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IMMIGRAZIONE: UN MINISTERO AD HOC PER INTEGRAZIONE, PROPOSTA

(ANSAmed) - ROMA, 23 MAG - Un ministero ad hoc, affinché l'immigrazione non venga più considerata solo un problema di sicurezza, di competenza del Viminale, ma si cominci a riflettere sul diritto di cittadinanza, per quei tanti stranieri di seconda generazione che si sentono italiani e condividono i valori del nostro paese. E' la proposta avanzata e condivisa da esponenti del mondo istituzionale e culturale nel corso dell'incontro promosso oggi a Roma per presentare il libro 'Salaam, Italia!' (Aliberti Editore) voce di un giovane musulmano italiano, il ventiduenne di origine marocchina Khalid Chaouki, fondatore dei Giovani Musulmani d'Italia e presidente di Musulmaniditalia.com. Khalid è in Italia da 15 anni, ma come molti immigrati di seconda generazione non ha la cittadinanza. "E nonostante questo si sente italiano al 100%, perché condivide il sistema di valori vigente in Italia: la cittadinanza non è il passaporto", ha osservato il vice direttore del Corriere della Sera Magdi Allam, convinto che sia indispensabile promuovere "un ministero ad hoc, per l'integrazione e la cittadinanza, perché non può continuare ad essere appannaggio di un Ministero che si occupa di sicurezza". "Siamo ancora un pò indietro", ha riconosciuto Franca Eckert Coen, consigliera delegata alle politiche della multietnicità del Comune di Roma: "Il fatto che di questo si occupino il Ministero dell'Interno e della Giustizia - ha aggiunto - dà l'impressione che siano persone problematiche e possano creare problemi. E invece è importante che ci aiutino verso una politica interetnica in Italia". Il dibattito va quindi spostato sulle nuove sfide, a partire dal diritto di cittadinanza: "C'é rabbia tra gli stranieri di seconda generazione che si rendono conto di non essere uguali al compagno di banco - ha osservato Paula Baudet Vivano, figlia di stranieri cileni, studi in Italia e una domanda di cittadinanza respinta - Si vorrebbero riconosciuti dei diritti che sono a prescindere da quello che ci si sente". "Una riforma della legge sulla cittadinanza è assolutamente urgente - ha detto l'ambasciatore Mario Scialoja, rappresentante in Italia della Lega musulmana mondiale - anche perché dare la cittadinanza agli immigrati li renderebbe più compartecipi dei diritti e dei doveri" del paese in cui vivono.(ANSAmed). Y2N
23/05/2005 20:24

 

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