EUROMED:
AMBASCIATORE EGIZIANO, BARCELLONA2, PIETRA MILIARE
(ANSAmed)
- ROMA, 30 MAG - Non serve una nuova iniziativa per rilanciare il
partenariato Euromediterraneo: Barcellona è la ricetta, ma
il processo va rinvigorito e perciò siamo chiamati a lavorare
tutti insieme, sponda nord e sponda sud. Non parla di bilanci del
processo, l'ambasciatore egiziano in Italia, Helmy Bedeir, ma sottolinea
l'importanza di ripensare a questi dieci anni e invita tutti a crederci
di più. Invitato a parlare di 'Le relazioni italo-egiziane
e il Mediterraneo', in un convegno organizzato a Roma dal Centro
italiano di studi per la Conciliazione internazionale, Bedeir è
partito dalla posizione stragica dell'Egitto per arrivare alle relazioni
con Roma, fino a illustrare la situazione regionale nel Mediterraneo,
con riferimento al prossimo anniversario del processo di Barcellona,
"destinato a diventare una pietra miliare nella nostra impresa
comune nel Mediterraneo". "L'Egitto, come l'Italia è
fortemente impegnato nel Mediterraneo e la dimensione mediterranea
è parte strategica della nostra politica estera - ha detto
Bedeir - L'Egitto è fortemente convinto che raggiungere la
pace e la stabilità non implica solo aspetti politici e di
sicurezza, ma anche il fatto di affrontare quelle questioni in una
più ampia prospettiva che include aspetti economici, sociali
e politici". Nella soluzione dei problemi della regione mediterranea,
la Partnership euromediterranea (EMP) attualmente è "certamente
il processo regionale più importante", ha osservato
Bedeir, ricordando gli effetti già ottenuti nel rafforzare
le relazioni tra nord e sud e portando l'Ue a concentrarsi sulle
relazioni con i paesi del sud del Mediterraneo e a prestare attenzione
ai loro problemi. Rileggendo questi dieci anni, passi avanti sono
stati fatti: ma restano questioni aperte come il problema dell'immigrazione,
che va affrontata e 'curata' più a fondo a partire dalle
sue radici che sono la povertà e la disoccupazione dei paesi
d'origine. Di fronte alle nuove sfide degli ultimi anni e alla necessità
sempre più urgente di approfondire il dialogo, "l'Egitto
- ha detto Bedair - riafferma l'importanza del processo di Barcellona
come punto di svolta delle sue relazioni con l'Ue", in cui
la politica di vicinato può rappresentare "una politica
complementare, non un sostituto". "Solo stringendoci le
mani insieme e con un più grande supporto dell'Unione europea
al processo di pace in Medioriente, in Iraq e in altri luoghi di
tensione, e dando nuovi input ai capitoli economico e culturale
- ha concluso Bedeir - possiamo rinvigorire il processo di Barcellona
e portarlo a nuovi successi nel raggiungere i suoi iniziali obiettivi".
Punto di partenza, quindi, Barcellona2, la conferenza che si svolgerà
a novembre in Spagna e su cui Bedeir ripone "grandi apettative":
"Non c'é necessità di nuove iniziative, ma abbiamo
bisogno di lavorare assieme, per riflettere e studiare tutti gli
aspetti positivi e negativi e le valutazioni relative ai progressi
del processo, di dare tempo al tempo e rafforzare la volontà
politica su entrambe le sponde del Mediterraneo". (ANSAmed).
Y2N
30/05/2005 15:53
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