SESSIONE SECONDA: COOPERAZIONE E TOLLERANZA, VERSO UNO SPAZIO MEDITERRANEO DELLA COMUNICAZIONE

 

Per quanto riguarda le difficoltà a raggiungere una coscienza mediterranea, i dibattiti sono partiti da una constatazione: la costruzione politica ed economica del Mediterraneo come spazio di convivenza non può prescindere dal versante della comunicazione. Qualsiasi progetto di unità, di qualunque tipo, dovrà poter contare sull'appoggio dei mezzi di comunicazione. In mancanza di questi, è impossibile creare tra i diversi popoli una coscienza mediterranea e, quindi,  avanzare in un progetto di solidarietà e cooperazione.

Allo stato attuale, sono molti i fattori che rendono difficile la comparsa di una coscienza mediterranea nei media. Tra questi si ricordano:

 

     Il fatto che prevalgono i punti di vista nazionali o regionali al di sopra di ogni altra considerazione.

     La differenza nord-sud che crea un'autentica frontiera tra i popoli.

     Gli stereotipi spesso reciprocamente instaurati dai mezzi di comunicazione e che impongono la propria logica, rendendo più facile la comparsa di nuove barriere alla comunicazione.

     Lo sviluppo disuguale della libertà e dei sistemi politici di partecipazione contribuisce alla creazione di barriere difficili da abbattere.

 

In tale contesto, non è possibile che l'attuale logica dei media contrasti da sola le tendenze e le barriere che si oppongono alla formazione di una coscienza mediterranea. Neppure la logica dell'industria culturale, o la dinamica interna dei mezzi di ciascun paese, potranno favorire un incontro culturale effettivo che sia capace, a breve termine, di sviluppare uno spirito mediterraneo. Soltanto la volontà politica dei governi e delle istituzioni, insieme alle iniziative degli addetti della comunicazione, possono modificare la dinamica attuale e favorire un incontro effettivo tra le opinioni pubbliche dei diversi paesi.

La strutturazione di un autentico spazio mediterraneo della comunicazione deve tener conto dei seguenti principi:

 

     Il rispetto della differenza, della varietà e dell'identità di ciascun popolo, nazione e Stato.

     L'ampliamento delle libertà fondamentali che contribuiscono allo sviluppo dei sistemi politici basati sulla partecipazione.

     La progressiva dissoluzione di intolleranze, stereotipi e luoghi comuni che rendono difficile un'intesa reciproca.

     Il superamento progressivo degli squilibri economici, culturali e comunicativi tra il nord e il sud.

     L'interscambio e la cooperazione tra professionisti, imprese e istituzioni dell'area in materia di comunicazione.

     La costituzione di cooperative di media che abbiano come destinatario il Mediterraneo nel suo insieme.

 

Fig. 8.4  LA STAMPA SCRITTA

Diffusione di quotidiani per 1000 abitanti

 

 

Lo sviluppo e l'approfondimento di questi principi non darà frutti immediati. Ciò nonostante, non si può attendere oltre per attivare questo processo che deve essere sostenuto da accordi e iniziative di natura economica e politica. Questo ultimo punto è indispensabile per consolidare i progressi ottenuti su tutti i versanti citati.

Durante le sessioni del dibattito, sono state messe in rilievo alcune condizioni imprescindibili per qualunque iniziativa di cooperazione:

 

     La necessità di appoggiare le attuali reti mediterranee in materia di comunicazione che servono come punti di partenza e supporto fondamentale per ogni eventuale proposta. E' dunque opportuno sfruttare tutte le loro potenzialità in modo che queste siano anche rafforzate e conservate. Sarebbe inopportuno e controproducente riprodurre delle iniziative o  simulare l'impegno.

     L'opportunità di promuovere - laddove si renda necessario -,  meccanismi agili, flessibili ed efficaci di relazione coordinazione ed interscambio. Bisogna evitare di creare  lente strutture burocratiche che, alla lunga, impediscono un'autentica cooperazione. E' consigliabile potenziare gli enti che già esistono, intensificare i flussi di informazione tra di essi e stimolarne la  coordinazione strategica.

     La difesa di una forma di cooperazione decentralizzata ed egualitaria tra tutti i paesi della zona. Le reti devono rispondere a determinate caratteristiche: essere create da soci che partecipano allo stesso livello e nutrire una predisposizione verso centri non permanenti di coordinazione. In questo modo, si consente una maggiore autonomia, si garantisce la coordinazione e si evita inoltre di soffocare l'iniziativa delle parti.

     Potenziare l'istruzione, la formazione e la difesa della democrazia e della libertà di informazione. Questi principi devono informare e presiedere qualunque attività di cooperazione in materia di informazione.

 

Dopo aver indicato i principi fondamentali della cooperazione, sono state fissate delle linee operative di azione che daranno il via a nuovi progetti per il futuro. Dall'insieme di queste conclusioni si evincono un'organicità ed una sistematicità che potranno dare coerenza alla totalità dell'area:

 

     La necessità di rafforzare il programma Media ed ampliare contenuti e risorse del programma Med-Media. In tal senso, si dovrà fornire appoggio agli addetti per alcune attività, quali: la formazione, l'interscambio di professionisti e di programmi, la distribuzione, le coproduzioni e le sceneggiature.

 

Si riconosce l'importanza dell'esperienza acquisita con i due programmi europei destinati allo sviluppo dei mezzi di comunicazione e se ne sollecita il potenziamento. Si fa menzione specialmente del programma Med-Media che riguarda l'ambito specifico del foro e che deve essere dotato di più mezzi e di maggiore portata.

 

     La creazione di un osservatorio mediterraneo della comunicazione che, in sintonia con le iniziative esistenti, favorisca l'attivazione di una rete di informazione e documentazione sui mezzi di comunicazione nel Mediterraneo. Inoltre, l'osservatorio dovrà coordinare le reti esistenti nel campo della comunicazione e promuovere fori di dibattito settoriali .

 

L'osservatorio terrà conto delle proposte e delle iniziative già esistenti, frutto del lavoro che stanno svolgendo le reti che collaborano nell'ambito mediterraneo. La strada da percorrere nell'immediato futuro sarà indicata dai precedenti lavori di elaborazione e redazione del libro bianco della comunicazione nel Mediterraneo. Quest'ultimo sarà lo strumento a partire dal quale si potranno fissare le priorità di azione e propiziare la creazione di un ambito di cooperazione e di collaborazione tra i media nella zona. I dibattiti settoriali avranno come obiettivo quello di accelerare la cooperazione e le azioni comuni in materia di comunicazione.

 

     Promuovere un dibattito sui comportamenti contrari alla deontologia professionale che pregiudicano la convivenza tra i popoli dell'area. Garantire, nello stesso tempo, il rispetto della varietà etnica, linguistica e culturale del Mediterraneo. Si tratta di sradicare gli stereotipi, i pregiudizi e i luoghi comuni che esasperano la convivenza e di impedire, allo stesso tempo, che il mancato rispetto dell'etica dell'informazione da parte degli stessi responsabili sia la causa - come è già accaduto - di azioni violente, conflitti ed aggressioni.