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PRINCIPESSA GIORDANIA, GIUSTIZIA PER FERMARE TERRORISMO
(ANSAMED) - ROMA, 7 MAR - "Perché ci sia una fine del
terrorismo in Medioriente serve una soluzione giusta in Palestina e
anche in Iraq. Serve giustizia". A chiederlo è la principessa
Wijdan Ali di Giordania, oggi a Roma per presentare la mostra
'Stracciando i veli: donne artiste del mondo islamico', che espone
opere di donne arabe dalla collezione permanente della Royal Society
of fine arts di Amman, da lei presieduta. "Se non c'é
giustizia nel Medioriente, non ci sarà fine al terrorismo - spiega
parlando a margine della conferenza stampa - e se l'occidente ne
vuole la fine, deve trovare una soluzione per i nostri problemi in
Iraq e in Palestina". E' l'occupazione, in particolare, la
drammatica realtà che più tormenta gli abitanti della regione:
"Come ti sentiresti se una grande potenza occupasse l'Italia?
Reagiresti o la percepiresti come una 'democrazia'? - chiede,
retorica - non è possibile accettare qualcuno che viene
dall'esterno ad occupare il tuo paese". E tanto più, "non
è possibile accettare che l'unica via per portare la democrazia sia
l'azione militare", aggiunge. Per questo c'é una
preoccupazione diffusa, che contagia anche lei, principessa e
suocera di una ragazza palestinese: "Voglio esprimere il mio
dolore per la famiglia dell'agente italiano ucciso - dice - perché
capisco quel dolore, perché noi lo viviamo ogni giorno, in Iraq e
in Palestina". Il suo messaggio di pace, è quindi quello di
"parlare, parlare tra di noi e soprattutto di imparare ad
ascoltarci". Un dialogo, cioé, che vada oltre le differenze:
un dialogo come quello che può fare l'arte, il linguaggio che tante
donne arabe hanno scelto per raccontarsi al di là degli stereotipi
che spesso fanno coincidere il mondo arabo con l'Islam e la donna
islamica con il velo. "Solo una minoranza delle donne musulmane
porta il velo - precisa la principessa - e alcune di quelle che lo
portano sono istruite, hanno studiato: il progresso non significa
portare la minigonna. E il velo che vogliamo stracciare, quindi, è
quello che copre la mente di quelli che guardano le donne del mondo
musulmano con questi stereotipi". Contro questi pregiudizi e
per costruire ponti tra culture, "l'arte è il miglior
linguaggio", ha concluso la principessa, che con un passato da
diplomatica oggi si occupa d'arte, e dipinge lei stessa, affidando
alla tela il suo messaggio: "Dipingo l'amore. Perché nel mio
tentativo di dare un messaggio di pace, credo che l'amore sia
l'unico soggetto possibile. Credo fortemente nell'amore".(ANSAMED).
Y2N
07/03/2005
18:01
MIDDLEAST:
PRINCESS OF JORDAN, JUSTICE TO STOP TERRORISM
(ANSAMED) - ROME, MARCH 7 - "If therés no justice in the
Middleast, especially without a solution for Iraq and Palestine,
there won't be an end to terrorism". This is the challenge the
Western world faces, according to princess Wijdan Ali of Jordan,
today in Rome to present the art exhibition 'Breaking the veils:
women artists from the Islamic world'. "We cannot accept that
somebody from outside the country come to occupy us and we cannot
accept that the only way to bring democracy is a military
action", she said, explaining that in the region "wére
all in trouble about this situation". The only solution is
dialogue: "Let's talk to each other - princess Ali suggests -
and above all, let's listen to each other". Because without
that, therére only stereotypes, such as thinking that the Arab word
is all Muslim and that all Islamic women wear the veil. Against
stereotypes and to create bridges between cultures, "art is the
best language", said princess Ali, whòs a painter herself.
"I paint love - she added - I try to give a message of peace:
and I think love is a good way to do it. I believe in love".(ANSAMED).
Y2N
07/03/2005 18:28
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