurare che questo foro sulla formazione abbia una continuità nel futuro, data la sua importanza fondamentale come parte integrante del capitale turistico del Mediterraneo. La formazione è una parte essenziale del prodotto turistico e può servire a migliorare la falsa immagine del turismo come attività di seconda classe.

     Promuovere la formazione turistica a tutti i livelli - non solo a livello nazionale, ma anche regionale e locale - e contribuire alla cooperazione interregionale attraverso l'Assemblea delle Regioni d'Europa.

     La formazione turistica richiede fondamentalmente una maggiore coordinazione degli agenti della società civile, delle amministrazioni, delle università, etc.

     Coordinare gli studi universitari sul turismo in tutti i paesi mediterranei, per evitare la dispersione di conoscenze e di livelli di formazione.

     Stimolare lo scambio di informazioni e la collaborazione tra le università. Per migliorare la formazione risulta vitale disporre di un'informazione statistica omologabile e di banche dati coordinate e interattive. Si propone di creare un sistema di informazione che sia capace di delineare la formazione del futuro attraverso un'organizzazione dotata di mezzi sufficienti.

     Stabilire un sistema di collaborazione ed interscambio di borse di studio internazionali per professionisti, imprenditori e studenti col fine di agevolare e promuovere la reciproca conoscenza della realtà di formazione.

     Fare arrivare a tutti i paesi le informazioni disponibili riguardo ai fondi stanziati dall'Unione Europea in materia di formazione. E' stata elaborata per questo una guida pratica provvista di tutte le informazioni necessarie.

     Creare una base comune di conoscenze  e alcuni standards di educazione internazionale che favoriscano lo spostamento dei professionisti  in tutte le aree turistiche del Mediterraneo.

     Attivare una borsa internazionale del lavoro che agevoli lo scambio delle pratiche di formazione.